martedì 17 maggio 2016

Cardinale Calcagno indagato per malversazione. Lui: "Sono sereno"

Il cardinale Domenico Calcagno © ANSA

Nel mirino della Procura ci sono investimenti in operazioni immobiliari che avrebbero provocato un indebitamento di alcuni milioni.

Il cardinale Domenico Calcagno, ex vescovo di Savona ed ora presidente dell'Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica, è indagato dalla procura di Savona per concorso in malversazione nella gestione dell' Istituto di sostentamento del clero della diocesi ligure. Per la procura, Calcagno avrebbe avallato la strategia dell'allora presidente dell'Istituto, don Pietro Tartarotti (fino al 2014) e dal vice, Gianmichele Baldi (fino a ottobre 2013), indagati per malversazione. Lo scrivono Il Secolo XIX e La Stampa.
Nel mirino della Procura ci sono investimenti in operazioni immobiliari che avrebbero provocato un indebitamento di alcuni milioni. Tra le operazioni sotto osservazione quella delle 'Colonie bergamasche', una grande struttura a ridosso della costa a Celle Ligure che avrebbe dovuto essere trasformata in un complesso residenziale con tanto di albergo di lusso. Nel 2004 il vescovo Vittorio Lupi, successore di Calcagno, commissariò l'ente dopo che Tartarotti e Baldi si erano dimessi. Nei mesi scorsi una commissione ad hoc è arrivata da Roma per studiare i conti e, secondo indiscrezioni, l'inchiesta ha avuto un impulso proprio da alcuni rilievi compiuti dalla commissione stessa e segnalati alla procura che indaga sul caso da alcuni anni.
Il Cardinale, sono sereno per il lavoro svolto - Ho appreso da notizie di stampa di essere oggetto di indagini per questioni risalenti al periodo in cui ero vescovo a Savona". Lo ha detto all'ANSA il cardinale Domenico Calcagno. "Sono sereno per il lavoro svolto. Confido nell'operato della magistratura italiana. Attendo fiducioso l'evolversi della vicenda" ha concluso il cardinale. 

lunedì 16 maggio 2016

Scienziati Usa valutano genoma sintetico. - Anna Lisa Rapanà



Riunione segreta ad Harvard, ma 'creare' uomo ancora lontano.


Un incontro 'segreto' per valutare la creazione di un genoma umano sintetico. Si è tenuto presso la Harvard Medical School a Boston e ha visto la partecipazione di 150 esperti cui è stato chiesto di mantenere quella conversazione privata e confidenziale. Del resto il tema è delicato, se non controverso, e pone non poche preoccupazioni per la comunità scientifica: comporre in maniera sintetica il Dna contenuto in un cromosoma umano vuol dire aprire una porta tanto affascinante quanto piena di incognite, in quanto potrebbe portare ad usare un genoma sintetico per creare un essere umano senza genitori biologici, sottolinea il New York Times. Le considerazioni sono quindi tutte di natura etica, perché sul valore di un tale passo in avanti gli organizzatori dell'evento di cui da' conto il New York Times non hanno dubbi e sarebbe considerata come una continuazione del Progetto sul Genoma Umano, con l'iniziativa che andrebbe al di là della sola lettura del Dna, si potrebbe infatti parlare di una 'scrittura'del genoma umano in quanto ci si spinge fino a sintetizzarlo. In questo senso lo scenario che più inquieta molti è quello che intravede la possibilità che questa strada apra la porta in prospettiva a certi estremi, come la possibilità di sintetizzare e riprodurre determinati tratti o addirittura di 'fare copie' di determinate presone. 

Per porre la questione etica si è fatto avanti Drew Endy, bioingegnere a Stanford, che ha scritto un articolo proprio per criticare questo tipo di progetto. Alla riunione ad Harvard Endy non ha preso parte, sebbene fosse stato invitato, perché ha giudicato l'incontro troppo limitato a livello di partecipazione e con poca attenzione per l'aspetto etico

Ma George Church, professore di genetica alla stessa Harvard Medical School e tra gli organizzatori del progetto proposto, ha subito frenato, tentando di sgomberare il campo da interpretazioni troppo azzardate: il progetto non ha lo scopo di creare persone, ma soltanto cellule. Inoltre, ha precisato, non sarebbe ristretto ai genomi umani, ma avrebbe lo scopo di acquisire e migliorare la capacità di sintetizzare il Dna in generale , con applicazioni possibili per piante, animali e microbi. Il progetto non ha al momento finanziamenti, sebbene alcune aziende e fondazioni abbiano manifestato interesse, mentre la richiesta di fondi verrà avanzata anche al governo federale americano.

mercoledì 11 maggio 2016

Allarme pesticidi: trovati nel 63,9% delle acque superficiali. - Filippo Pala





Il rapporto dell’Ispra: in 4 anni un aumento del 20%. Al Sud dati ancora parziali.


Pesticidi sempre in aumento nelle acque italiane: sono 224 le sostanze diverse individuate nell’ultimo report dell’ISPRA sull’argomento, appena pubblicato, rispetto alle 175 del 2012, ultima rilevazione usata dai ricercatori dell’istituto. Un aumento che se da un lato testimonia di un uso ancora massiccio di queste sostanze, dall’altro segnala un miglioramento nella rete di controlli, visto che da sempre alcune regioni del Sud hanno meno punti di monitoraggio di quelle del Centro-Nord, e ancora in questa edizione mancano completamente i dati del Molise e della Calabria. In totale, comunque, sono ben 130mila le tonnellate di prodotti fitosanitari che ogni anno vengono utilizzati nel nostro paese, ai quali vanno aggiunti i biocidi, usati in tanti settori, su cui non si ha praticamente nessuna informazione.  

Le acque superficiali “ospitano” pesticidi nel 63,9% dei 1.284 punti di monitoraggio controllati (nel 2012 la percentuale era del 56,9%), con un aumento di circa il 20%, mentre nelle acque sotterranee sono risultati contaminati il 31,7% dei 2.463 punti, il 10% in più rispetto al 2012 (allora erano il 31%). I pesticidi, quindi, non sono diffusi solo nelle acque di superficie ma anche nelle falde profonde, naturalmente protette da strati geologici poco permeabili. 

In particolare, 274 punti di monitoraggio di superficie, il 21,3% del totale, hanno concentrazioni superiori ai limiti di qualità ambientali, mentre per quelle sotterranee i punti che superano i livelli d’allarme per l’ambiente sono 170 (il 6,9% del totale). Le sostanze più presenti sono il glifosato e il suo metabolita AMPA (acido aminometilfosforico), il metolaclor, triciclazolo, oxadiazon, terbutilazina e il suo principale metabolita, la desetil-terbutilazina. Peraltro, va segnalato che il glifosato e il metabolita AMPA, presenti rispettivamente nel 39,7% e nel 70,9% dei punti di monitoraggio delle acque superficiali, sono cercati solo in Lombardia e Toscana. Sia nelle acque superficiali che in quelle sotterranee, poi, è diffusa la presenza di neonicotinoidi come l’imidacloprid e il tiametoxan, che sono gli insetticidi più utilizzati a livello mondiale e secondo gli studiosi uno dei principali responsabili della perdita di biodiversità e della moria di api.  

Nel biennio 2013-2014 sono stati analizzati 29mila 220 campioni, per un totale di 1.351.718 misure analitiche, con un sensibile aumento rispetto al passato. Nel 2014, in particolare, le indagini hanno riguardato 3.747 punti di campionamento e 14.718 campioni, e sono state cercate complessivamente 365 sostanze (nel 2012 erano 335). Gli erbicidi sono ancora i più presenti, soprattutto a causa dell’utilizzo diretto sul suolo, spesso concomitante con i periodi di maggiore piovosità di inizio primavera, che li portano rapidamente nei corpi idrici superficiali e sotterranei, ma sono in aumento anche i rilevamenti di fungicidi e insetticidi.  

Dal punto di vista territoriale, contaminazione più ampia nella pianura padano-veneta, anche se è vero che nelle cinque regioni dell’area si concentrano poco meno del 60% dei punti di monitoraggio dell’intera rete nazionale. Molto oltre il dato nazionale è la contaminazione in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, con il 70% dei punti delle acque superficiali interessati, mentre si arriva addirittura al 90% in Toscana e 95% in Umbria. Nelle acque sotterranee, la diffusione dei pesticidi è particolarmente grave in Lombardia, con il 50% dei punti interessati, in Friuli col 68,6% e in Sicilia col 76%. 

Più che in passato, sono state trovate miscele di sostanze nelle acque, contenenti anche decine di componenti diversi, fino ad arrivare ad individuarne 48 diverse in un solo campione. La tossicità di una miscela – informano gli esperti dell’ISPRA - è “sempre più alta di quella dei singoli componenti”, per cui va tenuto adeguatamente conto che “l’uomo e gli altri organismi sono spesso esposti a ‘cocktail’ di sostanze chimiche, di cui a priori non si conosce la composizione”, per poter valutare davvero la portata del problema, anche a livello globale.  

La nota più positiva che emerge dal report è la diminuzione delle vendite di prodotti fitosanitari: le citate 130mila tonnellate del 2014 rappresentano infatti un calo del 12% rispetto al 2001. Nello stesso periodo si è anche ridotta del 30,9% la quantità di prodotti più pericolosi e indubbiamente si è arrivati a un impiego più cauto delle sostanze chimiche in agricoltura, come richiesto dalle norme in materia, che – conclude l’ISPRA - prevedono “l’adozione di tecniche di difesa fitosanitaria a minore impatto, in cui il ricorso alle sostanze chimiche va visto come l’ultima risorsa”. 

http://www.lastampa.it/2016/05/09/scienza/ambiente/inchiesta/allarme-pesticidi-sono-presenti-nel-delle-acqua-superficiali-V7xehEvH27hIcij1wyzATJ/pagina.html

Usare i pesticidi significa uccidere le api, necessarie per l'impollinazione oltre che per la produzione di miele e cera, inquinare le acque e danneggiare l'ambiente. Tutto a discapito della natura e a favore delle multinazionali.

In viaggio con il popolo che caccia con le aquile

Olycom

Olycom


Olycom

Olycom



Il fotografo Timothy Allen ha seguito i 'burkitshi', il popolo nomade kazako che usa le aquile per cacciare. Allen ha percorso il lunghissimo e durissimo tragitto in condizioni climatiche estreme. In inverno le temperature nella zona posso toccare i 40 gradi sotto zero. Ogni anno i 'burkitshi' intraprendono un lungo viaggio per portare le mandrie nei pascoli. Ecco gli splendidi scatti realizzati lungo il cammino.

Rigenerare ossa tendini e articolazioni in una settimana.

Rigenerare ossa tendini e articolazioni


Rigenerare ossa tendini e articolazioni in una settimana - I dolori muscolari e articolari possono essere una conseguenza di lesioni, sforzi eccessivi o disturbi di diversa natura. Questi fastidi possono diminuire la qualità di vita delle persone che ne soffrono poiché impediscono di svolgere le proprie attività con normalità. La buona notizia è che questi disturbi possono essere trattati in modo naturale ed esistono molti rimedi efficaci che possono dare un sollievo completo in poco tempo.
Sebbene nella medicina naturale ci siano diversi trattamenti per calmare e trattare i dolori muscolari e articolari, oggi vogliamo condividere con voi un rimedio eccellente che può alleviare questo tipo di fastidi in soli sette giorni.
In che cosa consiste questo rimedio?
Innanzitutto dovete comprare 150 grammi di gelatina commestibile, preferibilmente quella insapore. Questa quantità è sufficiente per un mese di trattamento.
Mettete due cucchiaini di gelatina in un quarto di tazza di acqua fredda e lasciatela riposare per tutta la notte fuori dal frigorifero.
Il mattino seguente la gelatina si sarà già gonfiata e potrete mangiarla con un po’ di miele, succo, yogurt o panna acida. L’importante è mangiarla a digiuno, almeno 30 minuti prima di colazione.
Questo trattamento va realizzato per un mese intero, ma ci si sente meglio già dopo sette giorni dall’inizio del trattamento. È ideale per chi soffre di mal di schiena, dolori alle articolazioni, alla colonna vertebrale o al collo. Questo rimedio aiuta a migliorare la lubrificazione delle articolazioni.
Perché la gelatina fa così bene alle articolazioni?
La gelatina è un prodotto molto facile da reperire a bassi costi e può essere abbinata ad altri ingredienti per creare dolci molto nutritivi. Questo alimento è caratterizzato da un alto contenuto di proteine che si ottengono come risultato dell’elaborazione del collagene animale; può essere utilizzato come stabilizzatore, agglutinante o addensante in diverse ricette.
Si dice che la gelatina sia ottima per le articolazioni perché contiene due amminoacidi, prolina e idrossiprolina, che agiscono in modo positivo riparando i tessuti connettivi. Il consumo di gelatina, quindi, può aiutare ad aumentare il tessuto connettivo, fondamentale per trattare le articolazioni interne.
Altri benefici della gelatina
La gelatina possiede molte proprietà importanti che possono aiutare a migliorare la salute in vari modi. Tra i suoi benefici troviamo i seguenti:
la gelatina è un alimento ricco di amminoacidi, come la arginina e la glicina, che stimolano la formazione dei muscoli;
è un alimento che non contiene né colesterolo né grassi, oltre a essere ottimo per accelerare il metabolismo e per perdere peso;
aggiungendo la gelatina ai pasti, si facilita la digestione di alimenti come la carne e i latticini, di solito molto difficili da digerire. Essa, inoltre, contribuisce a eliminare il gonfiore addominale e può regolare gli ormoni;
il consumo regolare di gelatina potrebbe aiutare a prevenire lo sviluppo di osteoporosi e osteoartrite;
dà elasticità e forza a tendini e legamenti;
la gelatina ha proprietà che aiutano a rafforzare il sistema immunitario;
stimola la crescita dei capelli e delle unghie, dimostrandosi un favoloso alleato per la bellezza;
contiene un totale di diciotto amminoacidi tra i quali sono inclusi otto dei nove essenziali che il corpo non può sintetizzare e che deve ricevere attraverso gli alimenti;
la gelatina contiene il fluoro, un elemento chimico che in piccole quantità aiuta a preservare lo smalto dei denti prevenendo la comparsa di carie;
aiuta a rigenerare il collagene della pelle, sostanza presente anche nelle ossa, nei tendini, nelle cartilagini e nei legamenti, e che, con il passare degli anni, va diminuendo;
è consigliata per contrastare disturbi gastrici come gastrite e acidità di stomaco perché neutralizza la produzione eccessiva di acidi gastrici;
può essere di aiuto nelle diete dimagranti visto che dà una sensazione di sazietà e diminuisce l’appetito.

LE STAZIONI ABBANDONATE DELLA METROPOLITANA DI PARIGI DIVENTANO PISCINE, TEATRI E RISTORANTI. - Annalisa Guerisoli

Stanzioni fantasma di Parigi

I luoghi abbandonati sono sempre ricchi di fascino e di bellezza, lo sono ancora di più se questi spazi riescono ad esser recuperati e donati nuovamente alla comunità.
A Parigi  è successo che il recupero e la trasformazione delle stazioni della metro abbandonate o mai utilizzate siano parte del programma di Nathalie Kosciusko-Morizet, candidato sindaco del partito politico di centrodestra dell’ex presidente Nicolas Sarkozy.
Le stazioni abbandonate della metropolitana di Parigi diventano piscine, teatri e ristoranti
Il candidato ha commissionato allo studio OXO Associates di creare dei rendering delle stazioni riproposte come piscine, ristoranti, musei, teatri o giardini.
Ci sono 16 stazioni in disuso della metropolitana di Parigi, molte delle quali chiuse tra 1930-1970. Un piccolo numero è stato costruito ma mai aperto. Alcune stazioni sono state utilizzate come set temporanei per campagne pubblicitarie o film.
Le stazioni abbandonate della metropolitana di Parigi diventano piscine, teatri e ristoranti
Riuscire a recuperare questi luoghi è una grandissima opportunità soprattutto per arricchire dei quartieri della città a cui mancano determinati servizi.
Le stazioni abbandonate della metropolitana di Parigi diventano piscine, teatri e ristoranti

PAOLO FERRARO dice la verità sulla crisi in TV.



Pubblicato il 21 gen 2014
Paolo Ferraro Ex Magistrato licenziato spudoratamente dopo aver scoperto una setta satanica nell'esercito collegata all'omicidio Melania Rea,espone in tv la truffa della crisi che non è altro che un colpo di stato dell'alta finanza.