mercoledì 8 dicembre 2010

Per Assange libero già diecimila firme


Da Grillo a Fillppo Rossi di Fare futuro. Da Santoro fino a Mentana. Solo alcuni nomi che in sette ore hanno aderito alla petizione per scarcerare il fondatore di Wikileaks lanciata da ilfattoquotidiano.it

Il Fattoquotidiano.it e il resto del pianeta
Le iniziative in favore di Assange

Noam Chomsky ha firmato una lettera in favore di Assange. Gli haker attaccano tutti coloro che hanno ostacolato Wikileaks: dalla disobbedienza sociale alla operazione Payback


Michele Santoro, Antonio Tabucchi, Beppe Grillo, Carlo Lucarelli. E ancora: Enrico Mentatana,Gad Lerner, i fratelli Guzzanti. Anche il mondo della cultura e dell’informazione italiana si schiera a favore dell’ iniziativa del Fattoquotidiano.it: Salvate il soldato Assange. Intanto, oltre i nostri i confini, aumentano le iniziative di intellettuali (Noam Chomsky) e le campagne degli Haker pro-wikileaks.

Noam Chomsky, docente di linguistica al MIT (Massachusetts Institute of Technology) ha firmato una lettera in favore di Assange. Il messaggio è diretto al premier australiano, Julia Gillard. Chomsky, da sempre molto critico con la politica estera statunitense, si è unito a un gruppo di decine di esponenti del mondo intellettuale australiano (scrittori, giornalisti e avvocati). I firmatari si dicono “gravemente preoccupati” per la sicurezza del 39enne australiano e chiedono al governo di affermare pubblicamente l’impegno a tutelare la libertà di comunicazione e i diritti fondamentali di Assange. La lettera aperta chiede anche al premier di fornire sostegno ad Assange e di “compiere tutto quanto in suo potere per garantire che vengano rispettati i diritti fondamentali” del fondatore di WikiLeaks nei procedimenti giudiziari che lo riguardano.

Da ieri un gruppo di hacker è in azione per “punire” chi sta creando il cercando di isolare Wikileaks. Uno dei fenomeni più diffusi, la “disobbedienza digitale” sta colpendo Amazon. In molti hanno cancellato i propri account. Mentre la rete etica si è datat da fare per mettere fuori uso i siti degli altri “traditori”. Il gruppo hacker chiamato “Anonymous”, una firma digitale di molti attacchi etici avrebbe dato il via all’operazione “Avenge Assange” a cui si è subito collegata anche l’operazione “Payback”, attiva in Rete già da settembre per sostenere i diritti della pirateria digitale. Finora gli attacchi hanno sii sono scatenati contro Mastercard e Paypal. I siti del colosso delle carte di credito prima e quello dei pagamenti online, dopo, sono stati inaccessibili per diverse ore. La loro coilpa: aver bloccato i bonifici dei sostenitori al sito di Wikileaks.


Nessun commento:

Posta un commento