IL CASO TEDESCO- Insomma una sorta di contributo solidale che, secondo le stime del gruppo «ricchi per una tassa di proprietà», potrebbe portare nella casse della Germania 100 miliardi di euro. E solo pagando il 5 per cento in più per due anni. Al momento i tedeschi più abbienti pagano al massimo il 42 per cento di imposte. E lo slogan sembra «si può fare di più». O almeno per chi ha di più. «Alla Merkel diciamo di fermare i tagli che colpiscono le classi più povere. Andiamo a prendere il denaro dove c'è». E quindi nelle tasche dei ricchi, cioè chi guadagna più di 500 mila euro.
IN EUROPA- Ma quello tedesco non è l'unico caso. Subito dopo Warren Buffet che nei giorni del declassamento Usa aveva proposto più tasse per i super ricchi, anche Liliane Bettencourt, la donna più facoltosa di Francia, si è detta favorevole a questa ipotesi. E con lei altri 15 miliardari. Tutti pronti a fare la loro parte per salvare la Francia e uscire dalla crisi. Per questo hanno spedito una lettera a Nicolas Sarkozy in cui chiedono, appunto, di pagare di più. Il presidente francese non è stato a guardare. E sta pensando di introdurre un «contributo speciale» del 3 per cento per chi guadagna più di mezzo milione di euro per un paio di anni. Un'iniziativa che ha sollevato diverse critiche. Anche tra lo stesso Ump. «Dovrebbero dare di più». Un po' come stanno pensando i socialisti in Spagna. L'idea, se il candidato Alfredo Pérez Rublacaba vincesse le elezioni di novembre, è quella di reintrodurre una tassa sugli asset per tre anni. Così da dare nuova linfa alle casse iberiche. D'altronde, dicono, la crisi c'è e qualcosa bisogna fare.
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