I problemi della nostra politica interna.
Da una una parte abbiamo una compagine coesa, ma non solida, formata da politicanti che amano promettere quello che sanno di non poter mantenere e che difendono il perno della loro predominanza, un idifendibile da difendere ad ogni costo perchè senza di lui sarebbero niente e nessuno.
Dall'altra parte uno schieramento poco coeso, disgiunto, in continua lotta tra ideologie similari, ma contrastanti non per contenuto, ma per forma.Quest'ultima compagine potrebbe anche ben governare, ma per sua spontanea scelta ha deciso di autodisintegrarsi e di mollare lo scettro all'avversario politico, molto più forte perchè appoggiato in ogni sua manifestazione e che di stranezze ne commette tante, ma vengono fatte passare per normalità.
Prova ne è che un atteggiamento da tutti ritenuto normale viene descritto e fatto passare per stravagante e "raro".
Se una t shirt blu viene indossata sotto la giacca è glamour, se sotto un pantalone blu si indossano calzini turchesi è "strano".
Alla sinistra manca un perno centrale, un leader con gli attributi, uno che sappia tenere legati i componenti del partito.
Ma se un leader c'è, e c'è, questi ama mettere zizzania nel gruppo, agire dietro le quinte e curare il suo orticello.
La verità è che alla sinistra manca qualcosa, non convince, lascia perplessi, non dà sicurezza,
La sinistra dovrebbe ricomporsi e tornare ad essere quella che riempiva le piazze durante i comizi, quella che difendeva i diritti sacrosanti dei lavoratori che sono la maggioranza assoluta di ogni paese, quella che dava dignità ad ogni uomo: deve smettere di sentirsi un'elite e deve fare mea culpa per aver tradito quelli che sono i principi fondamentali dell'ideologia di sinistra!
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