mercoledì 26 gennaio 2011

Minetti intercettata: “Gli ho parato il culo, ma Silvio si sta comportando da pezzo di merda”.


I magistrati di Milano inviano alla Camera un altro faldone di 227 pagine su prostitute e festini ad Arcore. Il premier: "Sono sempre uscito bene dalle situazioni complicate". Nuove intercettazioni: "Le gemelle De Vivo ballavano in mutande e toccavano il presidente nelle parti intime"

“Adesso fa finta di non ricevere chiamate, ma quando si cagherà addosso per Ruby chiamerà e si ricorderà di noi”. Così Nicole Minetti in un sms inviato a Barbara Faggioli l’11 gennaio 2011. Il messaggio è stato intercettato ed è contenuto nelle nuove carte inviate oggi dai pm della procura di Milano alla Giunta per le autorizzazioni della Camera. Un fascicolo di 227 pagine dai contenuti molto forti. “E’ un pezzo di merda”. Così, secondo quanto riferisce chi ha letto i nuovi documenti, si è espressa Nicole Minetti proprio in un’intercettazione in cui si dice molto arrabbiata con il Premier. “Se vuole vedermi mi chiama lui, ma se vado ci vado con gli avvocati” aggiunge la consigliera regionale lombarda ed ex igienista dentale del premier, ora indagata per favoreggiamento. In particolare, questo colloquio della Minetti avviene con Clotilde Strada, la sua assitente in Regione: “Non me ne fotte un c… se lui è il presidente del Consiglio o, cioè, è un vecchio e basta. A me non me ne frega niente, non mi faccio prendere per il culo. Si sta comportando da pezzo di merda pur di salvare il suo culo flaccido”. Altre intercettazioni segnalano lo sconforto di altre ragazze finite nell’affare Ruby: “Mi ha rovinato la vita. E’ un vecchio..” si legge nelle carte. Tra le altre ci sono anche le lamentele di Barbara Faggioli che dice: “ So che mi stanno ascoltando ma queste cose le dico lo stesso..”.

Secondo altre intercettazioni, il premier avrebbe convocato tutte le ragazze che hanno subito le perquisizioni da parte degli inquirenti all’Olgettina, per fare il punto della situazione con i legali del presidente del Consiglio. La prima telefonata sarebbe partita da un numero riservato riconducibile a Berlusconi, le altre sarebbero dei passa parola tra le stesse ragazze.

Le 227 pagine di documenti sul caso Ruby sono state inviate alla giunta della Camera dai pm di Milano con la richiesta di perquisire gli uffici di Segrate di Giuseppe Spinelli e l’invito a comparire il primo febbraio per la consigliera regionale Nicole Minetti. Il presidente della CameraGianfranco Fini, il primo a ricevere i nuovi atti, li ha trasmessi al presidente della Giunta per le autorizzazioni Pierluigi Castagnetti: “Domani dovremmo concludere l’analisi dei documenti”, ha detto Castagnetti. Chi ha potuto leggerle (i documenti sono consultabili davanti a un funzionario della Giunta stessa, senza possibilità di fare copie fino alle 24 di oggi o dalle 10 di domani) racconta di nuove intercettazioni e sms che raccontano uno scenario molto diverso da quello dipinto dalle indagini difensive di Ghedini e Longo depositate ieri alla Camera.

Le rivelazioni più interessanti emergono dal contenuto delle perquisizioni eseguite nelle abitazioni delle ragazze il 14 gennaio. Cocaina nella cantina della show-girl dominicana Maristell Polanco; fatture di un anno per più di 50mila euro riguardanti i canoni di via Olgettina sequestrate a Nicole Minetti; appunti manoscritti da Ruby con l’indicazione di cifre considerevoli ricevute e da ricevere dal premier nella sua abitazione genovese. Se per l’avvocato di Berlusconi Niccolò Ghedini (che dice di non aver ancora letto il materiale) nei nuovi documenti dei magistrati milanesi non ci sarebbe altro che “gossip”, per Federico Palomba, membro in quota Idv della Giunta per le autorizzazioni a procedere alla Camera, le carte (che Paolmba per il ruolo che ricopre ha letto) contengono elementi che aggravano le già pesanti accuse sul presidente del Consiglio. “Una pietra tombale sul tentativo dei legali del premier di edulcorare e rappresentare come normali le serate ad Arcore”, secondo Marilena Samperi, capogruppo del Pd alla Giunta. Sulle nuove carte integrative si esprime anche il diretto interessato, Silvio Berlusconi con un laconico commento: “Nulla da dire, è solo scandalo”. Il leader della Lega Umberto Bossi è d’accordo con il premier: “Tutto passa, le nuove carte sono solo scartoffie”.

Ecco tutte le indiscrezioni uscite in giornata sulle 227 pagine inviate dalla procura di Milano alla Camera e trasmesse da Gianfranco Fini allla Giunta per le autorizzazioni a procedere:

Alla Minetti sequestrate fatture per oltre 50mila euro. Sarebbero stati sequestrati alla consigliera regionale Nicole Minetti fatture riguardanti canoni di via Olgettina per importi che in un anno arrivano a oltre 50mila euro. E’ quanto si legge nelle nuove carte trasmesse dalla Procura di Milano alla Giunta per le autorizzazioni della Camera secondo quanto racconta chi le ha lette.

Sequestrata cocaina a show-girl Polanco. Nella cantina dell’abitazione di Maristell Garcia Polanco, una delle ragazze ospiti delle feste di Arcore, è stata sequestrata della cocaina che sembra essere risultata però del convivente. E’ quanto si legge nei nuovi atti trasmessi dalla procura di Milano alla Giunta per le Autorizzazioni della Camera per ribadire la richiesta di autorizzazione a perquisire gli uffici del ragioniere del premier Giuseppe Spinelli.

Nelle carte tracce bancarie e sms. Le tracce bancarie dei compensi destinati alle ragazze dell’Olgettina da Giuseppe Spinelli attraverso Nicole Minetti, numerosi sms e intercettazioni: c’è anche questo negli atti inviati dalla procura di Milano alla Giunta per le autorizzazioni della Camera dei Deputati. Sono state “ragioni di coerenza istituzionale”, dicono fonti giudiziarie, a ispirare l’invio di una nuova, massiccia documentazione a Roma. In sostanza, i pm hanno voluto dimostrare che c’è “un quadro probatorio serio e concreto” a sostegno della richiesta di perquisire Giuseppe Spinelli, a dispetto del ‘fumus persecutionis” ai danni di Silvio Berlusconi di cui hanno parlato alcuni esponenti della maggioranza.

Nell’inchiesta c’è supertestimone. Spunta una presunta supertestimone nell’inchiesta sulle feste a Villa San Martino, la residenza di Arcore del premier Silvio Berlusconi. Secondo quanto si è appreso, si tratterebbe di una giovane di circa 20 anni, sentita nei giorni scorsi dai pm di Milano che indagano sul caso Ruby. La testimone avrebbe raccontato che una delle ragazze perquisite in via Olgettina le avrebbe detto di aver ricevuto gratuitamente l’alloggio e di aver avuto rapporti sessuali con il presidente del Consiglio.

Nessuna foto negli atti. Nella nuova tranche di documentazione non ci sarebbero fotografie. E’ quanto afferma chi ha dato una prima occhiata alle circa 300 pagine dei pm milanesi. Secondo quanto è stato detto in Giunta, poi, le nuove carte conterrebbero per lo più altre intercettazioni e il contenuto di perquisizioni anche nelle abitazioni delle ragazze.

A casa di Ruby trovati fogli con cifre ricevute o da ricevere. Nella perquisizione eseguita lo scorso 17 gennaio a Genova nella casa che Ruby Rubacuori condivide con il fidanzato, gli investigatori hanno trovato appunti manoscritti dalla stessa ragazza con l’indicazione di cifre considerevoli che avrebbe ricevuto da premier e di altre che avrebbe dovuto ricevere. Su tali appunti – da quanto si è appreso – sono in corso accertamenti da parte degli inquirenti.

Palomba (Idv): “Le nuove carte aggravano le accuse sul premier”. Gli ultimi atti inviati dalla procura di Milano alla Giunta per le autorizzazioni della Camera aggravano le accuse nei confronti di Silvio Berlusconi. Ad assicurarlo è stato il deputato dell’Idv Federico Palomba dopo aver letto le carte. ”Gli elementi doverosamente e proficuamente forniti confermano e aggravano il già pesante quadro accusatorio”, ha dichiarato alla Camera. “Si sgretola il quadro difensivo e si sgretola anche la compattezza delle persone che sono intorno al premier”, ha aggiunto.

Ghedini: “E’ solo gossip mediatico” – “Da quello che mi dicono, perché io non ho ancora potuto vedere le carte, si tratta solo di gossip, di telefonate tra ragazze”. Niccolò Ghedini parla delle nuove carte arrivate sul caso Ruby alla Camera e avanza delle fortissime riserve di metodo e di merito. “Per me – dice al cronista, lasciando Montecitorio, il deputato Pdl e legale del premier – si tratta di materiale irricevibile, anche perché io, cioè la difesa, non ho avuto questo materiale”. ”Non so, mi pare a questo punto – prosegue Ghedini – che si rafforzi sempre di più l’idea che la procura di Milano punta sull’aspetto del gossip e mediatico piuttosto che su quello giuridico”. ”E poi mi domando – osserva ancora – come si possano appoggiare atti che sono successivi rispetto alla richiesta di perquisizione dell’ufficio di Spinelli, visto che di questo pare che si tratti. La richiesta nuova dovrebbe riguardare atti nuovi e non quelli legati a una richiesta già avanzata e per la quale, dunque, dovrebbero essere state già consumate le attivita’”. Quanto alla querelle scatenata oggi su un altro timing, quello della comunicazione dell’arrivo delle nuove carte, Ghedini tiene a ribadire che “io non ho polemizzato con Fini. Mi sono limitato a un saluto e ho visto che Paniz e lui hanno avuto uno scambio polemico”.

“Pietra tombale per la difesa di B.”. “Le nuove carte sono una pietra tombale sul tentativo dei legali del premier di edulcorare e rappresentare come normali le serate ad Arcore. Da una prima sommaria lettura emerge un quadro ancora più grave”. Così Marilena Samperi (capogruppo del Pd nella Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera), commenta ‘a caldo’ le 227 pagine contenenti la nuova documentazione sul caso Ruby trasmessa alla Camera dei deputati dalla Procura di Milano.

Berlusconi: “Sempre uscito bene da situazioni complicate”. Silvio Berlusconi conclude la conferenza stampa a palazzo Chigi sui lavori di Expo 2015 rispondendo alle domande dei giornalisti. Si aspettava una legislatura così complicata?, gli chiede un cronista. “Ci sono cose più complicate nella mia vita… Di cose complicate ne ho viste tantissime e ne sono sempre uscito benissimo…”, afferma il premier.

Minetti: “Invito a comparire? Mi confronterò con avvocato?”. ”Si, mi ha telefonato il mio avvocato per comunicarmelo, ma non so ancora nulla dei dettagli della convocazione: appena finito qui i lavori in commissione mi confronterò con il mio legale”. Così Nicole Minetti, consigliere regionale lombardo del Pdl, indagata nell’inchiesta sul caso Ruby sulla notizia dell’invito a comparire inviatole dalla procura di Milano. Minetti, che oggi è stata in consiglio regionale, fra il suo ufficio e i lavori di commissione, non ha voluto aggiungere altro, nemmeno commentare la raccolta di firme avviata da Sara Giudice, giovane esponente del Pdl e consigliera di zona, a Milano per chiedere le sue dimissioni. “Di queste cose – si è limitata a dire la Minetti – preferisco davvero non dire nulla”.

Leone (Pdl): “Gli atti? Un colpo di scena a metà”. Così Antonio Leone, relatore di maggioranza nella Giunta delle autorizzazioni della Camera commenta le nuove carte arrivate in Parlamento sul Ruby-gate.
“Non so se siano documenti rilevanti o meno. Ai fini della decisione della Giunta, tuttavia, tutte le carte sono ininfluenti in quanto la giunta non deve contestare la legittimità a fare una perquisizione” ma solo decidere se per farlo deve essere richiesta autorizzazione al Parlamento.

Tensione in Giunta per le autorizzazioni della Camera. L’arrivo della nuova documentazione trasmessa dalla procura di Milano all’organismo parlamentare presieduto da Pierluigi Castagnetti è stato annunciato con un comunicato stampa della presidenza di Montecitorio e questo ha fatto andare su tutte le furie il Pdl. Con Maurizio Paniz che ha criticato il presidente della Camera per la mancanza di “riserbo” dimostrata, visto che i componenti della Giunta hanno dovuto apprendere la notizia “dalle agenzie di stampa”. In realtà il Pdl e la Lega, spiegano alcuni esponenti dell’opposizione, volevano tentare di fare il ‘blitz’ votando la richiesta di autorizzazione dei pm milanesi entro oggi. Invece di domani come era previsto. Ora il nuovo incartamento rischia di rallentare le cose. E questo non va giù agli esponenti del centrodestra.

Lo sdegno di Famiglia Cristiana. ”La vera gogna mediatica è quella “di un Paese sbertucciato nel mondo, con credibilità al ribasso e danno d’immagine che si farà fatica a recuperare. Non certo per colpa dei media che mettono a nudo il re. I nostri ragazzi all’estero sono apostrofati come ‘italiani bunga bunga’, e non è una lusinghiera definizione”. E’ quanto afferma il direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino, a proposito del “caso Ruby” nella rubrica delle risposte ai lettori nel nuovo numero del settimanale, in cui vengono pubblicate quattro pagine di lettere di lettori indignati. ”Per guidare il Paese – sottolinea ancora don Sciortino – occorre compostezza e decoro. Oltre alla coerenza tra principi e comportamenti privati. Altrimenti, crolla la credibilità. Mentre ipocrisia e opportunismo non aiutano il Paese a crescere. E non solo a livello morale”.
“Il Paese – prosegue – è bloccato da mesi sul pettegolezzo e su vicende personali. Miseramente. Nessuno parla più della grave crisi economica. Né serve l’invadente controffensiva mediatica (con l’immolazione di ‘eroici difensori ed eroine’ che, tra pianti e urla, entrano ed escono dai dibattiti televisivi) a coprire l’immobilismo. O a difendere l’indifendibile”.



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