Individuate 13 località in cui trasferire i migranti provenienti da Lampedusa. Ma gli abitanti sono contrari
L’emergenza profughi a Lampedusa non si placa. Al momento, come riferiscono i dati ufficiali della Regione Sicilia, sono ben 6.200 i migranti sull’isola . Il Governo nazionale, dopo le vibranti proteste degli isolani, prova a correre ai ripari. Rischiando di innestare ulteriori malcontenti. Da mercoledì sei navi svuoteranno Lampedusa dalle migliaia di migranti ancora presenti sull’isola.
Un solo problema: dove sistemarli? Senza neanche interpellare le amministrazioni locali, l’esecutivo ha già deciso. Il Ministero della Difesa ha indicato 13 siti di demanio militare che serviranno ad accogliere gli esuli provenienti da Lampedusa. Così le tendopoli piovono letteralmente dall’alto. Tra queste c’è quella di Kinisia, ex scalo militare a pochi chilometri da Birgi, l’aeroporto di Trapani chiuso al traffico civile da otto giorni e utilizzato come avamposto per i cacciabombardieri italiani e stranieri.
“Siamo gli unici in Italia a subire questo sopruso. Già la chiusura dell’aeroporto di Birgi è stata come uno tsunami" dichiara il presidente della provincia di Trapani Mimmo Turano, paragonando addirittura la situazione della sua provincia alle recenti tragedie giapponesi. “ La sospensione dei voli civili dell’aeroporto Vincenzo Florio – continua Turano - ha scardinato la programmazione concertata con Ryanair. Da oggi esigiamo la riapertura parziale, ci sono 24 tratte pronte a riaprire”. Non è il solo a pensarla così. Fino ad ora infatti nessuno dei territori scelti ha dato la propria disponibilità ad accogliere i migranti. Alcuni siti non sono neanche idonei. Non lo sono ad esempio le quattro località siciliane scelti: Torretta, in provincia di Palermo,Caltanissetta (dove si allestirebbe un CIE, Centro Identificazione ed Espulsione), e appunto Trapani e Marsala.
E sui migranti , gestiti come fossero regali inopportuni e indesiderati, si scatena quindi la ressa, che rischia di degenerare in rissa: tienili tu, no tu, mandiamoli in Padania, diamoli alla Francia che ha voluto la guerra, rivolgiamoci all’Europa.
A Trapani poi si raggiunge il paradosso; basta leggere le stare a sentire Mimmo Turano: “sconti a nessuno, noi non stiamo col governo regionale e neanche col nazionale. Ci facciano riaprire l’aeroporto e spostino la tendopoli altrove, poi ce la caviamo noi.”
di Andrea Turco
http://www.iquadernidelora.it/articolo.php?id=93
Come al solito, il governo è inesistente e, quando si muove, si muove male.
RispondiEliminaIl sud pare che venga trattato da figlio spurio sin dall'unione d'Italia.
Sorge un sospetto: che stiano reclutando braccia da destinare alle mafie?
Qualcuno li ha pure invitati questi tunisini...
http://www.youtube.com/watch?v=UkmsUUIuulc&feature=player_embedded