Divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per 12 aziende. Blitz dei Nas: i fermati sono responsabili a vario titolo di associazione per delinquere, peculato, corruzione, falso in atto pubblico, truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale e sperimentazioni cliniche senza autorizzazione.
Dalle prime ore della mattina, 150 carabinieri del Nas e di 10 Regioni stanno conducendo un’operazione denominata Camici sporchi che ha portato all’arresto di 9 cardiologi del Policlinico di Modena, mentre altre 67 persone sono indagate. Su ordine della Procura di Parma, i militari hanno effettuato 33 perquisizioni e hanno applicato la misura di divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione per 12 aziende che producono attrezzature sanitarie e l’interdizione dall’esercizio di attività e professioni nei confronti di 7 persone.
Gli arrestati sono medici specialisti che hanno svolto o svolgono la propria attività presso il reparto di Cardiologia del Policlinico di Modena, responsabili a vario titolo di associazione per delinquere, peculato, corruzione, falso in atto pubblico, truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale e sperimentazioni cliniche senza autorizzazione. I particolari dell’indagine saranno resi noti nel corso della conferenza stampa che si terrà a Modena, alle 10.45.
Dalle prime indiscrezioni non ci sarebbero soltanto cardiologi tra le persone arrestate all’alba dai carabinieri. Oltre all’arresto, con beneficio dei domiciliari, della professoressa Maria Grazia Modena e del dottor Giuseppe Sangiorgi, che fino a marzo diresse il reparto di emodinamica, sarebbero coinvolti medici di altri reparti. Lo scandalo pare infatti essere allargato ad altri reparti del Policlinico di Modena, e alle strutture universitarie di altre città. Tra le persone indagate si parla anche di un coinvolgimento diretto dei vertici precedenti del policlinico.