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venerdì 3 novembre 2023

SPORO. IL LIBERTO CASTRATO CHE SPOSO’ NERONE.

 

Nerone, l'enigmatico imperatore di Roma, era afflitto dalla tragica morte di sua moglie Poppea, secondo Tacito da lui stesso fatta uccidere per via dei sospetti che nutriva nei confronti della donna.
Nel buio tormento della sua solitudine, Nerone decise di trovare una sostituta nel volto di un altro, ordinando ai suoi chirurghi un compito bizzarro e crudele.
La figura che fu scelta come sostituta, dalla sorprendente somiglianza, era quella del giovane liberto Sporo. La sua pelle candida e gli occhi che riflettevano la dolcezza di Poppea lo rendevano l'individuo ideale. Tuttavia, per soddisfare la follia di Nerone, Sporo fu castrato e trasformato in una donna, ricevendo il titolo di “Sabina”.
Sporo, asceso al fasto imperiale, acquisì tutti gli splendori riservati alle imperatrici. I suoi capelli scintillanti furono ornati da riccioli d'oro e i meravigliosi abiti imperlati lo avvolsero come un manto di regalità. Sabina, la nuova Imperatrice, si unì ufficialmente a Nerone mentre si avventurava in viaggi per il suo vasto impero, come l'epica visita in Grecia.
La loro unione è descritta nelle opere di storici illustri come Gaio Svetonio Tranquillo, che pur essendo nato dopo la morte di Nerone, riporta i fatti che circondavano quel leggendario periodo. Testimonianze simili emergono da Aurelio Vittore e Cassio Dione, confermando l'unione di Nerone e Sporo.
Secondo le parole di Cassio Dione, il loro matrimonio ebbe luogo in Grecia, dove Nerone affidò il giovane convertito alle cure di Calvia Crispinilla, una nobile dama di camera. Diversi autori sostengono che Nerone abbia contratto in precedenza "matrimoni" con persone dello stesso sesso, tra cui il liberto Pitagora. Pitagora fu il suo "marito", mentre Sporo “Πυθαγόρας μὲν ὡς ἀνήρ, Σπόρος δὲ ὡς γυνή” ovvero divenne la sua "moglie".
Sporo perseguì fedelmente il suo destino come compagna del tormentato imperatore e rimase al suo fianco fino all'ultimo istante. Si narra che fosse presente anche al momento finale, allorché il destino negò a Nerone il dominio sull'Impero. Secondo Aurelio Vittore, fu Sporo a reggere il gladio che uccise l’imperatore.
Maestoso e tragico, l'epilogo della storia si svela dopo la morte di Nerone, allorché Galba salì al potere come nuovo imperatore. Ninfidio Sabino, prefetto del Pretorio, cercò di carpire il cuore di Sporo, rapendolo mentre quest'ultimo deponeva fiori sulla tomba di Nerone. Tuttavia, Sporo preferì porre fine alla sua esistenza anziché sottomettersi alla volubilità di un nuovo amante.
Attraverso la vicenda di Sporo, alcuni studiosi accostano il primo esperimento di mutamento di sesso storicamente documentato.
Un'operazione che getta ulteriore mistero sulla figura di Nerone.
Il racconto si basa su:
Svetonio, Vita di Nerone (28,1-2; 29, 1; 46, 1)
Aurelio Vittore (Epitome de Caesaribus 5, 7)
Cassio Dione (Epitome LXII, 28).