martedì 8 dicembre 2020

Prese i 600 euro, Salvini premia la Murelli. - Stefano Vergine

La deputata guiderà l’“Accademia Federale-Emilia”. Il segretario diceva: “La sospendo”.

“Pur non avendo violato alcuna legge, è inopportuno che i parlamentari abbiano aderito a tale misura e per questa ragione abbiamo deciso e condiviso con i diretti interessati il provvedimento della sospensione”. Così parlò il 12 agosto Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera e fedelissimo di Matteo Salvini. Il quale, subito dopo, aggiunse: “Ho dato indicazione che chiunque abbia preso o fatto richiesta del bonus venga sospeso e in caso di elezioni non ricandidato”. Qualche giorno prima il Fatto aveva rivelato i nomi dei due parlamentari leghisti che avevano richiesto il bonus da 600 euro mensili elargito dall’Inps per i titolari di partita Iva: Andrea Dara ed Elena Murelli. “Sospensione”, aveva garantito il partito di Salvini nel tentativo di far rientrare le polemiche. Com’è andata a finire lo racconta un manifesto diffuso online nei giorni scorsi proprio dalla Lega. Ieri, alle ore 16.30, il partito ha presentato in streaming l’Accademia Federale Lega Emilia. “Un’iniziativa – si legge sul sito aperto per l’occorrenza – nata per chi intende arricchire le proprie conoscenze politiche e istituzionali partecipando al progetto di alternativa di governo proposto da Matteo Salvini”. Obiettivo: trasmettere a tutti gli interessati, “in modo approfondito e articolato, la conoscenza del nostro sistema politico, amministrativo, economico e sociale”. Chi ha scelto Salvini per insegnare ai suoi sostenitori tutto questo? Proprio la deputata Murelli, nominata addirittura responsabile dell’Accademia Federale in Emilia-Romagna, la sua regione natale.

Piacentina, 45 anni, laureata in Economia e specializzata in Finanziamenti europei per la ricerca e l’innovazione, Murelli è nella Lega dal 2001, e dopo anni di esperienza in consiglio comunale nella sua cittadina, Podenzano, nel 2018 è stata candidata da Salvini alla Camera. A dispetto dell’annunciata e non meglio specificata sospensione, Murelli è ancora oggi una parlamentare della Lega e continua a rappresentare il partito in Commissione Lavoro. Nonostante uno stipendio da 12mila euro al mese, l’economista emiliana ha richiesto e ottenuto il bonus Inps per le partite Iva. Prima che la notizia diventasse pubblica si era anche espressa pubblicamente sul tema: il 23 luglio 2020, in un intervento alla Camera, aveva accusato il governo Conte di “importare il Covid con i migranti per tenersi le poltrone”, definendo poi il bonus Inps “un’elemosina”. Ne parlava – si scoprì un mese dopo – per esperienza personale. Dopo lo scandalo dei furbastri dei 600 euro e l’annunciata sospensione, Murelli si è inabissata per un po’. Nessuna dichiarazione pubblica, nemmeno una risposta a chi (come il nostro giornale) le chiedeva un chiarimento sulla vicenda del bonus Inps. Ma la memoria è corta, si sa, e dopo nemmeno sei mesi riecco la salviniana all’attacco. “Convertire i permessi per la protezione speciali in permessi per motivi di lavoro, come prevede il decreto immigrazione, è una sanatoria mascherata che non avrebbe alcun impatto positivo sull’occupazione”, ha detto il 2 dicembre. Aggiungendo che “la Lega nulla ha contro chi viene in Italia regolarmente per lavorare e per contribuire alla crescita del nostro Paese. Siamo, invece, pienamente contrari a chi usa l’Italia, il suo sistema sanitario, il suo sistema assistenziale solo per delinquere o lavorare in nero”. Ieri sul web ha spiegato lei ai sostenitori della Lega come ci si comporta correttamente.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/12/08/prese-i-600-euro-salvini-premia-la-murelli/6029788/

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