Il consiglio dei ministri ha varato il nuovo provvedimento di emergenza. Gli indennizzi raddoppieranno, rispetto a quelli previsti dal decreto Rilancio, per le attività chiuse dal dpcm. I soldi arriveranno entro il 15 novembre a chi aveva già fatto domanda in primavera, gli altri dovranno attendere metà dicembre. Ci sarà poi la proroga di 6 settimane della Cig Covid, un nuovo credito d’imposta sugli affitti e la cancellazione della seconda rata dell’Imu. Indennità una tantum per gli stagionali del turismo, spettacolo e lavoratori dello sport.
Due miliardi e 400 milioni per garantire ristori a fondo perduto a circa 460mila attività dei settori nuovamente costretti a chiudere, o quasi, in seguito al Dpcm con le restrizioni anti contagio. E’ il piatto forte del “decreto Ristori” approvato martedì pomeriggio dal consiglio dei ministri, che comprende anche la proroga di 6 settimane della Cig Covid, un nuovo credito d’imposta sugli affitti, la cancellazione della seconda rata dell’Imu, la sospensione dei versamenti contributivi di novembre per le aziende interessate dal Dpcm e una nuova indennità una tantum per gli stagionali del turismo, spettacolo e lavoratori dello sport. Il blocco dei licenziamenti viene per ora prorogato fino al 31 gennaio, anche se i sindacati auspicavano che durasse fino a fine marzo. Gli indennizzi raddoppiano, rispetto a quanto già ricevuto in estate dopo il lockdown, per le attività chiuse tout court, come piscine, palestre, fiere, enti sportivi, terme, centri benessere, impianti sciistici, catering, cinema, sale giochi e sale bingo. Ma, stando all’ultima bozza del decreto, anche per i ristoranti, che pure potranno restare aperti a ora di pranzo e fino a ieri sembrava avrebbero ricevuto “solo” una maggiorazione del 50%. Quella che spetterà a bar, pasticcerie, alberghi, affittacamere, villaggi turistici, ostelli e rifugi. Taxi e Ncc avranno indennizzi identici a quelli dell’estate. Per discoteche, sale da ballo e night-club, infine, il contributo quadruplica. Nella bozza di 45 articoli c’è anche un finanziamento da 30 milioni di euro per consentire a medici di base e pediatri di eseguire “tamponi antigenici rapidi“.
“Abbiamo lavorato per far arrivare risorse in tempi record alle categorie penalizzate”, ha detto il premier Giuseppe Conte prima del cdm, durante l’incontro a Palazzo Chigi con le categorie più colpite, da Confcommercio (presenti Carlo Sangalli e Enrico Stoppani di Fipe), Confesercenti, Cna e Casartigiani a Confartigianato. “Siamo pienamente consapevoli delle vostre difficoltà. Ho firmato il Dpcm solo quando sono stato sicuro che ci sarebbero state le risorse per il vostro mondo e per le altre categorie coinvolte”, ha assicurato poi durante la videoconferenza con i vertici del Coni, del Comitato Paralimpico e di Federnuoto con le principali associazioni di gestori di impianti sportivi e categorie che rappresentano il mondo delle palestre e delle piscine. Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha partecipato in collegamento video: era in isolamento in attesa dell’esito del tampone, poi risultato negativo. I presidenti dei Consigli nazionali dei Consulenti del Lavoro e dei Commercialisti ed esperti contabili, Marina Calderone e Massimo Miani, hanno scritto a Conte chiedendogli che anche per i liberi professionisti siano previste misure di ristoro.
I nuovi ristori a fondo perduto: quando arrivano e come funzionano – I ristori arriveranno “in tempi record entro il 15 novembre” sul conto corrente delle attività che avevano già chiesto il contributo a fondo perduto alle Entrate la scorsa estate, ha promesso il titolare del Tesoro. Chi invece fa domanda per la prima volta (attraverso la procedura web sul sito delle Entrate) riceverà il bonifico entro metà dicembre. Il nuovo aiuto sarà più generoso rispetto a quello dei mesi scorsi ma i parametri saranno gli stessi del decreto Rilancio, che prevedeva contributi a fondo perduto commisurati alla riduzione del fatturato nel mese di aprile rispetto all’aprile 2019 e stabiliva come requisito la perdita di almeno un terzo di ricavi (o in alternativa aver iniziato l’attività dopo il gennaio 2019). Gli aiuti ammontavano, in base a quel provvedimento, al 20% della differenza di fatturato tra aprile 2020 e aprile 2019 per chi avesse avuto ricavi 2019 sotto i 400mila euro, al 15% in caso di ricavi tra 400mila euro e 1 milione e al 10% con ricavi tra 1 e 5 milioni. Con un minimo, comunque, di 1000 euro per le persone fisiche e 2.000 per le aziende, mentre il contributo massimo sarà di 150mila euro.
Ora salta il tetto dei 5 milioni di fatturato e i contributi per i settori più colpiti saranno maggiorati: i ristoranti avranno diritto per esempio a 2 volte la cifra ricevuta in estate, come chi si è visto chiudere l’attività. Per esempio, un ristoratore che in aprile abbia fatturato 10mila euro contro i 16mila dell’aprile 2019 riceverà 2.400 euro di ristoro (il 40% della perdita), contro i 1.200 che ha potuto ottenere a giugno.
La rata Imu e il credito d’imposta sugli affitti – Per le imprese ci sarà anche un nuovo credito d’imposta sugli affitti per i mesi di ottobre e novembre e la cancellazione della seconda rata dell’Imu del 16 dicembre per le attività chiuse o limitate dal dpcm. Chi paga un affitto avrà invece un credito d’imposta, cioè uno sconto sulle tasse future, pari al 60% dell’affitto pagato per tre mensilità. Il credito potrà essere anche girato al proprietario del locale e quindi scontato dal canone d’affitto.
Proroga della Cig e del blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio – Nel decreto c’è la proroga della Cassa integrazione a carico dello Stato per altre 6 settimane che devono essere collocate nel periodo ricompreso tra il 16 novembre e il 31 gennaio 2021. In alternativa, ulteriori 4 settimane di esonero contributivo. Catalfo ha assicurato che si arriverà a 18 settimane totali di proroga cig con la manovra o un altro provvedimento da approvare nelle prossime settimane. Come avviene a partire da agosto, i datori di lavoro che presentano domanda per ulteriore cig ma non hanno subito una riduzione di fatturato pari almeno al 20% pagheranno un contributo addizionale pari al 9% della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate nel caso la riduzione sia stata inferiore al 20% e del 18% della retribuzione globale se non hanno avuto alcuna riduzione del fatturato. Sono esclusi dal contributo i datori di lavoro attivi nei settori interessati dai provvedimenti che dispongono la chiusura o la limitazione delle attività.
Le indennità per gli autonomi – Nel Decreto “abbiamo previsto un’indennità da mille euro per i lavoratori stagionali del turismo (inclusi quelli con contratto di somministrazione o a tempo determinato) nonché gli stagionali degli altri settori, i lavoratori dello spettacolo, gli intermittenti, i venditori porta a porta e i prestatori d’opera, tra quelle categorie a cui la pandemia finora ha imposto i sacrifici più grandi e che senza il nostro intervento sarebbero rimasti privi di ogni sostegno”, conferma la ministra Catalfo su facebook.
200 milioni per le fiere cancellate – L’articolo 7 del decreto prevede 200 milioni per le fiere internazionali cancellate per la pandemia. Le risorse aggiuntive vanno ad incrementare il cosiddetto “fondo 394 Simest”, dedicato ai finanziamenti agevolati.
400 milioni per gli operatori turistici – Arrivano altri 400 milioni per il sostegno agli operatori turistici, dalle agenzie di viaggio e i tour operator alle guide e gli accompagnatori turistici. Lo prevede la bozza del decreto Ristori, approvato dal Consiglio dei ministri.
100 milioni al fondo per la cultura – Il fondo per la cultura incrementa la sua dotazione di 100 milioni di euro. Le risorse saranno destinate al sostegno delle librerie, dell’intera filiera dell’editoria, compresi le imprese e i lavoratori della filiera di produzione del libro, dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura non statali. Il fondo servirà anche al ristoro delle perdite derivanti dall’annullamento, dal rinvio o dal ridimensionamento di spettacoli, fiere, congressi e mostre.
Due mensilità di Rem – Infine saranno finanziate due ulteriori mensilità del reddito di emergenza per le famiglie già beneficiarie del contributo in base al decreto agosto e per quelle che a settembre hanno registrato un valore del reddito familiare inferiore a quello del Rem, da 400 a 800 euro. Non è stata accolta la richiesta di Forum Disuguaglianze e diversità e Asvis di ridurre i paletti per le domande, in modo da consentire l’accesso a tutti coloro che non hanno altri aiuti.