domenica 25 marzo 2012

Berlusconi e la villa di Dell'Utri Il sospetto dei pm: "Pagata troppo". - di Alessandro Ziniti

Berlusconi e la villa di Dell'Utri Il sospetto dei pm: "Pagata troppo" 

villa a Torno, sul lago di Como (ansa) 



Giallo sulla casa sul lago di Como venduta dal senatore al Cavaliere per 21 milioni di euro prima del La  verdetto della Cassazione. Il sospetto di un nesso con la trattativa Stato-mafia.


PALERMO - Il reato non c'è, spiegano i magistrati, ma tutti quei soldi che alla vigilia del verdetto della Cassazione vanno improvvisamente ad estinguere i debiti e le ipoteche di Marcello Dell'Utri e a rimpinguare il conto della moglie Miranda Ratti destano più di un sospetto e impongono un approfondimento. Perché l'8 marzo, il giorno in cui la bella villa di Dell'Utri a Torno, sul lago di Como, entra a far parte del patrimonio immobiliare di Silvio Berlusconi per la cifra di 21 milioni di euro, avrebbe potuto essere anche l'ultimo da uomo libero per il senatore del Pdl se la Cassazione avesse confermato la condanna a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa inflittagli dai giudici della corte d'appello di Palermo. Quel giovedì, mentre al telefono di Dell'Utri rispondeva una segreteria telefonica in spagnolo (segno di una sua probabile presenza all'estero), nello studio milanese del notaio Arrigo Roveda la moglie di Marcello Dell'Utri incassava i soldi dell'amico ex presidente del Consiglio: ben 21 milioni di euro, più del doppio rispetto al valore stimato della villa. 

Perché tanta generosità e soprattutto perché tanta tempestività?, si sono chiesti i pm palermitani che indagano sulla trattativa tra Stato e mafia, inchiesta nella quale Dell'Utri è accusato di minaccia a corpo politico dello Stato. L'ipotesi, tutta da approfondire, è che i soldi di Berlusconi potessero essere destinati a tirare fuori da eventuali guai l'amico che - secondo le ricostruzioni di Massimo Ciancimino e del pentito Gaspare Spatuzza che la Dda sta verificando - avrebbe avuto un ruolo importante nella seconda fase della trattativa tra Stato e mafia. 

Nel '93, alla immediata vigilia della discesa in campo del Cavaliere, Marcello Dell'Utri, in contatto con i fratelli Graviano, boss di Brancaccio, avrebbe preso il posto di Vito Ciancimino ponendosi come nuovo punto di riferimento delle cosche che avrebbero visto nella nascente Forza Italia una sponda per ottenere benefici dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio. Da qui la decisione dei pm Nino Di Matteo, Paolo Guido e Lia Sava di acquisire l'atto di compravendita. Gli investigatori della Guardia di Finanza, come anticipato da Il Fatto quotidiano, si sono presentati venerdì nello studio del notaio Roveda chiedendo copia dell'atto di vendita della villa con le copie dei cinque bonifici con i quali Berlusconi ha acquistato il signorile complesso residenziale: quattro edifici con 40 camere, un parco di tremila ettari, piscina, campo da tennis, due approdi per imbarcazioni.

Venti milioni 970mila euro il prezzo pattuito, più che rivalutato rispetto ai 9,3 milioni di euro, valore stimato nel 2004 dai periti del Credito cooperativo fiorentino del parlamentare Pdl Denis Verdini. I pm vogliono accertare anche a che titolo Berlusconi abbia pagato tra il 2008 e il 2011 9,5 milioni di euro utilizzati dal senatore per lavori di ristrutturazione. L'8 marzo il procuratore speciale di Berlusconi, Salvatore Sciascia, anche lui senatore del Pdl ed ex ragioniere della Fininvest, firma l'atto di acquisto e consegna nelle mani della moglie di Dell'Utri cinque bonifici: quattro per complessivi 5, 5 milioni vanno ad estinguere debiti ed ipoteche accesi con la banca di Verdini e con la Abbey National, il resto della cifra, 15, 7 milioni di euro, vengono versati sul conto corrente di Miranda Ratti Dell'Utri. Il giorno dopo la Cassazione annulla la condanna per concorso esterno e ordina un nuovo processo. 



http://www.repubblica.it/cronaca/2012/03/25/news/berlusconi_e_la_villa_di_dell_utri_il_sospetto_dei_pm_pagata_troppo-32158925/?ref=fbpr 

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