LA MORINGA OLIFERA PIANTA TROPICALE NATIVA DELL’INDIA CHIAMATA ANCHE ALBERO DELLA VITA.
Si sta facendo strada in Africa come opportunità per migliorare le condizioni di salute e limitare la malnutrizione nelle comunità più povere.In Sierra Leone, la Moringa è stata descritta dal ministro dell’Agricoltura Sam Sesay come “la pianta più nutriente sulla Terra, e ogni parte della pianta ha valori nutritivi e medicinali che hanno le proprietà per curare oltre 300 malattie, inclusa l’ipertensione e il diabete. Molto presto, la coltivazione della pianta tropicale Moringa in Sierra Leone potrebbe mettere fuori gioco molti medici”.La Moringa oleifera è una pianta che ha realmente innumerevoli utilizzi e proprietà medicinali: nel 2010, si è dimostrata utile per purificare l’acqua grazie ad un processo poco costoso che riduce la popolazione batterica del 90% senza l’utilizzo di alcun filtro aggiuntivo.Dalla Moringa oleifera si ottengono anche sostanze medicinali come antisettici, composti per curare i reumatismi e i morsi di serpente, shampoo, prodotti per il corpo e per lo sport. E si tratta di una lista molto breve delle possibili applicazioni di questa pianta straordinaria.
Ogni parte della Moringa oleifera è commestibile, che sia fresca, cotta o conservata per mesi all’aria aperta: i semi possono essere consumati freschi o tostati, i fiori hanno un sapore simile a quello dei funghi, le radici sono usate come condimento simile al ravanello, ma le foglie sembrano essere il vero toccasana.Le foglie della Moringa oleifera contengono quantità significative di beta-carotene, vitamina C, vitamina A, proteine, ferro e potassio. Un solo cucchiaio di foglie di Moringa in polvere può fornire al latte materno un quantitativo di proteine superiore del 14%, di calcio del 40%, e di ferro del 23%. Secondo la UMCOR (United Methodist Committee on Relief), la pianta contiene circa 46 antiossidanti ed è in grado di pulire l’organismo dall’accumulo di tossine e di rafforzare il sistemaimmunitario.”Ha un contenuto di vitamina C sette volte superiore a quello delle arance, quattro volte più calcio del latte, quattro volte più vitamina A delle carote, e tre volte il potassio di una banana”spiega l’ufficiale governativo Fomba James.E facile, quindi, comprendere le potenzialità di una pianta simile in un Paese come la Sierra Leone, dove il 70% delle persone vive con meno di un dollaro al giorno e il 25% dei bambini muore prima di aver compiuto il quinto compleanno.
La questione si fa ancora più delicata.”Vediamo la Moringa come una cura per tutto, e molte persone nella mia comunità non stanno più visitando le cliniche locali dato che ora ne bevono il tè o usano la sua polvere durante i pasti” dice Jimmy Lagbo, capotribù di Port Loko.La Moringa oleifera è stata importata in Sierra Leone nel 2001 proprio allo scopo di risolvere alcuni di questi problemi. “E’ probabile che sia stato un soldato pakistano che serviva nelle missioni di pace delle Nazioni Unite a scoprire la presenza della Moringa negli anni ’90, in un giardino di una casa nella capitale” spiega il botanico di Freetown Christian Jones.Nell’ultimo decennio, la coltivazione della Moringa oleifera è stata promossa in diversi Paesi africani. “L’anno scorso sono stati distribuiti in Sierra Leone un totale di 250.000 semi, per spingere la gente verso la creazione di un’impresa” spiega Jonas Coleman della Moringa Association.La Moringa oleifera, infatti, si sta prospettando come una possibile avventura economica redditizia. In Africa sta nascendo un ampio mercato di prodotti derivati dalla Moringa: “E’ un business proficuo dato che ora le vendite sono più alte per la recente pubblicità dei prodotti” afferma Alimamy Lahai, venditore di prodotti a base di Moringa a Freetown. “Io vendo la polvere, che viene venduta in piccole buste da due dollari o in bustine da tè per quattro dollari”.Attualmente è l’India che detiene il primato di produzione di Moringa oleifera, circa 1,3 tonnellate all’anno di frutti da un’area di 380 km quadrati. Nel Paese se ne consuma ogni parte, specialmente i baccelli, chiamati “munga” e mangiati fritti, freschi o come ingredienti per zuppe.
fonte : http://medicalxpress.com
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