La procura di Roma sequestra 20 cartelle cliniche nel reparto di chirurgia generale e d'urgenza dell'ospedale San Camillo di Roma.
ROMA – Il 2 febbraio 2012, in seguito ad alcune denunce per lesioni gravi e gravissime, le forze dell'ordine sequestrano 20 cartelle cliniche nel reparto di chirurgia generale e d'urgenza, diretto dal dottor Donato Antonellis. In realtà i guai per il reparto erano cominciati nel 2007, subito dopo la nomina dell'attuale primario, quando familiari e pazienti del reparto denunciano frequenti complicanze.
GLI INTERVENTI - L’iter era per tutti simile: ricovero programmato, accertamenti e poi la sala operatoria. Quindi interventi pianificati, su malati studiati, di cui si sarebbe dovuto conoscere ogni aspetto, con un rischio di imprevisti ridotto. Poi, sul tavolo chirurgico, le cose andavano diversamente. Molti pazienti della chirurgia generale e d’urgenza del San Camillo erano costretti, per gravi e gravissime complicanze, ad essere rioperati e, spesso, a trascorrere diverse settimane in sala di rianimazione a causa di: cedimento dei punti di sutura, perforazione di organi, gravi infezioni ed emorragie. Tali malati in comune non avevano solo una dolorosa quanto imprevista esperienza post operatoria, ma erano per lo più pazienti operati dal primario del reparto, il dottor Donato Antonellis.
LA NOMINA - Donato Antonellis, segretario regionale dell’Anaao, uno dei maggiori sindacati ospedalieri, era giunto alla guida del reparto nel 2006, nonostante il concorso che lo aveva ritenuto idoneo insieme ad altri professionisti si fosse concluso 2 anni prima. L’allora direttore generale del San Camillo-Forlanini, l’avvocato Domenico Alessio, aveva infatti sospeso la nomina poiché, come da lui dichiarato, aveva ricevuto pressioni dal sindacato Anaao affinché fosse nominato Antonellis, da lui non ritenuto sufficientemente qualificato. Nel 2006, con l’arrivo di un nuovo direttore generale, Antonellis viene nominato e da primario inizia la sua attività chirurgica al San Camillo.
L'AUDIT - In breve le segnalazioni sui cattivi esiti degli interventi arrivano al Tribunale del Malato e impongono ai rappresentanti delle istituzioni di presentare un’interrogazione al Parlamento regionale sullo stato del reparto. Dai dati dell’interrogazione la mortalità e le complicanze post operatorie del reparto risultavano sensibilmente aumentate dall’arrivo del nuovo primario. L’ospedale nel 2008 effettua un audit, un'indagine interna, a cui partecipa lo stesso primario e da cui la situazione del reparto risulta del tutto in linea con le statistiche e la letteratura chirurgica mondiale sugli esiti di un intervento. Quindi, il problema non c’è e i pazienti hanno torto e così Donato Antonellis, nel 2011, viene riconfermato alla direzione del reparto, con eccellenti valutazioni.
Ma le denunce non si fermano e così un altro direttore generale, il professor Aldo Morrone, deve ora fare i conti con nuove denunce e nuove gravissime complicanze sui pazienti del reparto di chirurgia diretto dal dottor Donato Antonellis.
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