martedì 6 dicembre 2011

Camorra e politica, retata di casalesi. Chiesto l’arresto per Nicola Cosentino.

Oltre 50 arresti, ci sono anche politici. I pm chiedono alla Camera l'autorizzazione a procedere per il deputato Pdl, ex sottosegretario di B. per falso, riciclaggio e violazione della normativa bancaria.


L'ex sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino
Maxi blitz anticamorra in Campania. Personale della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Napoli e del Comando provinciale carabinieri di Caserta hanno eseguito decine di arresti, perquisizioni e sequestri nell’ambito dell’operazione ‘Il principe e la ballerina’contro numerosi esponenti e fiancheggiatori del clan dei casalesi, coordinata dalla Procura della Repubblica e dalla Dda di Napoli. Chiesto l’arresto anche per Nicola Cosentino, deputato del Pdl ed ex sottosegretario all’Economia nel governo Berlusconi. Cosentino è indagato per falso, riciclaggio e violazione della normativa bancaria, con l’aggravante di aver agevolato gli interessi del clan camorristico dei Casalesi. Per i pm, che hanno già inoltrato alla giunta di Montecitorio la richiesta di arresto, Cosentino era il “referente” del clan a livello politico. Al centro dell’inchiesta, i finanziamenti e le autorizzazioni per la costruzione di un centro commerciale. L’ex sottosegretario viene indicato come “sostenitore, attraverso attività illecite” del progetto (mai concretizzato) del centro ‘Il Principe’, a Casal di Principe (Caserta), da parte della società Vian srl, subentratata alla società Sirio, della quale avrebbero fatto parte alcuni presunti componenti del clan camorristico arrestati questa mattina.

Cosentino, già indagato per concorso esterno in associazione mafiosa – accusa per cui la Camera ha già rigettato una volta l’arresto – è accusato nello specifico di avere fatto pressioni su funzionari di una agenzia Unicredit di Roma perché concedessero un finanziamento di otto milioni di euro a esponenti del clan dei casalesi per la realizzazione del centro commerciale. Dalle indagini è emerso che il finanziamento sarebbe stato concesso ma successivamente bloccato perché la documentazione presentata era risultata falsa. Il parlamentare del Pdl avrebbe anche imposto al dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di dare via libera alla concessione per la costruzione del centro in violazione di tutte le norme urbanistiche.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Cosentino, che riguarda anche un’altra cinquantina di persone, è stata firmata dal gip Egle Pilla, su richiesta dei pubblici ministeri Antonio Ardituro, Francesco Curcio e Henry John Woodcock (quest’ultimo applicato per quest’inchiesta alla Direzione distrettuale antimafia). L’inchiesta nella quale sono indagate complessivamente oltre 70 persone è considerata la più significativa tra quelle finora svolte sui rapporti tra camorra e politica.

Un secondo filone dell’indagine riguarda invece il voto di scambio. Questa l’accusa in base a cui sono stati arrestati politici locali del casertano, componenti delle giunte degli ultimi anni a Casal di Principe, roccaforte del clan dei Casalesi, governato da novembre da un commissario. Tra gli arrestati, Angelo Ferraro, ex assessore ai Beni confiscati, nominato ad agosto scorso dall’ultimo sindaco, Pasquale Martinelli, quando era già indagato; ma anche il fratello Sebastiano, ex consigliere provinciale per i Popolari Udeur, sospeso dal partito in via cautelativa nell’aprile 2010 dopo aver appreso che era stato raggiunto da un avviso di garanzia. In manette anche i fratelli Corvino, Antonio, ex assessore al Personale e alla Cultura della giunta di Cristiano Cipriano, primo cittadino in carica fino al 2009 e arrestato anche lui, e Demetrio, entrambi figli di Gaetano, già vice sindaco di Casal di Principe nella cui casa, con il blitz detto “di Santa Lucia”, le forze dell’ordine nel 1990 interruppero un summit di capoclan dei Casalesi.

1 commento:

  1. Questa è la politica in Italia: affari sporchi, collusioni, associazioni mafiose, corruzione, e chi più ne ha, più ne metta.
    Facciamoci un favore: alle prossime elezioni mandiamoli tutti a casa.

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