martedì 17 ottobre 2017

Rivoluzione nell'astronomia: onde gravitazionali da scontro di stelle.


Per la prima volta nella storia è stata rivelata un'onda prodotta dalla fusione di due stelle di neutroni e captata, dalle onde radio fino ai raggi gamma, la radiazione elettromagnetica associata. Il traguardo apre a numerose nuove scoperte.

L’astronomia sta per essere rivoluzionata. Per la prima volta nella storia, infatti, è stato catturato il segnale generato dalla fusione di due stelle di neutroni, così dense da costituire uno stato estremo della materia. Un traguardo reso possibile dai rivelatori a onde gravitazionali Ligo e Virgo e da 70 telescopi da Terra e spaziali, che aprono le porte a una vera e propria cascata di scoperte scientifiche. Grazie a queste rivelazioni, ad esempio, potrà essere confermata la teoria della relatività di Einstein che, oltre un secolo fa, sosteneva che le onde gravitazionali viaggiassero alla velocità della luce. Ma sarà anche possibile svelare il processo che porta alla formazione di metalli pesanti come oro, platino e uranio.

Astronomia "multimessaggero". 
Nello specifico è stata rilevata un'onda gravitazionale prodotta dalla fusione di due stelle di neutroni ed è stata captata, dalle onde radio fino ai raggi gamma, la radiazione elettromagnetica associata alla poderosa esplosione avvenuta durante il fenomeno. Quello registrato è il primo evento cosmico nel quale vengono osservate sia onde gravitazionali che elettromagnetiche, avviando così l'era dell'astronomia "multimessaggero". Di fatto di una "nuova" disciplina che sfrutta osservazioni basate su segnali di tipo diverso e che estende notevolmente il nostro modo di "vedere" e "ascoltare" il cosmo. La scoperta è stata realizzata grazie alla sinergia tra le osservazioni nella banda elettromagnetica, realizzate da 70 telescopi a terra e nello spazio, e due osservatori: il Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory(Ligo) negli Stati Uniti e il rilevatore europeo Virgo, che si trova nel nostro Paese e al quale l'Italia partecipa con l'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn). 

L’esplosione.
La fusione delle stelle di neutroni è avvenuta alla distanza di 130 milioni di anni luce dalla Terra, nella periferia della galassia NGC 4993, nella costellazione dell'Idra. Dall'esplosione è cominciata la corsa dei due segnali, che fisici e astrofisici sono riusciti a captare anche grazie a un lampo gamma avvistato dal satellite Fermi della Nasa, al quale l'Italia partecipa con l'Agenzia spaziale italiana (Asi). Un'avvistamento che ha consetito di fare una grande scoperta: la luce del lampo, stando alle rilevazioni, sarebbe arrivata 1,7 secondi dopo la registrazione dell'onda gravitazionale. Una differenza "calcolata in un numero estremamente piccolo" che confermerebbe che le due velocità sostanzialmente si equivalgono, dando ragione ai calcoli di Einstein nella sua teoria della relatività.

Svelato il mistero della genesi dei metalli pesanti.
L'osservazione della fusione della coppia di stelle di neutroni ha permesso agli astrofisici di cominciare a comprendere anche come si formano nell'universo i metalli più pesanti, come oro e platino. Dopo aver captato le onde gravitazionali e il lampo gamma, gli astrofisici sono riusciti ad individuare la posizione e puntare i telescopi spaziali in direzione delle due entità che sono così dense da essere considerate l'anticamera dei buchi neri. In questo modo sono riusciti a registrare la fusione della coppia di stelle nella luce visibile osservando i segnali spia della formazione dei metalli pesanti.

L'annuncio in contemporanea in Italia, 
Europa e Usa. L'annuncio della nuova fondamentale scoperta, in cui l'Italia ha giocato un ruolo fondamentale, è stato dato in contemporanea nel corso di tre conferenze stampa simultanee organizzate a Washington dalla National Science Foundation, in Germania dall'Osservatorio Europeo Australe (Eso), e a Roma dal Miur in collaborazione con l'Infn, l'Istituto nazionale di Astrofisica e Asi, e alla presenza della ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli.

Risultati senza precedenti.
Secondo Gianluca Gemme, coordinatore nazionale del rivelatore Virgo per l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), quelli presentati il 16 ottobre sono risultati "senza precedenti". Per il fisico, infatti, la scoperta delle onde gravitazionali "è stata un momento storico, ma la ricchezza delle osservazioni venute in seguito è ancora superiore perché il numero di strumenti e di comunità scientifiche coinvolti in questa nuova osservazione non ha precedenti. Credo sia un fatto unico". 

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Tutto quello che c’è da sapere sulle Onde Gravitazionali e le Stelle di Neutroni per chi non ci ha capito nulla.


Immagine –  fusione tra due stelle di neutroni, immaginata in un’elaborazione grafica (Robin Dienel / Carnegie Institution for Science)

Viviamo nell’era d’oro della comunicazione e della ricerca, la tecnologia e la scienza ci aprono sempre di più le porte verso la comprensione di questo universo in cui viviamo le nostre brevi vite. Quando si parla di Tempo e Spazio, è meglio fissare alcuni punti per capire bene grandezze che sono fuori dal nostro vivere quotidiano. La durata media di una vita umana è di 79 anni, l’homo sapiens (la nostra specie) è comparsa sulla Terra tra i 200 e 300 milioni di anni fa (secondo le ultime scoperte), il nostro pianeta ed in particolare il nostro sistema solare ha iniziato la sua esistenza 4,5 miliardi di anni fa.
130 milioni di anni fa, quando ancora sulla Terra c’erano i dinosauri, due stelle di neutroni sono entrate in collisione e il segnale di questo scontro è giunto a noi solo il 17 Agosto del 2017! 


La notizia resa pubblica ieri dalla NASA è la seguente:
Il 17 agosto 2017, l’osservatorio LIGO negli Stati Uniti d’America, insieme con l’Interferometro Virgo in Italia, hanno rilevato onde gravitazionali che hanno raggiunto la Terra. Questo è il quinto evento gravitazionale osservato ed è stato chiamato GW170817. Circa due secondi più tardi, due telescopi spaziali, il Fermi della NASA e INTEGRAL dell’ESA, hanno rilevato un (GRB) lampo di luce gamma corto dalla stessa area del cielo.
Per la prima volta nella storia dell’osservazione dell’Universo è stata registrata un’onda gravitazionale prodotta dalla fusione (coalescenza) di due stelle di neutroni e per di più è stato possibile osservare l’evento tramite numerosi telescopi spaziali e terrestri. Tutto chiaro? Purtroppo non proprio, alzi la mano chi nella sua vita ha sentito termini quali onde gravitazionali o stella di neutroni, forse in qualche canzone di Franco Battiato o in un episodio di Star Trek!
Cerchiamo di capire meglio la notizia presentando i soggetti della scoperta.
Stella di neutroni: una stella composta da gas di neutroni liberi, in cui al suo interno gli elettroni sono ridotti a densità così elevate che cominciano a combinarsi con i protoni e a formare neutroni.
Rappresentazione “elementare” di un atomo
In un atomo, normalmente, gli elettroni si trovano molto distanti dal nucleo e l’atomo è praticamente “vuoto”.  In una stella di neutroni, la pressione è così grande da riuscire a spezzare i nuclei in protoni e neutroni. Gli elettroni si trovano così vicini ai protoni da fondersi con essi, formando altri neutroni. Una stella di neutroni si forma all’interno del residuo stellare dell’esplosione della Supernova (l’esplosione di una stella massiccia, sono quelle stelle che si contraddistinguono per via del colore spesso tendente al blu). La densità di una stella di neutroni è tale che a quella densità il Sole verrebbe ad avere un raggio di circa una decina di chilometri.
Onde gravitazionali: increspature nello spazio e nel tempo, create da masse in movimento, emesse durante i momenti finali della fusione di oggetti celesti composti da materia superdensa (oggetti molto massicci) come ad esempio possono essere buchi neri o stelle di neutroni.

Gamma Ray Bursts (GRB): sono fenomeni di emissione rapida e intensa di raggi gamma ma anche di altre radiazioni energetiche. Si tratta di rilasci di energia molto più potenti rispetto alle radiazioni emanate dalle galassie che li ospitano e la loro durata può andare da qualche millisecondo a qualche minuto. Per convenzione, fino a 3 secondi si parla di short GRB (lampo di luce gamma corto, come quello registrato nella fusione delle due stelle di neutroni) mentre per tempi superiori si parla di long GRB (di questi ultimi ancora si dibatte sulla loro origine).
La NASA ha rilasciato un video (una riproduzione artistica) per rappresentare visivamente la fusione delle due stelle di neutroni.
Questa importante e storica scoperta ha avuto anche un forte e valido contributo dall’Italia. Vi propongo quindi un video di come i ricercatori italiani hanno vissuto l’evento, la notizia raccontata dai protagonisti: scienziate e scienziati dell’Inaf (Istituto Nazionale di Astrofisica) che vi hanno contribuito.

Le Fake News dei Media Mainstream!!!




sabato 14 ottobre 2017

Modi di fare politica.

L'immagine può contenere: una o più persone, barba e sMS


GIUSTIZIA ALL’ITALIANA – BONIFAZI, TESORIERE PD, INDAGHERA’ SUL MANCATO SUOCERO.. - Mattia Feltri per la Stampa



GIUSTIZIA ALL’ITALIANA – BONIFAZI, TESORIERE PD, INDAGHERA’ SUL MANCATO SUOCERO: IL PADRE DI MARIA ELENA BOSCHI, PIERLUIGI, NONCHE’ GENITORE DI UN SUO SOCIO DI STUDIO – E’ NELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE SULLE BANCHE CHE DOVRA’ FARE LUCE SULLA BANCA ENTRURIA.

Sono un po' tutti cascati dal pero. Ma come, davvero? Davvero ve la siete presa? Eh, pare di sì, accidenti. Ecco che è successo: nella commissione d' inchiesta sulle banche è stato inserito Francesco Bonifazi.

Magari non tutti sanno chi è Bonifazi, quindi si produrrà una breve biografia prefessional-politico-sentimentale. Francesco Bonifazi, fiorentino, quarantuno anni, tesoriere del Partito democratico, è amico di vecchia data di Maria Elena Boschi con la quale lavorò, nel decennio scorso, allo studio dell' avvocato Tombari.

boschi bonifaziBOSCHI BONIFAZI
Maria Elena Boschi è figlia di Pier Luigi Boschi, ex vicepresidente di Banca Etruria, ora fallita, e per il cui fallimento sono stati chiesti 576 milioni di risarcimento, quindici dei quali (quasi sedici) al medesimo Pier Luigi Boschi. Bonifazi a Firenze ha uno studio legale di cui è socio Emanuele Boschi, fratello di Maria Elena e pertanto figlio di Pier Luigi. Dunque, se vi foste persi per strada, Bonifazi indagherà sul padre del socio, nonché padre dell' amica e compagna di partito.

pier luigi boschiPIER LUIGI BOSCHI

Questa mirabolante serie di coincidenze ha leggermente contrariato (ma come, davvero? Davvero ve la siete presa?) i risparmiatori-investitori di Etruria che l' altra notte hanno affisso uno striscione sullo facciata dello studio di Bonifazi: «Babbo amico fratello, Etruria al macello». A questo punto a perdere le staffe è stato proprio Bonifazi, che ha annunciato querela perché, dice, non c' è nessun mistero, è tutto alla luce del sole. Ed è proprio questo il problema: alla luce del sole si vede meglio.





Marco Travaglio - Freghiamoli così. FQ - 14/10/2017

Risultati immagini per rosatellum freghiamoli


Daniele Luttazzi, ai tempi di B., coniò un’immagine che rendeva bene l’idea: il “golpe al rallentatore”. Se alziamo lo sguardo e ripercorriamo la storia di quest’ultima legislatura, proprio questo vediamo: un golpe al rallentatore. Dove però B. non c’entra se non di straforo: i veri golpisti sono tutti targati Pd. 
Il Parlamento dei nominati con una maggioranza estrogenata da una legge elettorale poi dichiarata illegittima, che dunque è una minoranza, si è permesso di fare cose mai viste neppure ai tempi di B.: rieleggere il capo dello Stato per cacciare all’opposizione l’unica forza politica che ha vinto le elezioni (i 5Stelle) e mandare al governo chi le ha perse; 
riformare la legge elettorale a colpi di fiducia per iniziativa del governo (Italicum, incostituzionale anche quello); tentare di cambiare un terzo della Costituzione a botte di canguri e tagliole per strozzare il dibattito in Parlamento, addirittura rimpiazzando i senatori non allineati; 
comprare pezzi di centrodestra per annetterli al centrosinistra; ricattare chi non ci sta con la minaccia di non ricandidarlo; incoraggiare il trasformismo fino a 550 cambi di casacca (su 945 seggi parlamentari) in quattro anni e mezzo; 
e ora truccare un’altra volta le regole del voto a pochi mesi dalle urne per drogare gli scarsi consensi di chi aveva perso nel 2013 e si appresta a riperdere nel 2018 eliminando chi potrebbe rivincerle), ancora una volta a colpi di fiducia e con la complicità dei poteri di controllo: il Quirinale del silenzio-assenso, i giornaloni e le tv di regime, gran parte del mondo intellettuale, giuridico e artistico ieri sulle barricate, ora allineato e coperto.

Tutt’intorno, un’opinione pubblica per metà disinformata dalle balle del potere che non trovano mai smentita e per metà consapevole, ma troppo mitridatizzata o stremata o rassegnata dopo anni di vergogne ogni giorno più gravi per trovare la forza per reagire. Anche noi del Fatto, nati proprio per dare la sveglia e scrivere ciò che gli altri non dicono, ci domandiamo spesso che hanno fatto di male i lettori per sorbirsi ogni giorno un attentato al fegato e alle coronarie per effetto delle nostre cronache e delle nostre analisi delle cose come stanno. Poi naturalmente continuiamo, perché un giornale che non dice pane al pane e non racconta i fatti nudi e crudi non è un giornale. E perché ogni tanto le nostre battaglie partono in beata solitudine, ma poi col tempo coinvolgono milioni di persone e addirittura riescono a strappare una vittoria. Come nel referendum del 4 dicembre 2016. È da lì che dobbiamo ripartire, per capire che cosa accade e che cosa possiamo fare noi.

Il progetto dei golpisti al rallentatore è semplice, anche perché è sempre lo stesso: quello cacciato a furor di popolo dalla porta del referendum e ora rientrato dalla finestra del Rosatellum-Fascistellum. Un progetto di pseudo-democrazia verticale, centralizzata, oligarchica e dunque incostituzionale, dove pochissime persone – tutte controllabili dai poteri forti italiani e soprattutto internazionali – decidono il destino di tutti i cittadini ridotti a sudditi. Fallito il tentativo di ridurre il Parlamento a un’aula sorda e grigia alle dipendenze del premier-padrone (come previsto dall’incrocio mostruoso della controriforma Boschi e dell’Italicum), ci riprovano con la nuova legge elettorale, anzi anti-elettorale: il giorno delle elezioni tutti i giochi saranno già fatti, quasi tutti i parlamentari saranno già stati decisi da tre o quattro capi-partito che nomineranno tutti quelli della quota proporzionale (due terzi) e anche di quella maggioritaria (l’altro terzo), col divieto del voto disgiunto e il via libera alle finte coalizioni a geometria variabile da collegio a collegio. Così il prossimo Parlamento sarà ancor più servo di questo, senza più nemmeno l’esigenza di comprare voltagabbana (a parte qualche leghista, qualche fratello d’Italia e qualche grillino in libera uscita). E quando la Consulta, come per il Porcellum e l’Italicum, ci comunicherà ciò che sappiamo fin da oggi, e cioè che pure il Rosatellum è incostituzionale, lorsignori faranno spallucce: invocando il principio di continuità, seguiteranno a comandare con una maggioranza truccata per tutta la legislatura. E così via, all’infinito.

Intanto lo stesso modello vertical-oligarchico darà i suoi frutti in tutti quelli che nelle vere democrazie si chiamano “contrappesi” (check and balance). Nella magistratura, una circolare del Csm si appresta a centralizzare vieppiù le Procure nelle mani del capo, selezionato da un Csm ipercontrollato dai partiti e dalle loro proiezioni correntizie, con poteri di vita e di morte sui singoli pm, un tempo esclusivi e intangibili titolari dell’azione penale e ora ridotti a passacarte e camerieri di un procuratore onnipotente (che, se poi fa il bravo, viene premiato con incarichi ministeriali e persino con proroghe ad personam dell’età pensionabile). Nell’informazione che conta, il modello è lo stesso: i giornaloni, a parte qualche trascurabile sfumatura, sono tutti governativi; la Rai non è più nemmeno lottizzata, ma controllata dal partito unico di governo sotto la dittatura di un dg-ad che fa il bello e il cattivo tempo anche sul segnale orario; su Mediaset, inutile sprecare fiato; e il web sarà sempre screditato come sentina di fake news e magari imbavagliato da “regole” di bon ton a immagine e somiglianza del sistema.

Prima di spararci un colpo alla nuca, dobbiamo sapere che questo quadro terrificante non è scontato. Dipende da noi, se faremo finalmente buon uso della scheda elettorale: alle Regionali siciliane e alle Politiche. Come? Votando per quelli che hanno votato no l’altro ieri alla Camera. Il Fascistellum almeno un merito ce l’ha: dirci per chi non dobbiamo votare mai più.

http://direttanfo.blogspot.it/2017/10/marco-travaglio-non-ha-dubbilegge.html?m=1