L'Aquila, 29 mar. (Adnkronos/Ign) - La tragedia del Giappone riapre ''i dubbi sulla sicurezza del nucleare'' e forse avverte che ''siamo partiti con il piede sbagliato perché se c'è un Paese che poteva garantire l'avanzata di un nucleare sicuro, fatto bene, bene organizzato, questo era proprio il Giappone''. Parla ilpremio Nobel per la Fisica, Carlo Rubbia, in occasione dell'inaugurazione dell'esperimento Icarus da lui progettato, nei laboratori nazionali del Gran Sasso dell'Infn, all'Aquila.
Il premio Nobel per la Fisica sottolinea più volte che l'incidente nucleare alla centrale giapponese, provocato dal terremoto e dallo tsunami dell'11 marzo scorso ''è una cosa rilevante che avrà conseguenze profonde''.Detto questo, lo scienziato coglie l’occasione per lanciare un invito al presidente dell'Agenzia per la Sicurezza nucleare, Umberto Veronesi. Gli ''suggerirei di andare a fare una visita di persona in Giappone, nella centrale di Fukushima perché credo sia importante che la gente capisca ciò che sta accadendo, e quello che sta succedendo avrà delle conseguenze enormi, gravi, che vanno studiate. E credo che il modo migliore sia rendersi conto direttamente di come stanno andando le cose”. Perché “quello che noi riceviamo come informazione dal Giappone è poco chiaro e incompleto, controllato dai mass media” mentre ''serve capire cosa sia realmente successo''.
Figuriamoci se il Santone ci va!
RispondiEliminaNon credo proprio, a Veronesi piace vivere, e bene!
RispondiElimina