In spiaggia - L’ex ministro non gradisce gli agenti che bloccano i contestatori al suo comizio: “Mi incazzo, andate via!”. Ma loro restano.
“No, adesso mi incazzo, non voglio un poliziotto in spiaggia, capito?”. Il volto di Matteo Salvini è tirato e nervoso mentre si rivolge alla sua security, convinto di avere la meglio. Siamo sulla terrazza dello stabilimento balneare Picchio Beach di Falconara Marittima, il Papeete delle Marche trasformato in bolgia da stadio dal leader della Lega in un sabato agostano rovente. L’ordine viene ripetuto un paio di volte ma non sortisce gli effetti sperati. Il servizio d’ordine, gestito da un funzionario esperto e molto capace della questura di Ancona, Luigi Di Clemente, non arretra di un centimetro e le misure restano ferree: nessuno si deve ammassare sotto il palco e tanto meno provare il blitz sulla terrazza.
Sembra passata un’era geologica dai tempi in cui Salvini gestiva con disinvoltura i rapporti con le forze di polizia, indossando felpe griffate o facendo fare un giro in moto d’acqua con gli agenti a suo figlio. A quel tempo Salvini si trovava dall’altra parte della barricata. Ora le chiavi del Ministero dell’Interno sono nelle mani di un ex prefetto, Luciana Lamorgese, che certo non avrà gradito – pur non rilasciando alcun commento – l’atteggiamento del suo predecessore.
Perché dopo che il servizio d’ordine organizzato dalla questura di Ancona si è rifiutato di allontanarsi, il leader della Lega ha reso ufficiale il suo pensiero via microfono: “È roba da matti, per motivi di sicurezza hanno transennato la spiaggia e fanno sbarcare migliaia di clandestini balordi. Ringrazio le forze dell’ordine, ma non c’è bisogno di loro per tenere a bada due figli di papà che rompono le scatole. Invito la polizia ad andare ad occuparsi di cose più serie che due sfighè”. L’applauso al termine del proclama è fragoroso e Salvini sente il profumo della vittoria: “Nelle Marche l’aria è buona, il 20 e 21 settembre si va a vincere, perché la sinistra ha distrutto la sanità, chiuso gli ospedali e i punti nascita” poi però elogia il governatore uscente, Luca Ceriscioli: “Ha fatto bene ad attivare il Covid Hospital di Civitanova Marche, meglio prevenire e avere posti in terapia intensiva qualora la situazione sfugga di mano”, memore del flop in fotocopia del centro sanitario eretto da Guido Bertolaso e dai Cavalieri di Malta alla Fiera di Milano.
Per lui l’emergenza Covid-19 non esiste. Anche a quasi mille contagi quotidiani resta dello stesso avviso: “I contagiati di oggi non sono persone ammalate, la potenza del virus oggi non è la stessa di marzo, lo dicono i medici, lo dice la scienza. Tutto questo non giustifica il terrore e la paura diffusi dal governo. Prorogare l’emergenza non ha senso”. Infine l’accenno a una delle sue figure di riferimento, Steve Bannon, finito nei guai per una vicenda legata ai fondi per la costruzione del muro anti-migranti in Messico: “Bannon mi considera uno dei politici migliori al mondo assieme a Bolsonaro? Lo ringrazio. Non conosco il suo caso giudiziario, ho già tanti problemi io con la giustizia”.
Un uomo delle Istituzioni che non rispetta le regole dettate delle Istituzioni non è esattamente un esempio da seguire!
E' poco credibile chi non ha freni, chi antepone se stesso alle leggi, chi abusa della sua carica istituzionale per fare ciò che vuole, (ricordate il giro fatto fare al figlio sulla moto d'acqua della polizia? E non venite a dirmi che il fatto non sia grave, perchè lo è! Ed anche tanto!)
Non possiamo permettergli di fare assembramenti senza mascherina e senza rispettare le distanze imposte per l'incolumità e la salvaguardia della salute di chi gli sta attorno!
A me personalmente, quest'uomo, oltre che provocarmi disgusto, fa anche paura.
Un uomo che si prende gioco delle religioni, che bacia santini in pubblico, che usa i figli per far credere di essere un padre anche se è sempre in giro a fare propaganda di se stesso, che cambia compagna ogni soffio di vento, non è persona affidabile ed attendibile! E' solo un egoista che usa chi gli sta attorno per omaggiare se stesso, perché lui ama se stesso e nessun altro!
Cetta.
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