sabato 26 maggio 2012

Siria, massacro di bambini a Hula «Almeno 110 civili uccisi»


Un fermo immagine del video che mostra i corpi dei bambini uccisi

Attacco delle forze del regime nella città della provincia di Homs. Chiesta una riunione d'urgenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu.


NICOSIA - Almeno 110 civili, per la metà bambini, sono stati uccisi ieri a Hula, nella provincia siriana di Homs dalle forze fedeli al presidente Assad: lo afferma il Consiglio nazionale siriano, che invocauna riunione d'urgenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu per «determinare le responsabilità del massacro». Un team di osservatori Onu della missione in Siria (Unsmis) si sta dirigendo verso Hula.

Video online. «Alcune vittime sono morte a causa dei bombardamenti di artiglieria mentre altre, tra le quali intere famiglie, sono state massacrate», afferma Bassma Kosmani, responsabile delle relazioni esterne del Cns. In precedenza, i comitati di coordinamento locali degli attivisti anti-regime e l'Osservatorio siriano per i diritti umani, avevano parlato di almeno 50 morti e circa 300 feriti nell'attacco delle forze governative. Sui numeri ci sono versioni discordanti: l'Osservatorio siriano per i diritti umani parla di 90 morti, 25 dei quali bambini. Video diffusi online da attivisti dell'opposizione mostrano diversi corpi allineati in una stanza, fra cui quelli di circa dieci bambini massacrati.

1.486 uccisi in tre mesi. I Comitati locali di coordinamento dell'opposizione hanno affermato oggi che gli uccisi nella repressione in Siria sono stati 1.486 nei tre mesi da quando Kofi Annan ha assunto l'incarico di inviato speciale per l'Onu e la Lega Araba, e ha aggiunto di avere raccolto le identità di tutte le vittime. Tra i morti, sottolineano i Comitati, vi sono 90 donne e 123 minorenni e bambini, di cui 95 maschi e 28 femmine. Inoltre, 48 delle vittime sono morte sotto tortura e 138 sono state giustiziate sommariamente. Secondo la stessa fonte, in questi tre mesi si sono contate in tutto il Paese 10.500 operazioni dell'esercito e delle forze di sicurezza del regime contro i civili.

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