giovedì 17 maggio 2012

Lettera aperta al Presidente della Repubblica



Egregio Presidente,
circa un anno fa, era un momento in cui tutti i partiti si erano messi in testa di stravolgere la nostra Costituzione, naturalmente a loro favore - forse perché avevano annusato la tempesta in arrivo - io senti un forte bisogno, come cittadino preoccupato, di rivolgermi a Lei in qualità di Garante e Guardiano della nostra Repubblica. 
Ma alla mia mail, dopo quasi un anno, non ho avuto riscontro; eppure di tempo ne ha avuto, eppure, attraverso la televisione, ho visto sfilare al suo cospetto al Quirinale tanta gente molto variegata, a cominciare da Bossi che, come Lei saprà, con la nostra bandiera si pulirebbe il sedere, continuando con onorevoli che definirli onorevoli è un offesa ai ladri, senza citare i ministri inquisiti dei quali Lei ha ha accettato la nomina anche se "con riserva" (????), e poi ho visto sfilare davanti a Lei mercanti di tutte le specie: faccendieri, banchieri della peggior specie, giocolieri e ballerine e... persino un dittatore a cui un italiano ignobile ha baciato la mano. 
Ma in un anno non ha trovato un minuto, anche attraverso un suo segretario, per rispondere alla mia mail! 
Allora prima le chiedo, ma a stringere la mano a tutta questa gente, non le viene da vomitare? Poi mi chiedo, ma con tutto quello che costa a noi contribuenti questa Repubblica, Lei compreso, non meritiamo neppure una mail? 

La mia mail più o meno aveva questo tenore: 

Egregio Presidente,

io sono nato nel 1950 quando ancora le macerie della grande guerra fumavano.
In  mezzo a tutte quelle macerie e polvere è nata la Repubblica Italiana, un fiore bellissimo, che ha avuto molte difficoltà a crescere, fortificarsi e mettere profonde radici, ed è solo grazie ai grandi sacrifici della gente normale e comune, se è ancora viva. 
Ma mentre io invecchio, la nostra Repubblica è ancora troppo giovane e, quindi, facilmente aggredibile.
Per cui Le chiedevo ,accoratamente, di proteggerla come un padre, contro tutte le insidie.

Questo era in sintesi quello che a Lei chiedevo, ma non avendo avuto risposta, Le rinnovo l’accorato appello e colgo l’occasione per aggiungere un’altra considerazione: in questi ultimi tempi a causa degli eventi catastrofici causati da banditi della finanza globale e il commissariamento de facto dell’Italia da parte della BCE, sento sempre più spesso dire che stiamo perdendo la nostra sovranità e che, prima o poi, cederemo pezzi del nostro Stato.
Spero che ciò non avvenga. 

A questo punto, però, mi viene spontaneo e doveroso ricordare a Lei per primo che tutto ciò che abbiamo, ossia la nostra Repubblica Sovrana, è costata  DUEMILIONI e CINQUECENTOMILA LITRI di SANGUE lasciati su tutti i fronti di guerra d’Europa litro più litro meno, (perchè ancora dopo tanti anni non si riesce a sapere il numero esatto dei nostri morti - altra vergogna) per colpa di un pazzo visionario, circondato da folli come lui, e gestiti da un re pavido e coniglio, fuggito alla prima occasione utile.
Le ricordo inoltre,in merito alle sue ultime esternazioni sul Movimento Cinque Stelle,che il successo dello stesso è il risultato esclusivo di VOTO POPOLARE, PULITO e PARTECIPATO, come da troppo tempo non si vedeva in Italia, e a costo zero per i contribuenti, e quindi deve essere doppiamente  rispettato e incoraggiato.

Sono ben altri i Mercanti  che da tempo Lei avrebbe dovuto cacciare dal nostro Parlamento. 

Cordiali saluti Navajo 50

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