martedì 1 novembre 2011

Il referendum greco affonda le Borse Italia sorvegliato speciale, vola lo spread.




Il differenziale di rendimento tra Btp decennali e i bund tedeschi vola al record di 450 punti base. Georges Papandreou annuncia un voto popolare sugli aiuti da Atene e rallenta il processo d'aiuti.


MILANO - Seduta in profondo rosso per le Borse europee e Usa. E' un clima di vendite da panico, soprattutto dopol'annuncio del primo ministro greco 1Georges Papandreou 2: la Grecia voterà con un referendum sull'accordo europeo per il salvataggio del Paese. Se vincessero i no, il Paese andrebbe in defualt mettendo in crisi l'euro. "E' una mossa politica, non certo da statista. E i mercati pagano" dice Giovanni Landi 3, senior partner di Anthilia, che aggiunge: "Di fronte a comportamenti irrazionali è impossibile prevedere le mosse degli investitori". E Atene chiude la seduta cedendo il 6,92%. Secondo l'agenzia di rating Fitch, il referendum rappresenta una minaccia per la stabilità finanziaria dell'Eurozona, mette a repentaglio la "vitalità" stessa dell'euro. "Non si può escludere un default della Grecia nel caso in cui i cittadini greci votassero no", ha confermato il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker parlando alla radio Rtl. Per affrontare la situazione il presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel "hanno deciso di ritrovarsi a Cannes mercoledì 2 novembre nel pomeriggio, per una riunione di consultazione con le istituzioni europee e il Fmi, oltre che per una riunione con le autorità greche". Nel pomeriggio, intanto, Angela Merkel ha telefonato al premier greco Papandreou.

"Impossibile sapere quando si placherà la volatilità" 4 spiega Giulio Casuccio responsabile gestioni quantitative e ricerca di Fondaco: "In questo contesto difendersi è difficile". Anche perché le vendite sono pesanti. Tra le Piazze europee Francoforte cede il 5%, Parigi il 5,24% e Londra il 2,37%. Maglia nera del Vecchio continente Milano che sprofonda del 6,80%. Piazza Affari non registrava perdite così pesanti dall'ottobre 2008, nel pieno della crisi dei mutui subprime. In una sola seduta bruciati 22 miliardi di euro e in tre sedute negative, azzerati i guadagni di ottobre. Nella cronistoria delle peggior performance registrate, a partire dal 1997, sono soltanto tre i risultati peggiori: il 10 ottobre di tre anni fa (-7,14%); l'11 settembre 2001 (-7,57%), giorno degli attentati alle Torri Gemelle e al Pentagono, e il 6 ottobre 2008 (-8,24%). Nel 2011, il record negativo finora era stato il 10 agosto, quando il Ftse MIb aveva chiuso a -6,65%. Sotto tensione sono sempre i titoli bancari con Unicredit e Intesa Sanpaolo che cedono oltre il 12% 5 e sono state a lungo sospese per eccesso di ribasso: gli istituti di credito, oltre a ricapitalizzarsi, rischiano di vedere compromesse le proprie stime di crescita in caso di maggiori difficoltà dell'economia italiana. Inoltre sono tra i principali compratori di titoli di Stato. Male le banche in Francia e Germania. Société Générale perde il 16,74%, Crédit Agricole il 13,14%, Bnp il 12,51%, giù anche Deutsche Bank: -8,72%. Pesano soprattutto le incertezze sui meccanismi del fondo Salva Stati:  "A disposizione del Fondo ci sono 200 miliardi e bisogna capire come arrivare a 1000 miliardi. Raccogliere questi fondi non è facile sono tutti molti guardinghi", dice il capo economista Felice De Gregorio di Intesa Sanpaolo. 6

Ma il mercato paga anche la bancarotta della finanziaria Mf Global, un broker che aveva in portafogli oltre 6,3 miliardi di euro di titoli di Stato europei, tra cui bond italiani, spagnoli e greci. I riscatti degli investitori hanno costretto la società al fallimento. Si tratterebbe di un buco da 40 miliardi di dollari, l'ottavo della recente storia finanziaria Usa. E così anche Wall Street si muove in profondo rosso: il Dow Jones cede il 2,45%, lo Standard & Poor's perde il 2,77% e il Nasdaq il 3,03%.

Lo spread del Btp sui Bund tedeschi è ai massimi a 450 punti 7. "C'è poca fiducia nella capacità italiana di ripagare il debito e molti investitori vendono i titoli del debito italiano. E i prezzi scendono facendo scattare al rialzo i rendimenti", spiega un operatore."Mancano i compratori - aggiunge il trader -  anche se in una giornata semifestiva come questa è facile che la speculazione ne approfitti, vista la scarsa liquidità dei mercati". Volano anche i cds per assicurarsi contro il fallimento dell'Italia: i credit default swap costano 491 punti. E sale anche il differenziale tra titoli di Stato francese e il bund a 121,5.  

La forza del dollaro spinge a ribasso l'euro che chiude nei confronti della divisa verde a 1,36 lontano dai massimi delle ultime sedute che avevano visto l'euro volare sopra la soglia di 1,4 dollari. Solo ieri, il Giappone è intervenuto sui mercati in difesa dello yen, facendo salire le quotazione della moneta statunitense. 

Il petrolio Wti scende sotto i 90 dollari a New York, per poi risalire sopra tale soglia, restando comunque in calo del 3% a 90,43 dollari. Male anche il Brent, che sulla piazza di Londra cede il 2,5% a 106,83 dollari

 

http://www.repubblica.it/economia/finanza/2011/11/01/news/borsa_1_novembre-24218328/?ref=HREA-1

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