E' stato lo stesso Ciancimino a rivelare l'esistenza della stanza segreta ai magistrati che questa mattina l'hanno interrogato per quattro ore nel carcere di Pagliarelli. Lo stanzino si trova nella palazzina di via Torrearsa dove abita il supertestimone
di SALVO PALAZZOLOL'archivio segreto di Massimo Ciancimino era dieci gradini oltre la porta d’ingresso della sua casa palermitana. Fra il piano terra e il primo piano della palazzina di via Torrearsa c’è una porticina che nessun investigatore, nessun magistrato ha mai varcato fino a questo pomeriggio. Quella porticina ha nascosto per anni uno sgabuzzino pieno zeppo di carte e appunti dell’ex sindaco mafioso di Palermo Vito Ciancimino. Questa mattina, è stato Massimo Ciancimino a svelare ai magistrati della Procura di Palermo l’esistenza della stanza segreta. E subito, gli investigatori della Dia sono tornati in via Torrearsa, come già era accaduto nel corso del primo interrogatorio di Ciancimino dopo l’arresto: quella volta, furono trovati 13 candelotti di esplosivo sotterrati nel giardino. Oggi pomeriggio, la Dia ha sequestrato cinque scatoloni di documenti.
Si tratta di appunti manoscritti di Vito Ciancimino e di dattiloscritti molto simili a quelli già consegnati da Ciancimino junior nel corso delle sue audizioni in Procura. Saranno presto consegnati agli esperti della polizia scientifica, per gli gli esami necessari.
Questa mattina, Massimo Ciancimino era rimasto con i pm Ingroia, Di Matteo e Guido per ben quattro ore, all’interno della sala interrogatori del carcere di Pagliarelli. Il contenuto delle sue dichiarazioni è stato secretato, segno che potrebbero essere arrivate nuove rivelazioni, adesso al vaglio della magistratura.
Di certo, durante questo secondo interrogatorio, Massimo Ciancimino non si sarebbe solo difeso dall’accusa di aver calunniato l’ex capo della polizia Gianni De Gennaro, ma avrebbe anche offerto altri spunti d’indagine. Il primo, quello della misteriosa stanza.
Dopo gli ultimi colpi di scena - prima l’esplosivo, adesso l’archivio segreto del padre - Ciancimino si prepara all’audizione di martedì, al processo che vede imputato l’ex ufficiale del Ros Mario Mori di aver favorito la latitanza del boss Provenzano. Ciancimino è ancora teste d’accusa, la Procura non ha mai avuto intenzione di rinunciare. In più di una occasione i pm hanno ribadito: "Riscontriamo caso per caso le dichiarazioni del teste".
Ma adesso sorgono altri interrogativi. Perché Ciancimino non ha mai parlato di quell'archivio segreto in tre anni di collaborazione? Perché non ha mai consegnato quei cinque scatoloni pieni di documenti del padre? Cosa c’è scritto negli altri biglietti ritrovati oggi?
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