Nelle carte giudiziarie emerge il rischio che il contratto di Alessandro Alfano, fratello minore del più celebre Angelino, ministro degli Esteri, possa essere dichiarato nullo. Un contratto d'oro finito sul tavolo della Corte dei Conti, insieme a una relazione investigativa che segnala come la procedura di assunzione in Postecom, società controllata dal gruppo Poste, abbia violato la legge. Scrive La Repubblica:
Quell’incarico da 160 mila euro lordi, cifra poi lievitata sino a 200 mila con il passaggio ad altri incarichi, è stata fatta "senza alcuna procedura comparativa documentata e documentabile". Nelle carte giudiziarie si legge che l’iter per il reclutamento di Alfano jr, 41 anni, una laurea triennale conseguita a 34, ha almeno tre anomalie: manca la "scheda richiesta assunzione", poi "non si ha riscontro della convocazione per un colloquio conoscitivo", e ancora "non risulta predisposta la scheda informativa del colloquio". Alfano, è scritto ancora nel documento all’esame dei magistrati contabili, "non era neppure stato annoverato nella rosa dei primi (cinque) candidati individuati nel 2013 e, neppure quando si è deciso di accantonare tali nominativi e di procedere alla ricerca del candidato con il profilo più adatto sul profilo Linkedin, inserendo le caratteristiche richieste, il suo nominativo è apparso" fra i 10 individuati. In pratica, "visto l’esito negativo della ricerca effettuata con i parametri curriculari", i vertici dell’azienda "hanno cercato direttamente sul portale Linkedin il nominativo di Alessandro Alfano, di cui è apparsa la schermata". Di lì a poco, il giovane agrigentino dal cognome pesante ha centrato l’incarico.
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