Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
mercoledì 10 giugno 2015
Divina Provvidenza: crac da 500mln Dieci arrestati, anche due suore Chiesto arresto sen. Azzollini (Ncd). -
BARI - Militari della Guardia di Finanza di Bari stanno eseguendo dieci arresti, tre in carcere e sette ai domiciliari, nei confronti di persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta e altri reati per il crac delle case di cura Divina Provvidenza.
RICHIESTA D'ARRESTO PER SEN: AZZOLLINI - Ci sarebbe anche il senatore di Ncd Antonio Azzolini tra i destinatari del provvedimento di arresto della Procura di Trani per il crac della casa di cura Divina Provvidenza. Secondo quanto si apprende la richiesta è già stata notificata in Parlamento.
NOTIFICATA AL SENATO - E' stata notificata al Senato la richiesta di arresto per il presidente della commissione Bilancio di Palazzo Madama Antonio Azzollini (Ap). Gli atti, già notificato anche all’interessato dovrebbero venire trasmessi oggi stesso in Giunta per le Immunità presieduta da Dario Stefano.
RICHIESTA ARRESTI DOMICILIARI - Secondo quanto si apprende la richiesta per il senatore di Ap-Ncd Antonio Azzollini sarebbe di arresti domiciliari. Il parlamentare, che presiede la commissione Bilancio di palazzo Madama, quella che deve dare ancora tra l’altro il parere sulla riforma della Scuola, è coinvolto anche in un’inchiesta sul porto di Molfetta ma per quella richiesta che riguardava l’utilizzo delle intercettazioni, il Senato negò l’autorizzazione anche con i voti del Pd.
ANCHE IL DEPUTATO RAFFAELE DI GIOIA TRA INDAGATI - C'è anche il deputato Raffaele Di Gioia (Psi-Gruppo misto) tra gli indagati dell’inchiesta sul crac delle Case di cura Divina Provvidenza.
UN BUCO DA 500 MILIONI - Gli arresti vengono eseguiti sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Trani su richiesta della locale Procura della Repubblica. Le indagini riguardano un crac da 500 milioni di euro circa subito dalla Congregazione Ancelle Divina Provvidenza, con sedi a Bisceglie (Bat), Foggia e Potenza, oggi in amministrazione straordinaria ai sensi della legge Prodi bis.
Ulteriori dettagli sull'operazione saranno resi noti in una conferenza stampa che si terrà alle 10,30 nell’ufficio del procuratore della Repubblica di Trani, Carlo Maria Capristo.
ANCHE DUE SUORE ARRESTATE - Tra le dieci persone arrestate per il crac della Casa Divina Provvidenza vi sono anche due suore "massime responsabili della Congregazione delle Ancelle", che si trovano ai domiciliari. Gli altri arrestati sono un ex direttore generale, amministratori di fatto, consulenti e dipendenti dell’Ente. Gli indagati sono in tutto 25 e tra loro compaiono professionisti, ex amministratori della Cdp e politici locali, tutti coinvolti in vari episodi di dissipazione e distrazione di risorse dell’Ente.
Stando a quanto si legge negli atti ufficiali della Congregazione, – ha rilevato la Procura di Trani - il servizio pastorale delle Ancelle della Divina Provvidenza, consisterebbe nel prendersi cura delle persone colpite nelle facoltà intellettive e fisiche, privilegiando le aree di particolare necessità e di abbandono 'per farsi voce di chi non ha vocè. Le indagini hanno chiarito invece, secondo la procura, "che i nobili principi ispiratori della venerabile missione avviata dal Padre Fondatore ormai non sono altro che un lontano ricordo".
"Negli ultimi decenni si è invero assistito ad un lento ed incessante processo di secolarizzazione della Congregazione – è stato sottolineato – divenuta facile e ghiotta preda di poteri forti e di trame politiche; nel corso di questo processo involutivo le stesse Ancelle (o per lo meno, alcune di esse) sembrano aver completamente rinnegato i canoni fondativi della loro missione, rendendosi complici, quando non addirittura protagoniste di primo piano, dei gravi misfatti compiuti all’interno dell’Ente".
Le misure cautelari sono state adottate in relazione a numerosissimi reati di associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta ed altri, nell’ambito del crac dell’Ente Ecclesiastico che, a causa di una pesantissima esposizione debitoria di oltre 500 milioni, si trova attualmente in amministrazione Straordinaria.
PROCURA: PREZIOSA COLLABORAZIONE DELLO IOR - Nell’indagine che ha portato oggi agli arresti per il crac delle case di cura Divina Provvidenza, la procura di Trani ha riconosciuto "la preziosa collaborazione fornita dallo Ior, nell’ambito delle rogatorie internazionali richieste". "Siamo stati tra le prime autorità giudiziarie ad aver beneficiato del nuovo corso di trasparenza e collaborazione della Banca Vaticana voluto dal Santo Padre", ha sottolineato la procura. L'indagine, durata tre anni, si è articolata in numerosissime acquisizioni documentali, perquisizioni locali, accertamenti bancari, escussione di soggetti informati sui fatti, migliaia di intercettazioni telefoniche (tutte preziose nella ricostruzione dei fatti e delle responsabilità penali). L’Ente religioso denominato Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza opera Don Uva onlus, oggetto dell’indagine, è un Ente Ecclesiastico fondato da Don Pasquale Uva nel 1922, avente finalità di culto e religione, che esercita attività di cura e assistenza delle persone con facoltà intellettive compromesse, in forza di convenzionamento con il Servizio Sanitario delle Regioni Puglia e Basilicata, nonchè di un accreditamento, con le stesse regioni, relativamente ad altre attività Ospedaliere. La struttura si articola nelle in tre sedi a Bisceglie, Foggia e Potenza.
SEQUESTRATI 32 MLN DI EURO E IMMOBILE – Nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Trani sul crac delle Case di cura Divina Provvidenza, gestite dall’ente religioso denominato 'Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza opera Don Uva onlus', i finanzieri hanno sequestrato la somma di 32 milioni di euro circa e un immobile destinato a clinica privata a Guidonia (Roma) e appartenente all’ente ecclesiastico 'Casa di Procura Suore Ancelle della Divina Provvidenzà.
Il denaro e l’immobile, secondo l’accusa, sarebbero stati fittiziamente intestati ad altri enti ecclesiastici paralleli gestiti dalle suore della Congregazione, nel tentativo di sottrarsi ai creditori e quindi anche allo Stato. Dei 500 milioni di euro a cui ammonta il crac delle Case di cura, oltre 350 milioni di euro sono rappresentati da debiti nei confronti dello Stato.
A nove dei 10 destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del tribunale di Trani Rosella Volpe su richiesta del procuratore aggiunto Francesco Giannella e del sostituto procuratore Silvia Curone, la Procura contesta il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più reati.
IL CONTO SEGRETO - Un conto corrente segreto con la causale Postulatore beatificazione Don Uvà (fondatore dell’ ente ecclesiastico che gestisce le Case di cura Divina Provvidenza, ndr) alimentato con donazioni dei fedeli e con il pagamento delle copie delle cartelle cliniche di pazienti delle Case di cura, ma che serviva a scopi ben diversi: è quanto ha scoperto la Procura di Trani indagando sul crac delle Case di cura Divina Provvidenza.
Il conto, spiega la Procura, era "gestito in modo subdolo dalle 'Ancellè, non già per le spese necessarie alla pratica di beatificazione di don Pasquale Uva (oggi riconosciuto Venerabile dalla Chiesa) – per il quale esisteva già un postulatore ufficiale nominato dal Vaticano con un proprio conto acceso presso lo Ior", ma si trattava di "un vero e proprio conto segreto". La procura ha scoperto inoltre altri tre Enti paralleli, tutti con le casse colme di denaro distolto dalla Congregazione: Istituto don Pasquale Uva-Casa divina provvidenza onlus; Istituto Don Uva e il conto segreto Postulatore beatificazione don Uva.
NCD: NON CEDEREMO COMMISSIONE BILANCIO - Nessuna pausa o passo indietro di Azzollini alla guida della commissione. Ncd si compatta a difesa del senatore Antonio Azzollini, raggiunto oggi da una richiesta di arresto della procura di Trani, e soprattutto non intende mollare la presidenza della commissione Bilancio di Palazzo Madama. Lo riferiscono fonti interne al partito di Angelino Alfano. Le stesse fonti sottolineano, tra l'altro, come dopo la riunione d’urgenza a Palazzo Madama sulla richiesta d’arresto, Azzollini sia andato proprio a presiedere la commissione.
"Azzollini ci ha ribadito di non avere alcuna intenzione di lasciare la presidenza della commissione – spiegano le stesse fonti – Non ci sarà nessuna pausa o sospensione dall’incarico. Si tratta di voci messe in giro ad arte in un momento in cui la commissione Bilancio è particolarmente importante nel lavoro del Senato".
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/homepage/crac-casa-divina-provvidenza-no824586
L’ONESTO DEL PD CHE HA RUBATO I FONDI PER I DISOCCUPATI. HANNO TROVATO LA REFURTIVA: LEGGI QUANTO HA IMBOSCATO IN SVIZZERA! - Giovanni Bianconi e Giuseppe Guastella
INNOCENTI EVASIONI – IL “CORRIERE” NON PUBBLICA LA LISTA DEGLI ITALIANI DELL’HSBC E SCODELLA ALTRI POTENZIALI EVASORI – SONO I 351 MILIONARI CHE HANNO INVESTITO IN POLIZZE DEL CREDIT SUISSE: SERVIVANO A OCCULTARE CAPITALI AL FISCO?
Tra i clienti delle polizze-schermo compare anche l’ex deputato del Pd Francantonio Genovese, arrestato per peculato e truffa, con un investimento da 16 milioni. Intanto, sulla lista Falciani, Pippo Civati spiega che il conto alla Hsbc era di suo padre e che lui non ha mai movimentato un euro…
«La situazione emersa è particolarmente grave e denota, da parte dei clienti italiani titolari delle disponibilità estere, la marcata intenzione di occultare al Fisco italiano la loro reale situazione patrimoniale ed economica». Così ha scritto il direttore centrale dell’Agenzia delle entrate, Aldo Polito, ai responsabili delle Direzioni regionali, il 12 dicembre scorso.
Una comunicazione dettagliata in cui li informa dell’indagine della Procura di Milano su un’ipotetica frode fiscale «per svariate centinaia di milioni di euro» commessa da almeno 351 persone attraverso il sistema di polizze assicurative della succursale italiana di una società del gruppo Credit Suisse, banca con sede a Zurigo. E 351 sono soltanto i nomi già identificati dagli investigatori della Guardia di Finanza e comunicati agli inquirenti, che tutti insieme avrebbero nascosto un miliardo di euro; all’esame di pubblici ministeri e Fiamme gialle ci sono altre polizze cifrate — per un totale di mille — che hanno consentito di celare all’erario circa otto miliardi complessivi.
Cifre che i finanzieri hanno calcolato dopo aver esaminato i documenti trovati nella sede milanese della società Credit Suisse Life & Pension Aktiengesellschaft (Cslp); carte dalle quali «è stato possibile ricostruire un’attività di promozione di strumenti finanziari denominati “polizze assicurative” rivolte a clienti italiani e non confluita nella contabilità ufficiale della Clsp», scrive Polito.
Cifre che i finanzieri hanno calcolato dopo aver esaminato i documenti trovati nella sede milanese della società Credit Suisse Life & Pension Aktiengesellschaft (Cslp); carte dalle quali «è stato possibile ricostruire un’attività di promozione di strumenti finanziari denominati “polizze assicurative” rivolte a clienti italiani e non confluita nella contabilità ufficiale della Clsp», scrive Polito.
Ipotesi riciclaggio
Fra i 351 nomi di clienti indiziati di voler nascondere le proprie ricchezze, ce n’è uno già noto alle cronache giudiziarie e che fra due settimane comparirà davanti al tribunale di Messina per rispondere, insieme a una ventina di altri imputati, di associazione per delinquere finalizzata al peculato, truffa, falso in bilancio e altri reati: è il deputato del Pd (ex Dc, Cdu, Udr, Ppi e Margherita) Francantonio Genovese, arrestato lo scorso maggio su richiesta della Procura siciliana e del gip dopo l’autorizzazione concessa dalla Camera. Mandato quasi subito agli arresti domiciliari, un mese fa la corte di Cassazione l’ha rispedito in carcere. Genovese s’è quindi rivolto al tribunale per tornare ai domiciliari che però gli sono stati negati; la parola è ora al Riesame.
Fra i 351 nomi di clienti indiziati di voler nascondere le proprie ricchezze, ce n’è uno già noto alle cronache giudiziarie e che fra due settimane comparirà davanti al tribunale di Messina per rispondere, insieme a una ventina di altri imputati, di associazione per delinquere finalizzata al peculato, truffa, falso in bilancio e altri reati: è il deputato del Pd (ex Dc, Cdu, Udr, Ppi e Margherita) Francantonio Genovese, arrestato lo scorso maggio su richiesta della Procura siciliana e del gip dopo l’autorizzazione concessa dalla Camera. Mandato quasi subito agli arresti domiciliari, un mese fa la corte di Cassazione l’ha rispedito in carcere. Genovese s’è quindi rivolto al tribunale per tornare ai domiciliari che però gli sono stati negati; la parola è ora al Riesame.
Nel frattempo la Procura ha ricevuto da Milano gli atti sul coinvolgimento del deputato nella sospetta maxi-evasione orchestrata attraverso la filiale della banca svizzera. Nel solo 2005, anno per il quale l’Agenzia delle entrate ha inviato la segnalazione ai sospetti evasori in modo da evitare la prescrizione, Genovese avrebbe portato all’estero poco più di 16 milioni. Una somma spropositata rispetto a redditi e attività ufficiali, che ha fatto aprire a suo carico un nuovo fascicolo penale con l’ipotesi di riciclaggio.
Il grosso dell’indagine resta a Milano ed è quella di cui ha fatto cenno il procuratore Bruti Liberati nel «bilancio sociale» di fine 2014: inchiesta guidata dall’aggiunto Francesco Greco su «circa mille clienti italiani che hanno investito, al di fuori del rispetto delle norme sul monitoraggio fiscale, in polizze vita di Paesi black list ».
Ora la comunicazione dell’Agenzia delle entrate fornisce ulteriori dettagli. Gli «strumenti finanziari finalizzati a occultare capitali all’estero sarebbero stati commercializzati in Italia da dipendenti di società del gruppo Credit Suisse, ovvero da soggetti terzi esterni», attraverso due canali: la vendita delle polizze «da parte della casa madre Cslp che ha sede in Liechtenstein»,e la «vendita da parte della Credit Suisse Life con sede nelle isole Bermuda».
Somme «scudate»
Secondo l’Agenzia, i prodotti emessi dal «canale bermudese» sono stati «appositamente ideati per sfuggire anche alla tassazione sugli interessi maturati sui depositi di capitali detenuti in Svizzera, la cosiddetta “euroritenuta”», vale a dire la tassazione all’origine sancita dall’accordo tra la Confederazione e l’Unione europea.
Secondo l’Agenzia, i prodotti emessi dal «canale bermudese» sono stati «appositamente ideati per sfuggire anche alla tassazione sugli interessi maturati sui depositi di capitali detenuti in Svizzera, la cosiddetta “euroritenuta”», vale a dire la tassazione all’origine sancita dall’accordo tra la Confederazione e l’Unione europea.
Un sistema che sembra escogitato appositamente per eludere i controlli e nascondere soldi allo Stato da parte di cittadini italiani. «Le disponibilità estere dei clienti — sottolinea ancora il direttore dell’Agenzia delle entrate — sono state impiegate in differenti attività d’investimento finanziario localizzate in un Paese a fiscalità privilegiata (Svizzera), mediante la corresponsione di un “premio” per la sottoscrizione di un prodotto finanziario denominato Life Portfolio International che solo formalmente ha natura assicurativa»
In realtà la vera ragione dei contratti sottoscritti «era finalizzata ad occultare all’erario ingenti disponibilità finanziarie, con garanzie dell’anonimato grazie all’interposizione della compagnia assicurativa con sede nelle Bermuda o nel Lichtenstein, che l’avrebbe gestito attraverso depositi collocati presso istituti di credito elvetici».
Che l’obiettivo fosse l’occultamento di capitali per sfuggire alle tasse sarebbe confermato dal fatto che alcune polizze sono state già oggetto di adesione al programma di voluntary disclosure , cioè lo scudo fiscale che ha permesso il rientro dei soldi dietro pagamento di una multa ridotta.
L’indagine della Finanza e della Procura milanese — che procede per i reati di frode fiscale, ostacolo all’attività di vigilanza, riciclaggio e abusivismo finanziario — prosegue per accertare le responsabilità della banca e dei funzionari che hanno promosso l’iniziativa con i facoltosi clienti italiani, oltre che per individuare le centinaia di nomi ancora nascosti di chi ha sottoscritto le polizze truffaldine.
BILDERBERG 2015. (TELFS-BUCHEN, AUSTRIA 11 - 14 GIUGNO 2015 + LISTA PARTECIPANTI). - CHARLIE SKELTON
Un summit si chiude e un'altro si apre. Questo giovedi inizierà l'importante conferenza politica del Bilderberg, che quest'anno si terrà in Austria, a 16 miglia a sud del vertice del G7, e in un resort di lusso alpino simile e inaccessibile. La lista dei partecipanti (leggi nell'articolo) al meeting è stata appena resa nota dall'organizzazione, e già alcuni grandi nomi balzano subito agli occhi.
Non meno di tre primi ministri europei saranno presenti, Paesi Bassi, Finlandia e Belgio. Discuteranno di "strategia europea" con il capo della Nato, Jens Stoltenberg, e il presidente austriaco, Heinz Fischer. Ci saranno due ministri delle finanze europei nella lista: quello olandese, l'altro George Osborne. Quest'ultimo chiamato a dirigere il dicastero delle fiìnanze inglesi è un partecipante regolare del vertice Bilderberg, e quest'anno sarà a mostrare il suo bagliore post-elettorale. A differenza di quell'altro partecipante regolare del Bilderberg, Ed Balls, che viene invitato a tornare, pur avendo da una considerevole distanza il titolo più debole lavoro sulla lista: "ex cancelliere ombra dello Scacchiere!.
La "patata calda" finanziaria europea, la Grecia, sarà all'ordine del giorno al convegno, ed è bene sapere che Benoît Coeuré, membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea, sarà lì per discutere con la massima privacy con le parti interessate, con i capi di Deutsche Bank, Lazard, Banco Santander e HSBC.La "super-scandalo" HSBC e il "calamaro vampiro" preferito di tutti, Goldman Sachs, sono entrambi molto ben rappresentati alla conferenza di quest'anno. HSBC in particolare dal suo presidente, e dalla sua frenetica direttrice legale e membro del consiglio Rona Fairhead, che è anche nel consiglio della PepsiCo e presidente della BBC Trust. Buono a sapersi che la BBC sia in mani sicure.Altri "luminari" della finanza inclusi nella lista sono il vicepresidente di BlackRock, il CEO di JP Morgan Asset Management e il presidente della Royal Bank of Canada, che è la più grande istituzione finanziaria del paese. Morgan Stanley sarà rappresentata a Telfs dal membro del consiglio Klaus Kleinfeld, che gestisce anche il terzo più grande produttore di alluminio al mondo, Alcoa.
Dal mondo dell'industria e della produzione ci sono alcuni grandi nomi. Il CEO di Michelin è stato invitato, insieme con il capo della Roche, il CEO di Royal Dutch Shell, il presidente della BP, il CEO di Siemens Austria e i responsabili dei diversi conglomerati industriali come Techint e Investor AB, società così grande che è difficile da classificare. Anche se il termine "gigantesco" potrebbe calzare bene.
Per Michael O'Leary, l'amministratore delegato di Ryanair invece si tratta di un passo inebriante nel "grande campionato" Avrà certamente da sviscerare alcune offerte "last minute" durante la cena con il capo di Airbus, Thomas Enders.A parte le vacanze in aereo, Airbus è anche uno dei più grandi produttori di armi al mondo, e il programma della conferenza 2015 ha un distinto odore di guerra. Minacce armi chimiche e la Nato sono entrambi argomenti che verranno trattati. Per fortuna il capo della Nato è lì per discuterne.Come sempre, la politica estera avrà la parte principale nell'incontro. Il terrorismo e l'Iran entrambi saranno nell' agenda di quest'anno, ed i partecipanti possono aspettarsi un briefing di alto livello con un alto funzionario del Dipartimento di Stato come il genetale John R Allen, inviato presidenziale speciale e responsabile per la Coalizione Globale contro l'ISIS. Ed è probabile che il tema della Russia sarà di interesse per il ministro della Difesa tedesco e vice ministro della difesa, entrambi i quali hanno trovato il tempo di questa settimana di essere in Telfs. Come ha il capo dei servizi di intelligence danese, che probabilmente avrà un ruolo da svolgere nella sessione di sicurezza informatica.
Infine, vale la pena notare la crescente presenza di Google al Bilderberg. Il Presidente esecutivo della società, Eric Schmidt, è nel comitato direttivo del gruppo; sarà lui a essere chiamato in Austria dal suo vice-presidente per l'ingegneria, la tecnologia e progetti all'avanguardia, e il vice-presidente di ingegneria per Google DeepMind. Presumibilmente, saranno i leader della sessione sull'intelligenza artificiale. Argomento che sarà ascoltato con grande interesse da Peter Thiel, fondatore di PayPal e direttore di Facebook, mentre continua la sua missione per "fondersi con i computer". Ma questa è un'altra storia.Per ora, la storia è: Bilderberg 2015 con una lista estremamente potente di partecipanti, con un gran numero di politici di alto livello e personaggi pubblici. Con i partecipanti molto importanti, e un programma che contiene così tanti temi caldi, la conferenza politica di Telfs sicuramente sarà coperta dai media in modo approfondito. Ma sono sicuro invece che non lo sarà per ragioni che mi sfuggono.
Charlie Skdelton
Fonte: www.theguardian.com/
Link: http://www.theguardian.com/world/2015/jun/08/bilderberg-summit-forget-the-g7
8.06.2015
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura della redazione
BILDERBERG MEET ING Telfs-Buchen, Austria 11 – 14 June 2015
Chairman | ||
Castries, Henri de | Chairman and CEO, AXA Group | FRA |
. | ||
Achleitner, Paul M. | Chairman of the Supervisory Board, Deutsche Bank AG | DEU |
Agius, Marcus | Non-Executive Chairman, PA Consulting Group | GBR |
Ahrenkiel, Thomas | Director, Danish Intelligence Service (DDIS) | DNK |
Allen, John R. | Special Presidential Envoy for the Global Coalition to Counter ISIL, US Department of State | USA |
Altman, Roger C. | Executive Chairman, Evercore | USA |
Applebaum, Anne | Director of Transitions Forum, Legatum Institute | POL |
Apunen, Matti | Director, Finnish Business and Policy Forum EVA | FIN |
Baird, Zoë | CEO and President, Markle Foundation | USA |
Balls, Edward M. | Former Shadow Chancellor of the Exchequer | GBR |
Balsemão, Francisco Pinto | Chairman, Impresa SGPS | PRT |
Barroso, José M. Durão | Former President of the European Commission | PRT |
Baverez, Nicolas | Partner, Gibson, Dunn & Crutcher LLP | FRA |
Benko, René | Founder, SIGNA Holding GmbH | AUT |
Bernabè, Franco | Chairman, FB Group SRL | ITA |
Beurden, Ben van | CEO, Royal Dutch Shell plc | NLD |
Bigorgne, Laurent | Director, Institut Montaigne | FRA |
Boone, Laurence | Special Adviser on Financial and Economic Affairs to the President | FRA |
Botín, Ana P. | Chairman, Banco Santander | ESP |
Brandtzæg, Svein Richard | President and CEO, Norsk Hydro ASA | NOR |
Bronner, Oscar | Publisher, Standard Verlagsgesellschaft | AUT |
Burns, William | President, Carnegie Endowment for International Peace | USA |
Calvar, Patrick | Director General, DGSI | FRA |
Castries, Henri de | Chairman, Bilderberg Meetings; Chairman and CEO, AXA Group | FRA |
Cebrián, Juan Luis | Executive Chairman, Grupo PRISA | ESP |
Clark, W. Edmund | Retired Executive, TD Bank Group | CAN |
Coeuré, Benoît | Member of the Executive Board, European Central Bank | INT |
Coyne, Andrew | Editor, Editorials and Comment, National Post | CAN |
Damberg, Mikael L. | Minister for Enterprise and Innovation | SWE |
De Gucht, Karel | Former EU Trade Commissioner, State Minister | BEL |
Dijsselbloem, Jeroen | Minister of Finance | NLD |
Donilon, Thomas E. | Former U.S. National Security Advisor; Partner and Vice Chair, O’Melveny & Myers LLP | USA |
Döpfner, Mathias | CEO, Axel Springer SE | DEU |
Dowling, Ann | President, Royal Academy of Engineering | GBR |
Dugan, Regina | Vice President for Engineering, Advanced Technology and Projects, Google | USA |
Eilertsen, Trine | Political Editor, Aftenposten | NOR |
Eldrup, Merete | CEO, TV 2 Danmark A/S | DNK |
Elkann, John | Chairman and CEO, EXOR; Chairman, Fiat Chrysler Automobiles | ITA |
Enders, Thomas | CEO, Airbus Group | DEU |
Erdoes, Mary | CEO, JP Morgan Asset Management | USA |
Fairhead, Rona | Chairman, BBC Trust | GBR |
Federspiel, Ulrik | Executive Vice President, Haldor Topsøe A/S | DNK |
Feldstein, Martin S. | President Emeritus, NBER; Professor of Economics, Harvard University | USA |
Ferguson, Niall | Professor of History, Harvard University, Gunzberg Center for European Studies | USA |
Fischer, Heinz | Federal President | AUT |
Flint, Douglas J. | Group Chairman, HSBC Holdings plc | GBR |
Franz, Christoph | Chairman of the Board, F. Hoffmann-La Roche Ltd | CHE |
Fresco, Louise O. | President and Chairman Executive Board, Wageningen University and Research Centre | NLD |
Griffin, Kenneth | Founder and CEO, Citadel Investment Group, LLC | USA |
Gruber, Lilli | Executive Editor and Anchor “Otto e mezzo”, La7 TV | ITA |
Guriev, Sergei | Professor of Economics, Sciences Po | RUS |
Gürkaynak, Gönenç | Managing Partner, ELIG Law Firm | TUR |
Gusenbauer, Alfred | Former Chancellor of the Republic of Austria | AUT |
Halberstadt, Victor | Professor of Economics, Leiden University | NLD |
Hampel, Erich | Chairman, UniCredit Bank Austria AG | AUT |
Hassabis, Demis | Vice President of Engineering, Google DeepMind | GBR |
Hesoun, Wolfgang | CEO, Siemens Austria | AUT |
Hildebrand, Philipp | Vice Chairman, BlackRock Inc. | CHE |
Hoffman, Reid | Co-Founder and Executive Chairman, LinkedIn | USA |
Ischinger, Wolfgang | Chairman, Munich Security Conference | INT |
Jacobs, Kenneth M. | Chairman and CEO, Lazard | USA |
Jäkel, Julia | CEO, Gruner + Jahr | DEU |
Johnson, James A. | Chairman, Johnson Capital Partners | USA |
Juppé, Alain | Mayor of Bordeaux, Former Prime Minister | FRA |
Kaeser, Joe | President and CEO, Siemens AG | DEU |
Karp, Alex | CEO, Palantir Technologies | USA |
Kepel, Gilles | University Professor, Sciences Po | FRA |
Kerr, John | Deputy Chairman, Scottish Power | GBR |
Kesici, Ilhan | MP, Turkish Parliament | TUR |
Kissinger, Henry A. | Chairman, Kissinger Associates, Inc. | USA |
Kleinfeld, Klaus | Chairman and CEO, Alcoa | USA |
Knot, Klaas H.W. | President, De Nederlandsche Bank | NLD |
Koç, Mustafa V. | Chairman, Koç Holding A.S. | TUR |
Kogler, Konrad | Director General, Directorate General for Public Security | AUT |
Kravis, Henry R. | Co-Chairman and Co-CEO, Kohlberg Kravis Roberts & Co. | USA |
Kravis, Marie-Josée | Senior Fellow and Vice Chair, Hudson Institute | USA |
Kudelski, André | Chairman and CEO, Kudelski Group | CHE |
Lauk, Kurt | President, Globe Capital Partners | DEU |
Lemne, Carola | CEO, The Confederation of Swedish Enterprise | SWE |
Levey, Stuart | Chief Legal Officer, HSBC Holdings plc | USA |
Leyen, Ursula von der | Minister of Defence | DEU |
Leysen, Thomas | Chairman of the Board of Directors, KBC Group | BEL |
Maher, Shiraz | Senior Research Fellow, ICSR, King’s College London | GBR |
Markus Lassen, Christina | Head of Department, Ministry of Foreign Affairs, Security Policy and Stabilisation | DNK |
Mathews, Jessica T. | Distinguished Fellow, Carnegie Endowment for International Peace | USA |
Mattis, James | Distinguished Visiting Fellow, Hoover Institution, Stanford University | USA |
Maudet, Pierre | Vice-President of the State Council, Department of Security, Police and the Economy of Geneva | CHE |
McKay, David I. | President and CEO, Royal Bank of Canada | CAN |
Mert, Nuray | Columnist, Professor of Political Science, Istanbul University | TUR |
Messina, Jim | CEO, The Messina Group | USA |
Michel, Charles | Prime Minister | BEL |
Micklethwait, John | Editor-in-Chief, Bloomberg LP | USA |
Minton Beddoes, Zanny | Editor-in-Chief, The Economist | GBR |
Monti, Mario | Senator-for-life; President, Bocconi University | ITA |
Mörttinen, Leena | Executive Director, The Finnish Family Firms Association | FIN |
Mundie, Craig J. | Principal, Mundie & Associates | USA |
Munroe-Blum, Heather | Chairperson, Canada Pension Plan Investment Board | CAN |
Netherlands, H.R.H. Princess Beatrix of the | NLD | |
O’Leary, Michael | CEO, Ryanair Plc | IRL |
Osborne, George | First Secretary of State and Chancellor of the Exchequer | GBR |
Özel, Soli | Columnist, Haberturk Newspaper; Senior Lecturer, Kadir Has University | TUR |
Papalexopoulos, Dimitri | Group CEO, Titan Cement Co. | GRC |
Pégard, Catherine | President, Public Establishment of the Palace, Museum and National Estate of Versailles | FRA |
Perle, Richard N. | Resident Fellow, American Enterprise Institute | USA |
Petraeus, David H. | Chairman, KKR Global Institute | USA |
Pikrammenos, Panagiotis | Honorary President of The Hellenic Council of State | GRC |
Reisman, Heather M. | Chair and CEO, Indigo Books & Music Inc. | CAN |
Rocca, Gianfelice | Chairman, Techint Group | ITA |
Roiss, Gerhard | CEO, OMV Austria | AUT |
Rubin, Robert E. | Co Chair, Council on Foreign Relations; Former Secretary of the Treasury | USA |
Rutte, Mark | Prime Minister | NLD |
Sadjadpour, Karim | Senior Associate, Carnegie Endowment for International Peace | USA |
Sánchez Pérez-Castejón, Pedro | Leader, Partido Socialista Obrero Español PSOE | ESP |
Sawers, John | Chairman and Partner, Macro Advisory Partners | GBR |
Sayek Böke, Selin | Vice President, Republican People’s Party | TUR |
Schmidt, Eric E. | Executive Chairman, Google Inc. | USA |
Scholten, Rudolf | CEO, Oesterreichische Kontrollbank AG | AUT |
Senard, Jean-Dominique | CEO, Michelin Group | FRA |
Sevelda, Karl | CEO, Raiffeisen Bank International AG | AUT |
Stoltenberg, Jens | Secretary General, NATO | INT |
Stubb, Alexander | Prime Minister | FIN |
Suder, Katrin | Deputy Minister of Defense | DEU |
Sutherland, Peter D. | UN Special Representative; Chairman, Goldman Sachs International | IRL |
Svanberg, Carl-Henric | Chairman, BP plc; Chairman, AB Volvo | SWE |
Svarva, Olaug | CEO, The Government Pension Fund Norway | NOR |
Thiel, Peter A. | President, Thiel Capital | USA |
Tsoukalis, Loukas | President, Hellenic Foundation for European and Foreign Policy | GRC |
Üzümcü, Ahmet | Director-General, Organisation for the Prohibition of Chemical Weapons | INT |
Vitorino, António M. | Partner, Cuetrecasas, Concalves Pereira, RL | PRT |
Wallenberg, Jacob | Chairman, Investor AB | SWE |
Weber, Vin | Partner, Mercury LLC | USA |
Wolf, Martin H. | Chief Economics Commentator, The Financial Times | GBR |
Wolfensohn, James D. | Chairman and CEO, Wolfensohn and Company | USA |
Zoellick, Robert B. | Chairman, Board of International Advisors, The Goldman Sachs Group |
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=15154
martedì 9 giugno 2015
Mafia capitale, evasione fiscale e appalti per sala Campidoglio: 5 arresti.
In manette anche un alto dirigente in servizio alla Sovrintendenza dei beni culturali di Roma Capitale, che avrebbe favorito l’imprenditore romano Fabrizio Amore nell’iter procedurale per l’aggiudicazione di gare pubbliche. Secondo quanto emerge dall'inchiesta, a lui il Comune ha pagato per anni l'affitto per appartamenti che, anzichè essere destinati all’emergenza casa, erano utilizzati per altri fini.
Gare d’appalto dall’esito già scritto e contatti diretti tra imprenditori e funzionari pubblici. L’inchiesta Mafia capitale continua e la Guardia di finanza oggi ha eseguito altri 5 arresti, con accuse che vanno dalla truffa aggravata alla turbativa d’asta, per una serie di appalti truccati che riguardano anche lavori di restauro all’interno del Campidoglio. Il giro d’affari illeciti ha portato complessivamente a un’evasione fiscale di oltre 11 milioni di euro.
Un alto dirigente alla Sovrintendenza dei beni culturali di Roma Capitale, riporta la Gdf, era in trattativa privata con l’imprenditore Fabrizio Amore – già coinvolto nell’inchiesta Mafia Capitale. L’obiettivo: favorirlo sull’aggiudicazione del restauro dell’aula Giulio Cesare del Campidoglio, dove si riunisce il Consiglio comunale di Roma. L’aula era stata ristrutturata quattro anni fa, quando Gianni Alemanno era sindaco e i lavori erano costati 2,5 milioni di euro. Ma a novembre c’erano state infiltrazioni di acqua, tanto da dovere posizionare secchi all’interno della sala per raccogliere le perdite.
L’evasione fiscale, fanno sapere le Fiamme gialle, sarebbe stata attuata dall’imprenditore arrestato – che aveva rapporti ben radicati con una serie di personaggi all’interno degli uffici di Roma Capitale - e dai suoi collaboratori, “attraverso un gruppo di società residenti, controllate da imprese estere con sede in Lussemburgo” attraverso le quali Amore ha concesso in affitto al Comune due strutture residenziali in zona Ardeatina per la gestione delle emergenze abitative della Capitale. E il Campidoglio, per diversi anni, ha pagato circa 2.250 euro al mese per ogni appartamento. Ma alcune di queste unità immobiliari, anzichè essere destinate all’emergenza casa, erano utilizzate da Amore per fini propri. I finanzieri hanno inoltre scoperto un’evasione fiscale di oltre 11 milioni sempre da parte sua attraverso un gruppo di società a loro volta controllate da imprese con sede in Lussemburgo.
I reati contestati – I provvedimenti sono stati emessi dal Gip di Roma che contesta agli arrestati, a vario titolo, i reati di associazione a delinquere, truffa aggravata e continuata in danno del comune di Roma, falso, turbativa d’asta, emissione e utilizzo di fatture false, indebite compensazioni d’imposta, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte con l’aggravante del reato transnazionale, commesso in Roma, Lussemburgo e altrove. Una ventina sono invece le persone indagate.
L’inchiesta degli uomini del Comando unità speciali della Guardia di Finanza ha consentito di scoprire una serie di truffe nel settore degli appalti pubblici. In sostanza, le indagini avrebbero consentito di accertare che l’imprenditore arrestato fosse più che sicuro di vincere la gara tanto da stipulare contratti ed effettuare pagamenti in acconto ai subappaltatori alcuni giorni prima dell’apertura delle buste contenenti le offerte. Il patto tra gli appartenenti all’associazione, sostiene la Finanza, ha fatto sì che alla gara fossero infatti invitate esclusivamente società riconducibili allo stesso soggetto economico.
Iscriviti a:
Post (Atom)