mercoledì 27 giugno 2012

Sisma nel Siracusano, Azzaro: "Scosse non collegate con quelle in Emilia". - Ettore Ursino






retesismica 
“L’attività sismica registrata nelle ultime ore nel Siracusano non è collegabile con gli eventi accaduti in Emilia Romagna nelle scorse settimane”. Lo dice a BlogSicilia, Raffaele Azzaro, responsabile dell’Unità funzionale di Sismologia dell’Ingv di Catania.
Nel distretto dei Monti Iblei, “dal 25 scorso si sono verificate oltre cento scosse che, a parte le tre superiori a magnitudo 3 della scorsa notte, sono state in gran parte di lievissima intensità” spiega Azzaro precisando che nella stessa area, quella in corrispondenza del canyon Cava Grande di Cassibile, nell’ottobre 2011 si era registrato un altro sciame sismico. “L’anno scorso – aggiunge il direttore della struttura di ricerca e monitoraggio dell’Ingv etneo – i fenomeni sismici durarono poco più di due settimane e la scossa più forte fu di magnitudo 3.3”.
“Gli eventi più forti delle scorse ore sono stati avvertiti distintamente dalla popolazione dei comuni più vicini all’epicentro e mi hanno riferito che la gente ha preferito trascorrere la notte all’aperto” prosegue Azzaro precisando che sono in corso ulteriori e più approfondite verifiche per stabilire con esattezza i valori delle coordinate ipocentrali e molto probabilmente risulterà che l’ipocentro delle tre scosse più forti sarà localizzato a una profondità maggiore rispetto ai tre chilometri stabiliti dai primi rilevamenti.
Azzaro ribadisce che lo stato attuale delle conoscenze non consente di stabilire quante scosse e di quale intensità potrebbero ancora interessare la stessa area perché ogni previsione che indichi con precisione data, ora e luogo, e magnitudo di futuri eventi è priva di ogni fondamento.
Il sismologo etneo infine spiega che solo da poco meno di dieci anni la Rete sismica permanente è dotata delle più moderne strumentazioni a tecnologia digitale, di sensori sismici a larga banda e di un sistema di trasmissioni ibrido (via radio, via cavo e satellitare) che consente un trasferimento numerico ad alta dinamica dei dati. “Per questo – conclude – in riferimento allo sciame sismico registrato nel Siracusano non possiamo fare raffronti con eventi sismici verificatisi nella stessa area e antecedenti al 2003, perché i dati in nostro possesso non sono così precisi e dettagliati come gli attuali” da contenere anche le cosiddette microscosse.

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