domenica 17 giugno 2012

CIRCONDATI DA BANCHE. - MAU BAR.




Tutti voi avrete riscontrato un curioso fenomeno che già da alcuni anni si va sempre più accentuando. 

Almeno così, personalmente, l’ho riscontrato a Roma, ma credo che il fenomeno sia generalizzato. Se non ho preso un abbaglio, accade questo: si moltiplicano, quasi con tendenza esponenziale, le nascite di nuove banche, intendo come locali, nelle strade e piazze cittadine. Laddove fino a ieri vi era un grande negozio, una piscina, un cinema, un ristorante, ecc., ecco ora, all’improvviso, spuntare un locale adibito a banca.

Belle banche, nuove nuove, di lusso, accessoriate, totalmente blindate e con tutti i dispositivi elettronici, di ultra protezione. Non mancano ovviamente le loro belle cassette esterne per prelevare con carte di credito. In alcune strade, di nuove se ne contano anche due o tre e se giri l’angolo ne trovi altre.

Il bello è che spesso sono quasi sempre vuote di clienti.

Non sono esperto di questioni finanziarie, e quindi mi chiedo, come si può spiegare questo fenomeno? Anche se, internamente, questi nuovi locali hanno un pesonale ridotto all’osso, il solo utilizzo di questi locali dovrà pur rappresentare certi costi.

A meno che le mie osservazioni siano errate, in quanto magari questi aumenti di sportelli bancari sono bilanciati da altre dismissioni, non credo che il fenomeno sia spiegabile solo con la tradizionale attività delle banche, quella cioè di drenare denaro dai risparmiatori, arraffandolo su piazza in cambio di ridicoli interessi e salati costi annui e poi reinvestendolo a tassi da usura.

Sappiamo bene come, il sistema finanziario, cresce, rapina e prospera su varie attività “virtuali”, spesso virtuali o speculative: fondi di investimento, promozioni finanziarie, compra vendita di Azioni, ecc., e sappiamo anche come sono state forzate le persone, incentivando fino all’ossesso l’offerta di finanziamenti per l’uso della carta di credito, per acquisti pagabili con comodo, ecc., tutto un giro che seppure spesso rappresenta rischi di insolvibilità nei poveri disgraziati così espostisi, consente alle finanziarie di ipotecare, sequestrare quanto è possibile, e se non c’è nulla da sequestrare, non fa niente, tanto quei “rischi” sono stati rivenduti, spalmati, sotto riciclati all’infinito, trattandoli come “beni virtuali” (la famosa “bolla” esplosa negli Usa),

D’accordo su tutto questo, ma cosa spinge il settore bancario a creare dei nuovi sportelli bancari in ogni strada della metropoli? Tanto più che il crescere delle operazioni on line avrebbe dovuto, viceversa, restringere al minimo indispensabile gli sportelli al pubblico.

A tutti coloro che hanno osservato e studiato questo fenomeno, possibilmente amici che hanno lavorato nel settore bancario, chiedo una dettagliata spiegazione, spiegazione tecnica, intendo, perché le motivazioni politiche mi sono chiare.



http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=10447&mode=&order=0&thold=0

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