Stamattina Raffaele Lombardo aveva annunciato a tutti che domani si sarebbe seduto al tavolo del Governo nazionale, per discutere dei provvedimenti da adottare in relazione alla grave situazione di Lampedusa. Un invito, quello al presidente siciliano, legittimo e obbligatorio, perchè, come sottolineava lui stesso, "è sancito dallo Statuto Autonomo regionale". La legge in effetti è chara: quando a Roma si discute di affari siciliani deve per forza essere presente il Governatore regionale in carica. Logico quindi che Lombardo si aspettasse di sedere domattina tra Berlusconi eMaroni, tra Romano ed Alfano.
Ed invece quella che doveva essere la sua sedia, alla fine rimarrà vuota. L'esecutivo infatti non ha ritenuto opportuno convocare anche il presidente della Regione Sicilia nonostante domani al tavolo del Governo si discuterà anche, e forse soprattutto, della situazione di Lampedusa.
Ma Lombardo non ci sta. Domattina sarà a Roma, seguito a ruota da tutti gli assessori della sua quarta ed ultima giunta. Il governo regionale si recherà quindi davanti Palazzo Chigi e li si riunirà sulla pubblica piazza negli stessi momenti in cui si terrà il Consiglio dei Ministri. "Avevamo chiesto - afferma una nota della Regione - alcuni provvedimenti per alleviare lo stato di crisi umanitaria ed economica che la Sicilia, e Lampedusa per prima, sta subendo dall'ondata migratoria proveniente dal nord - Africa".
Ad appoggiare il singolare metodo di protesta della Giunta Lombardo è subito intervenuto Giampiero D'Alia, presidente del gruppo Udc al Senato. "E' grave - ha dichiarato il coordinatore siciliano del partito di Casini - che l'esecutivo nazionale non abbia invitato Lombardo a partecipare al Consiglio dei Ministri in cui si dovrenno prendere delle importanti decisioni sull'emergenza immigrazione. Speriamo che il governo nazionale recuperi lucidità prima di trasformare l'intero paese in una grande tendopoli".
Di segno nettamente opposto le dichiarazioni di Gianfranco Miccichè. Ieri, sul suo blog, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio aveva sparato bordate colossali contro i clandestini (leggi l'articolo). Oggi si è espresso invece su Lombardo. "Il presidente della Regione - ha dichiarato il leader di Forza del Sud - sta facendo un po' di terrorismo. Spero in buona fede ma mi sembra difficile".
http://www.iquadernidelora.it/articolo.php?id=95
Non amo Lombardo e sono tra quelli che auspicherebbero le sue dimissioni, ma qui debbo dargli ragione.
RispondiEliminaIn quanto a Micchichè, sappiamo da tempo che ha formato un suo partito di ispirazione leghista, quindi non lo prendiamo neanche in considerazione.
Chissà quanta ne ha sniffata in questo periodo, come gira voce...