Roma, 14 aprile 2011. Ieri, Gioacchino Genchi, accusato d'acceso abusivo alla rete Siatel, è stato assolto da Marina Finiti, Gup del Tribunale di Roma, perché "il fatto non sussiste". Cadono così tutte le menzogne sul suo conto: "spione", "intercettatore", "detentore di un immenso archivio di dati privati" e "il più grande scandalo della storia della Repubblica" (secondo Silvio Berlusconi). Il superconsulente informatico delle procure, decisivo in molti fra i procedimenti penali più complessi e importanti d'Italia, esprime soddisfazione per la richiesta di archiviazione formulata dal pm che ne aveva domandato il rinvio a giudizio. Dopo due anni di patimenti personali, compreso il fatto d'aver dovuto subire le false ricostruzioni della vicenda da parte di certa stampa di regime, Genchi ottiene la prima vittoria, processuale, morale e personale. Destituito dalla Polizia di Stato per opinioni espresse in pubblico, Genchi aspetta l'esito del procedimento amministrativo davanti al Tar, rispetto a tale decisione circa il suo ruolo nell'amministrazione pubblica.
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