Dopo gli scontri verbali e le risse alla Camera un giro di consultazioni per riaffermare le regole del confronto
Giorgio Napolitano (LaPresse) |
GLI INCONTRI - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha cominciato il suo giro di ricognizione con i capigruppo del Popolo della Libertà Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto. Poi l'incontro con Gianpiero D'Alia e Pier Ferdinando Casini (Udc) quindi Anna Finocchiaro e Dario Franceschini (Pd). I fatti di questi giorni con la questione ancora aperta che riguarda il comportamento di La Russa (di cui si deve occupare la Giunta per il regolamento che dovrà stabilire se elevare o meno sanzioni) sono ovviamente parte dei colloqui. Ma in generale Napolitano vuole insistere sul richiamo alla piena funzionalità del Parlamento, di un confronto anche serrato ma sempre con il rispetto delle regole. Gestacci, urla e insulti non devono essere parte dell'immagine che il Parlamento offre al Paese.
NAPOLITANO SA CHE A B. NON FA PAURA NULLA, SALVO AFFRONTARE I PROCESSI E ANDARE AD ELEZIONI A BREVE. DUNQUE, IL GIRO DI CONSULTAZIONI NON VEDO COME POSSA RIPRISTINARE LE 'REGOLE DEL CONFRONTO' SE NON C'E' ALLA BASE LA VOLONTA' DI SCIOGLIERE LE CAMERE E MANDARE LA NAZIONE A NUOVE ELEZIONI POLITICHE. IPOTESI QUESTA CHE SEMBRA POCO PRATICABILE PERCHE' IN PARLAMENTO, SEGNATAMENTE ALLA CAMERA, IL GOVERNO HA ANCORA I NUMERI PER GOVERNARE E PERCHE' B. ANDREBBE ALLO SCONTRO ISTITUZIONALE CO, CAPO DELLO STATO RIFIUTANDOSI DI CONTROFIRMARE IL DECRETO DI SCIOGLIMENTO DELLE CAMERE. INFATTI, NON E' CHIARO SE IL CAPO DELLO STATO PUO' INDIRE NUOVI COMIZI ELETTORALI SENZA UNA CRISI DI GOVERNO.
RispondiEliminaAbbi dubbi.
RispondiEliminaLa cosa più importante è che, anche avendo i numeri per governare, questo governo è composto da persone poco istituzionali, colluse e fuori dalle regole.
Io, al posto di Napolitano, ci rifletterei e ci proverei.
Si scatenerebbe un cataclisma, un terremoto del 10° della scala Richter con successivo maremoto da far impallidire quello in Giappone.
RispondiEliminaIn un solo caso ci sarebbe una qualche possibilità di successo: un movimento di piazza gigantesco, con annesso sciopero generale e la paralisi dell'attività produttiva del Paese. Senza Napolitano, uomo saggio e prudente, non andrà allo scontro istituzionale.