mercoledì 18 aprile 2012

«Il Colle : Via il marcio dai partiti, non sono il regno del male» - Francesco Iagher



Questo in sintesi, un passaggio del videomessaggio inviato per il convegno commemorativo promosso a Ravenna per il centenario della nascita di Benigno Zaccagnini, del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ; come non trovarsi d’accordo con il nostro Presidente. Ma purtroppo, il marcio non è che va via con mastro lindo o altri prodotti, resta lì in bella mostra in attesa che la giustizia faccia il suo corso ‘secolare’, non abbiamo ancora delle procedure ad hoc per il marciume politico.
Con l’ombrello dell’immunità, se ne impippano alla grande se sono stati scoperti con le dita sporche di marmellata, restano beati e tranquilli a fare il loro comodo con la totale certezza che loro sono “antropologicamente diversi” dai comuni cittadini.
Il Presidente sottolineava : « Guai a fare di tutte le erbe un fascio, a demonizzare i partiti, a rifiutare la politica » , qui non si tratta di un fascio d’erbetta ma di un covone di malcostume imperante, grufolano nello sterco di Satana a mandrie ; nemmeno il più bravo esorcista ci riuscirebbe a riportarli sulla retta via.
Se parliamo, giusto di una cosina “del reato di corruzione per l’esercizio della funzione”, attualmente che succede ? una beata cippalippa, e di personaggi ne abbiamo una pingue lista.
La riforma del sobrio governo tecnico qual è : “aumentare a cinque anni la pena massima del reato”, ergo un buffettino con la ramanzina di non farlo più ; con questo spauracchio da passerotti si vorrebbe metter paura a degli avvoltoi consumati.
Come direbbe il grande Totò : “ma ci faccia il piacere”, se veramente vuole togliere il marciume politico allora adotti norme che non permettano questo sconcio di spettacolo ; certezza della pena e nessun patteggiamento, interdetti dalla vita politica e professionale, forse saranno buoni per l’agricoltura a zappare.
Oggi, non è solo un rifiuto alla politica, ma bensì una repulsa a qualcosa di stomachevole e ributtante, dalla corruzione alla concussione ed all’abuso dei rimborsi elettorali è tutta una ruberia acclarata.
E giustamente scrive Famiglia Cristiana : “La vera antipolitica è l’insensibilità dei partiti, la loro resistenza a un profondo rinnovamento”, ormai sono troppo andati oltre per tornare indietro, come disse Gesù ai farisei: «Caricano gli altri di pesi insopportabili, che loro non toccano nemmeno con un dito» (Luca 11,46) ; è questa la verità signor Presidente.
Sor Presidè ce rivole mastro Titta, avrebbe scritto Pasquino.



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