giovedì 31 maggio 2012

Nell'Odissea dei trasporti pubblici Linee inutili e mezzi quasi vuoti. - Piera Matteucci



Cantieri aperti da anni per realizzare metropolitane fantasma e strade senza fine, pullman e treni che viaggiano con pochi passeggeri su tratte già coperte in altro modo. E la cattiva abitudine di non pagare il biglietto: ecco cosa i lettori raccontano a segnalasprechi@repubblica.it 1


ROMA - Sperperi che sono sotto gli occhi di tutti e che si ripetono da anni, senza che nessuno faccia qualcosa per eliminarli, sprechi che si accumulano e pesano sempre di più sulle finanze del Paese, fondi mal gestiti dalla pubblica amministrazione e cittadini sempre più scontenti. Per avere un'idea del malcontento, basta leggere le centinaia di mail che, da quando Repubblica.it ha lanciato l'iniziativa segnalasprechi@repubblica.it2, arrivano ogni giorno in redazione con tanti suggerimenti per provare a risparmiare. Certo, scrivono i lettori, segnalare cosa non funziona non basta a risolvere il problema, ma è già un segnale per dimostrare di volere che le cose cambino. "Non intendo perdermi questa possibilità  -  scrive Monica nella sua mail - Sarà pure un contributo inutile e microscopico, ma voglio farne parte". E come lei sono tanti i lettori felici di poter dire la loro. Ci sono le lungaggini burocratiche e la scarsa tendenza a risparmiare, le cattive abitudini e una sorta di egoismo diffuso, le luci sempre accese e le pensioni troppo alte. E poi c'è il capitolo trasporti, uno di quelli che sembra buttar via più soldi, tra cantieri infiniti, mezzi vuoti e  biglietti mai pagati.

SEGNALA GLI SPRECHI A QUESTO INDIRIZZO 3

Cantieri immobili come monumenti.
 Progettati e avviati per rendere la vita dei viaggiatori più semplice, molti lavori di costruzione di strade o linee ferroviarie sono fermi a metà o peggio, a un solo passo dall'entrata in funzione, senza che si comprenda bene il perché. "Alcuni anni fa, iniziava a Terni la costruzione della metropolitana di superficie, con un doppio binario sul percorso esistente della ferrovia Centrale umbra Terni-Perugia - racconta Carlo Tagliavento - per un tratto che andava dalla stazione di Terni fino alla stazione di Cesi. L'opera, quasi terminata, è ferma da circa tre anni, in completo abbandono, con le stazioni intermedie che si stanno degradando per incuria. Non conosco il costo di questa metropolitana inutile, ma chi risponde dei soldi pubblici spesi sino ad ora senza conclusione? Quanto costerà l'eventuale ripresa dei lavori visto la stato di abbandono di quello sino ad ora costruito?". Non è molto diversa la storia che racconta Enrico Mastrofini riguardo all'allargamento del sottopasso ferroviario di via Portuense a Roma: "Dopo oltre quattro anni dall'inizio lavori (1/4/08), questa opera è quasi terminata, ma i lavori sono fermi da diversi mesi. Eppure è attesa da 30 anni per eliminare la strozzatura che provoca lunghe code e per consentire il passaggio dei bus. In quattro anni è stato realizzato il Golden Gate di San Francisco, mentre a Roma non si riesce neanche ad allargare  un sottopasso di pochi metri! Pare che il Comune (anzi Roma Capitale!) non abbia più i soldi già stanziati fin dall'inizio per contribuire a questa opera finanziata in gran parte da RFI (Ferrovie). Al Sud la situazione non è migliore: "Vorrei segnalare un cantiere che dura ormai da due anni per la costruzione di due ponti ferroviari delle ferrovie del Sud Est a Martina Franca, Taranto - scrive D. Palazzo - I due ponti in ferro, entrambi della lunghezza di qualche decina di metri dovrebbero sostituire due preesistenti ponti in pietra e avrebbero dovuto essere ultimati in un anno! Da diversi mesi si vedono ogni giorno operai al lavoro e non si riesce a capire perché l'opera non venga ultimata. Quanto costerà al cittadino? Fra l'altro i due nuovi ponti sono, dal punto di vista estetico, uno schiaffo al paesaggio!".

Bus e treni... mezzi vuoti. Collegano zone periferiche nelle grandi città e piccoli paesi, ma il più delle volte bus e treni viaggiano senza passeggeri. Giuseppe Guizzardi denuncia: "Nel mio paese, Legnago, provincia di Verona, 25.000 abitanti, un servizio di trasporto con pulmini della APTV fa girare mezzi perennemente vuoti, se si esclude qualche corsa per ospedale e cimitero con la metà dei viaggiatori rappresentata da anziani. Nel frattempo vengono tagliate le corse degli studenti che viaggiano ammassati come animali". Stesso tipo di spreco ci segnala Vito Chirico di Martina Franca: "Segnalo due grossi sprechi. Numerosi treni della Sud-Est (ferrovia locale con Stazione a Martina Franca ) trasportano semplicemente aria; ovvero pochissimi viaggiatori. Manteniamo posti di lavoro assolutamente parassitari con grande soddisfazione della SudEst S. p. A. che ci lucra sopra. Si dovrebbero ridimensionare subito treni, corse e personale. Stesso discorso per il servizio autobus del Comune di Martina Franca. Una girandola di mezzi inquinanti che trasporta solo qualche sporadico vecchietto". Di scarso coordinamento parla, invece, Nino Alghero: "Vorrei segnalare - si legge nella mail - che a Verbania gli autobus del trasporto pubblico (VCO trasporti) alla stazione ferroviaria non aspettano i treni che sono in coincidenza d'orario, e partono vuoti anziché attendere qualche minuto l'arrivo dei treni. Forse l'autista ha fretta di partire e preferisce far viaggiare il mezzo vuoto!".

I 'furbi' del biglietto. Oltre ai problemi legati alla burocrazia, ai ritardi e alla mancanza di organizzazione, ci sono anche le cattive abitudini che fanno sprecare denaro e danneggiano tutti. Tra queste c'è la sempre più diffusa prassi del popolo dei furbi che tenta di "viaggiare gratis". Nella mail di G. M. è segnalata "la completa assenza di controlli relativi agli abusivi che viaggiano sui mezzi pubblici laziali (ATAC e COTRAL). Se solo l'autista fosse incaricato di osservare chi timbra il biglietto o chi esibisce l'abbonamento credo si avrebbe un aumento notevole degli introiti - scrive il lettore - A breve aumenteranno le tariffe, causa aumento petrolio, e chi pensate che pagherà? I soliti onesti ovviamente!". Un dovere, quello di pagare il biglietto, che andrebbe trasmesso soprattutto ai giovani, secondo Franco Venturucci: "Se non si inizia nel piccolo - scrive - se non si instilla nei giovani il rispetto delle regole, se il non pagare il biglietto viene visto come cosa normale, se non pensiamo che derubiamo alla fine noi stessi, non c'è speranza in un futuro migliore". 

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