mercoledì 11 maggio 2016

Rigenerare ossa tendini e articolazioni in una settimana.

Rigenerare ossa tendini e articolazioni


Rigenerare ossa tendini e articolazioni in una settimana - I dolori muscolari e articolari possono essere una conseguenza di lesioni, sforzi eccessivi o disturbi di diversa natura. Questi fastidi possono diminuire la qualità di vita delle persone che ne soffrono poiché impediscono di svolgere le proprie attività con normalità. La buona notizia è che questi disturbi possono essere trattati in modo naturale ed esistono molti rimedi efficaci che possono dare un sollievo completo in poco tempo.
Sebbene nella medicina naturale ci siano diversi trattamenti per calmare e trattare i dolori muscolari e articolari, oggi vogliamo condividere con voi un rimedio eccellente che può alleviare questo tipo di fastidi in soli sette giorni.
In che cosa consiste questo rimedio?
Innanzitutto dovete comprare 150 grammi di gelatina commestibile, preferibilmente quella insapore. Questa quantità è sufficiente per un mese di trattamento.
Mettete due cucchiaini di gelatina in un quarto di tazza di acqua fredda e lasciatela riposare per tutta la notte fuori dal frigorifero.
Il mattino seguente la gelatina si sarà già gonfiata e potrete mangiarla con un po’ di miele, succo, yogurt o panna acida. L’importante è mangiarla a digiuno, almeno 30 minuti prima di colazione.
Questo trattamento va realizzato per un mese intero, ma ci si sente meglio già dopo sette giorni dall’inizio del trattamento. È ideale per chi soffre di mal di schiena, dolori alle articolazioni, alla colonna vertebrale o al collo. Questo rimedio aiuta a migliorare la lubrificazione delle articolazioni.
Perché la gelatina fa così bene alle articolazioni?
La gelatina è un prodotto molto facile da reperire a bassi costi e può essere abbinata ad altri ingredienti per creare dolci molto nutritivi. Questo alimento è caratterizzato da un alto contenuto di proteine che si ottengono come risultato dell’elaborazione del collagene animale; può essere utilizzato come stabilizzatore, agglutinante o addensante in diverse ricette.
Si dice che la gelatina sia ottima per le articolazioni perché contiene due amminoacidi, prolina e idrossiprolina, che agiscono in modo positivo riparando i tessuti connettivi. Il consumo di gelatina, quindi, può aiutare ad aumentare il tessuto connettivo, fondamentale per trattare le articolazioni interne.
Altri benefici della gelatina
La gelatina possiede molte proprietà importanti che possono aiutare a migliorare la salute in vari modi. Tra i suoi benefici troviamo i seguenti:
la gelatina è un alimento ricco di amminoacidi, come la arginina e la glicina, che stimolano la formazione dei muscoli;
è un alimento che non contiene né colesterolo né grassi, oltre a essere ottimo per accelerare il metabolismo e per perdere peso;
aggiungendo la gelatina ai pasti, si facilita la digestione di alimenti come la carne e i latticini, di solito molto difficili da digerire. Essa, inoltre, contribuisce a eliminare il gonfiore addominale e può regolare gli ormoni;
il consumo regolare di gelatina potrebbe aiutare a prevenire lo sviluppo di osteoporosi e osteoartrite;
dà elasticità e forza a tendini e legamenti;
la gelatina ha proprietà che aiutano a rafforzare il sistema immunitario;
stimola la crescita dei capelli e delle unghie, dimostrandosi un favoloso alleato per la bellezza;
contiene un totale di diciotto amminoacidi tra i quali sono inclusi otto dei nove essenziali che il corpo non può sintetizzare e che deve ricevere attraverso gli alimenti;
la gelatina contiene il fluoro, un elemento chimico che in piccole quantità aiuta a preservare lo smalto dei denti prevenendo la comparsa di carie;
aiuta a rigenerare il collagene della pelle, sostanza presente anche nelle ossa, nei tendini, nelle cartilagini e nei legamenti, e che, con il passare degli anni, va diminuendo;
è consigliata per contrastare disturbi gastrici come gastrite e acidità di stomaco perché neutralizza la produzione eccessiva di acidi gastrici;
può essere di aiuto nelle diete dimagranti visto che dà una sensazione di sazietà e diminuisce l’appetito.

LE STAZIONI ABBANDONATE DELLA METROPOLITANA DI PARIGI DIVENTANO PISCINE, TEATRI E RISTORANTI. - Annalisa Guerisoli

Stanzioni fantasma di Parigi

I luoghi abbandonati sono sempre ricchi di fascino e di bellezza, lo sono ancora di più se questi spazi riescono ad esser recuperati e donati nuovamente alla comunità.
A Parigi  è successo che il recupero e la trasformazione delle stazioni della metro abbandonate o mai utilizzate siano parte del programma di Nathalie Kosciusko-Morizet, candidato sindaco del partito politico di centrodestra dell’ex presidente Nicolas Sarkozy.
Le stazioni abbandonate della metropolitana di Parigi diventano piscine, teatri e ristoranti
Il candidato ha commissionato allo studio OXO Associates di creare dei rendering delle stazioni riproposte come piscine, ristoranti, musei, teatri o giardini.
Ci sono 16 stazioni in disuso della metropolitana di Parigi, molte delle quali chiuse tra 1930-1970. Un piccolo numero è stato costruito ma mai aperto. Alcune stazioni sono state utilizzate come set temporanei per campagne pubblicitarie o film.
Le stazioni abbandonate della metropolitana di Parigi diventano piscine, teatri e ristoranti
Riuscire a recuperare questi luoghi è una grandissima opportunità soprattutto per arricchire dei quartieri della città a cui mancano determinati servizi.
Le stazioni abbandonate della metropolitana di Parigi diventano piscine, teatri e ristoranti

PAOLO FERRARO dice la verità sulla crisi in TV.



Pubblicato il 21 gen 2014
Paolo Ferraro Ex Magistrato licenziato spudoratamente dopo aver scoperto una setta satanica nell'esercito collegata all'omicidio Melania Rea,espone in tv la truffa della crisi che non è altro che un colpo di stato dell'alta finanza.

martedì 10 maggio 2016

Aumentano i pesticidi nelle acque italiane.



I dati dell'Ispra: +20% di pesticidi in quelle superficiali, +10% in quelle sotterranee. Ma la Coldiretti: siamo l'agricoltura più verde d'Europa.
Roma, 9 maggio 2016 - Non sono buoni gli ultimi dati sui pesticidi nelle acque: +20% in quelle superficiali, +10% in quelle sotterranee. A diffondere i dati è l'Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale), che nel dettaglio spiega: le acque superficiali (fiumi, laghi, torrenti) 'ospitano' pesticidi nel 63,9% dei 1.284 punti di monitoraggio (nel 2012 era 56,9%); quelle sotterranee nel 31,7% dei 2.463 punti (31% nel 2012). Nell'edizione 2016 del Rapporto Nazionale Pesticidi nelle Acque si sottolinea che la contaminazione è più ampia nella pianura padano-veneta. L'Ispra sottolinea che l'analisi dei dati di monitoraggio non evidenzia una diminuzione della contaminazione, precisando che l'aumento di punti contaminati "si spiega in parte col fatto che in vaste aree del centro-sud, solo con ritardo, emerge una contaminazione prima non rilevata".
IL CAMPIONE - Nel biennio 2013-2014 sono stati analizzati 29.220 campioni per un totale di 1.351.718 misure analitiche, con un sensibile aumento rispetto al biennio precedente. Nel 2014, in particolare, le indagini hanno riguardato 3.747 punti di campionamento e 14.718 campioni e sono state cercate complessivamente 365 sostanze (nel 2012 erano 335). Durante i controlli sono state trovate 224 sostanze diverse, "un numero sensibilmente più elevato degli anni precedenti (erano 175 nel 2012)", che indica "una maggiore efficacia delle indagini condotte". Gli erbicidi sono ancora le sostanze più rinvenute, mentre è aumentata notevolmente la presenza di fungicidi e insetticidi. Nelle acque superficiali, 274 punti di monitoraggio (21,3% del totale) hanno concentrazioni superiori ai limiti di qualità ambientali, mentre in quelle sotterranee l'evento si verifica in 170 punti (6,9% del totale).
LA MAPPA - L'Ispra indica che la contaminazione è più ampia nella pianura padano-veneta dove le indagini sono generalmente più efficaci. Nelle cinque regioni dell'area, infatti, si concentra poco meno del 60% dei punti di monitoraggio dell'intera rete nazionale. In alcune regioni la contaminazione è molto più diffusa del dato nazionale, arrivando a oltre il 70% dei punti delle acque superficiali in Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, con punte del 90% in Toscana e del 95% in Umbria. Nelle acque sotterranee la diffusione della contaminazione è particolarmente elevata in Lombardia 50% dei punti, in Friuli 68,6%, in Sicilia 76%. Più che in passato, avverte l'Ispra, sono state trovate miscele di sostanze nelle acque, fino a 48 in un singolo campione, quindi con una tossicità più alta rispetto a quella dei singoli componenti.
COLDIRETTI: SIAMO I PIU' VERDI - Il commento della Coldiretti ai dati dell'Ispra è fatto di altri numeri e percentuali. Secondo l'associazione l'agricoltura italiana è diventata la più green d'Europa con la leadership nel numero di imprese che coltivano biologico, la decisione di non coltivare organismi geneticamente modificati, ma anche la minor incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma (0,4%), quota inferiore di quasi 4 volte rispetto alla media europea (1,4%) e di quasi 20 volte nel confronto con quella dei prodotti extracomunitari (7,5%). Coldiretti sottolinea che nell'arco di dieci anni la quantità di prodotti fitosanitari distribuiti per uso agricolo sia praticamente dimezzata, con un calo complessivo di 76 mila tonnellate (-45,2%) secondo il rapporto 2015 dell'Istat. L'Italia - sottolinea la Coldiretti - conta ora quasi 50mila imprese biologiche, in pratica quasi una su cinque di quelle attive a livello comunitario ma una diffusione esponenziale hanno avuto anche metodi di lotta integrata e guidata a minor impatto ambientale.

Rotterdam, ecco la torre aspirapolvere che mangia smog e polveri sottili.

Rotterdam, il prototipo dell'aspirapolvere mangia-smog

L'inventore della 'smog-free-tower': "La mia tecnologia è stata acquistata dal Comune di Pechino".

Rotterdam, 9 maggio 2016 - Smog e polveri sottili impestano le nostre città, che si affannano da anni - inutilmente - a ideare soluzioni per ripulire l'aria. Ma dove non possono targhe alterne e altri palliativi, potrebbe essere vincente l'idea della torre-aspirapolvere, che inghiotte aria inquinata e la risputa fuori ripulita e fresca che neanche sulle vette alpine.

È l'invenzione di un imprenditore olandese, Daan Roosegaarde, di cui scrive il quotidiano britanno The Guardian. L'inventore ha costruito un prototipo di sette metri e l'ha piazzato a Rotterdam: la torre aspiratore, a suo dire, è in grado di purificare l'aria di un intero parco cittadino.

Secondo Roosegaarde la tecnologia è stata acquistata anche dal Comune di Pechino, una delle città più inquinate al mondo. La "smog-free tower", come è stata chiamata, funziona con un gigantesco aspirapolvere, risucchiando fino a 30.000 metri cubi di aria all'ora. All'interno, campi di elettricità statica attraggono e imprigionano le polveri sottili come Ph2.5 e Ph10, le più dannose per la salute, prodotte dagli impianti di riscaldamento e dagli scappamenti delle auto (in Cina anche dalle centrali elettriche a carbone). L'aria rimandata all'esterno risulta più pulita del 75% di quella aspirata.



http://www.quotidiano.net/inquinamento-smog-polveri-sottili-1.2137998?utm_source=mrsend&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter&userid=NL10905

lunedì 9 maggio 2016

IL SEGRETO DELLE MISTERIOSE SPIRALI DEL PERÙ CHE SALVARONO LA CIVILTÀ NAZCA (FOTO). - Francesca Mancuso

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Un antico mistero del Perù potrebbe essere svelato grazie a una scienziata italiana. Queste particolari formazioni a spirale, chiamate Puquios, avrebbero aiutato la popolazione durante i periodi di grave siccità.
Attraverso l'utilizzo dei satelliti, un team di scienziati guidato da Rosa Lasaponara del Cnr, ha studiato e datato i resti delle antiche civiltà peruviane che vivevano nell'area di Nazca, celebri anche per le famose linee (i geoglifi tracciati sulla sabbia dall'omonima civiltà).
Nella regione, i ricercatori da tempo studiavano i fori circondati da spirali che costeggiano le valli aride, ciò che resta dell'antica civiltà. Attraverso le immagini catturate dallo spazio, è stato possibile comprendere meglio il modo in cui la popolazione dell'epoca riuscisse a sopravvivere in una regione soggetta a frequenti e gravi periodi di siccità.
I puquios erano un complesso sistema idraulico costruito per recuperare l'acqua dalle falde acquifere sotterranee. Si trattava di veri e propri acquedotti utilizzati per portare l'acqua nel deserto. Alcuni di essi sono ancora in funzione.
Tanti i dubbi sulla loro costruzione. Secondo alcuni archeologi, furono costruiti durante l'epoca precolombiana, nel 540, in risposta a due periodi di siccità prolungati. Questa ipotesi però non mette d'accordo tutti, visto che le prime testimonianze storiche risalgono al 1605 e associano questi sistemi agli spagnoli.
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Secondo l'ultima ipotesi, portata avanti dagli scienziati italiani, il sistema dei Puquios risale al VI secolo e all'epoca doveva essere molto più sviluppato di quanto non appaia oggi. Utilizzando le immagini satellitari, inoltre, il team ne ha capito meglio la distribuzione in tutta la regione di Nazca.
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“Sfruttando un approvvigionamento di acqua inesauribile per tutto l'anno il sistema Puquios ha contribuito ad una agricoltura intensiva delle valli in uno dei luoghi più aridi del mondo” ha spiegato la dott.ssa Lasaponara.
Una serie di canali portava l'acqua, intrappolata sottoterra, nelle zone in cui era necessaria. Per facilitarne il cammino, vennero scavati dei fori al di sopra dei canali a forma di imbuto. Proprio questi imbuti lasciavano che il vento entrasse nei canali, spigendo l'acqua attraverso il sistema.
La loro esistenza ci dice qualcosa di notevole sulla popolazione che viveva nella regione nel VI secolo d.C.
“La costruzione delle puquios comportava l'utilizzo di tecnologie particolarmente specializzate” spiega Lasaponara. I costruttori avevano una profonda conoscenza della geologia della zona e delle variazioni annuali nella disponibilità d'acqua.
Alcuni di essi funzionano ancora oggi e ciò li rende ancora più speciali.
http://www.greenme.it/viaggiare/sud-america/20067-spirali-peru-nazca-siccita

Anticamente l'uomo sapeva costruire grandi opere utili, resistenti e rispettose dell'ambiente. Ora è involuto e costruisce tecnologia che dura poco ed inquina l'ambiente in cui vive.

domenica 8 maggio 2016

Le note di Bach e Prokofiev tra le rovine di Palmira.



In apertura un videomessaggio del presidente russo Vladimir Putin: "Segnale di speranza per la rinascita di Palmira non solo come patrimonio dell'umanità ma anche come liberazione di tutta la civiltà da questo terribile flagello, il terrorismo internazionale"

'Una preghiera per Palmira. La musica fa rivivere le antiche mura'. 

Si intitola così il concerto dell'orchestra sinfonica del teatro Mariinsky di San Pietroburgo che si è tenuto ieri nell'anfiteatro romano della città monumentale di Palmira, un modo per celebrare la vittoria contro il gruppo terroristico Stato islamico, che fino a marzo scorso controllava la città. Ad assistere all'evento, che è stato trasmesso in diretta dalla tv siriana, erano presenti diversi ministri, responsabili dell'esercito nazionale e dell'esercito russo.  A dirigere l'orchestra è stato Valeri Guerguiev, che è anche direttore dell'orchestra sinfonica di Londra e della filarmonica di Monaco. Indossava un cappellino per proteggersi dal sole. Sono stati suonati pezzi di Johann Sebastian Bach, Sergei Prokofiev e Rodion Shchedrin.  

Il concerto si è aperto con un videomessaggio del presidente russo Vladimir Putin, proiettato su uno schermo montato nel teatro. Il capo di Stato ha sottolineato che l'evento è un segnale delle "speranze nella rinascita di Palmira non solo come patrimonio dell'umanità ma anche come liberazione di tutta la civiltà da questo terribile flagello, il terrorismo internazionale".  

Lo scorso 27 marzo l'esercito siriano, sostenuto dall'aviazione russa, recuperò il controllo di Palmira, che è stata controllata dall'Isis per 10 mesi. La località, famosa per le rovine greco-romane, è inclusa nella lista del patrimonio mondiale dell'Unesco. Nel periodo in cui la città è rimasta in mano all'Isis, i jihadisti hanno fatto saltare in aria i templi di Bel e Bal Shamin, come pure l'arco di trionfo, e hanno minato la zona. L'agenzia di stampa di Stato siriana Sana ha riferito oggi che gli artificieri russi che hanno lavorato a Palmira dopo la cacciata dell'Isis hanno disattivato 18mila ordigni esplosivi disseminati su 825 ettari e 8.500 case. - 

http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Palmira-concerto-tra-le-rovine-del-sito-rinascita-dopo-liberazione-da-ISIS-musica-bach-prokofiev-messaggio-di-Putin-04abce1b-5ba2-4119-ab58-43c6ef46cc18.html