La media europea di contributi da lavoro dipendente con l'aggiunta degli oneri sociali si attestano al 34 per cento della retribuzione, mentre in Italia si è saliti dal 42,3 per cento del 2009 al 42,6 per cento del 2010. Il livello di tassazione salirà ancora nel 2013 per poi attestarsi al 45,3 per cento nel 2014.
I lavoratori italiani sono quelli che pagano più tasse in Europa. Ma non solo, la pressione fiscale è aumentata. I dati Eurostat relativi al biennio 2009-2010 diffusi oggi parlano chiaro: la media europea di contributi da lavoro dipendente con l’aggiunta degli oneri sociali si attestano al 34 per cento della retribuzione, mentre in Italia si è saliti dal 42,3 per cento del 2009 al 42,6 per cento del 2010.
Sempre secondo Eurostat, quest’anno il peso del fisco sulle spalle degli italiani è destinato a crescere di quasi due punti percentuali passando dal 45,6 al 47,3 per cento. Mentre resterà invece ferma al 31,4 per cento la pressione sulle aziende. I dati appaiono discrepanti da quelli elaborati dalla Ragioneria dello Stato. I dati inseriti nel documento di economia e finanza (Def) per quanto riguarda l’anno in corso prevedono che i contributi da lavoro toccheranno un nuovo record assoluto: quest’anno il peso del fisco si attesterà al 45,1 per cento, salendo dal 42,5 per cento del 2011. Il livello di tassazione, questi, salirà ancora nell’anno successivo al 45,4 per cento, per poi attestarsi al 45,3 per cento nel 2014 e al 44,9 per cento nel 2015.
In cambio avremo meno sanità, non verremo rimborsati in caso di calamità naturali, vedremo crollare le vestigia della nostra cultura e storia, ma continueremo a pagare stipendi e auto blu a chi ci amministra, compreremo cacciabombardieri, non si mai oggi, domani un'altra guerra, avremo treni veloci e classisti...in nome della DEMOCRAZIA!
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