Sono stata e sono ancora mamma di adolescenti, due hanno superato di gran lunga l'età adolescenziale, una lo è ancora.
Non ho mai avuto problemi con i primi due, non ne ho con l'attuale.
Sono una mamma fortunata?
Forse, ma mi piace pensare che pur essendo stata impegnata con il lavoro e il governo della casa, non ho mai tralasciato di seguire i miei figli.
Io conosco tutti gli amici dei miei figli, da quando frequentavano le medie, i licei, ora molti di loro sono sposati, hanno figli, ma ancora mi vengono a trovare.
I figli non vanno messi al mondo e poi abbandonati a se stessi, i figli vanno seguiti sempre a discapito di quelle che sono le aspirazioni e gli interessi personali.
Il compito di un padre o di una madre, dal momento in cui si decide di mettere al mondo i figli, è il "sacrificio, l'annullamento di se stessi", come hanno fatto con noi i nostri genitori.
Con questo non voglio condannare i genitori meno fortunati di me, perchè non è mio compito giudicare chi non conosco, ma solo dare un po' della mia esperienza a chi ha ancora figli adolescenti.
I figli vanno seguiti, amati, guidati: loro non hanno la nostra esperienza, gliela dobbiamo trasmettere noi, senza, però, interferire sul loro carattere.
Educare, dal latino educere, significa proprio questo: tirare fuori le potenzialità di ognuno.
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