Il capo dello Stato scrive una lettera al premier e ai presidenti delle Camere.
Monia Cappuccini , Martina Aureli
Norme troppe eterogenee, in contrasto con puntuali norme della Costituzione. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano avverte che il Milleproroghe non va. Lo scrive in una lettera ai Presidenti delle Camere (Fini e Schifani) e al Presidente del Consiglio Berlusconi, nella quale ha richiamato l'attenzione sull'ampiezza e sulla eterogeneità delle modifiche fin qui apportate nel corso del procedimento di conversione al testo originario del decreto-legge. "Il Capo dello Stato - si legge nella nota diffusa dal Quirinale - nel ricordare i rilievi ripetutamente espressi fin dall'inizio del settennato, ha messo in evidenza che la prassi irrituale con cui si introducono nei decreti-legge disposizioni non strettamente attinenti al loro oggetto si pone in contrasto con puntuali norme della Costituzione, delle leggi e dei regolamenti parlamentari, eludendo il vaglio preventivo spettante al Capo dello Stato in sede di emanazione dei decreti-legge".
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