martedì 16 ottobre 2012

Tangenti, indagato dirigente Cdo. Nel mirino delibera voluta da Formigoni.


Corruzione, indagati dirigenti Cdo Nel mirino delibera di Formigoni 

Perquisizioni a carico del presidente bergamasco della Compagnia delle opere Rossano Breno e dell'ex vicepresidente Luigi Brambilla. Al centro la vicenda che ha già portato in carcere l'ex assessore regionale lombardo Nicoli Cristiani: una discarica di amianto, sbloccata da un provvedimento proposto dal presidente.

La Guardia di finanza ha perquisito gli uffici di due società e quelli personali di Rossano Breno e Luigi Brambilla, rispettivamente presidente ed ex vicepresidente della Compagnia delle Opere di Bergamo. I due sono indagati per il reato di corruzione nell’ambito dell’inchiesta sul caso di Franco Nicoli Cristiani, il vicepresidente del Consiglio lombardo scarcerato a febbraio dopo 86 giorni a San Vittore, arrestato con l’accusa di corruzione. E l’attenzione degli investigatori si concentra su una discussa delibera proposta dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni
Secondo gli inquirenti, Nicoli Cristiani avrebbe intascato una tangente da 100mila euro dalle mani del funzionario Arpa Giuseppe Rotondaro, tramite dell’imprenditore Pier Luca Locatelli, per accelerare l’iter di trasformazione di una discarica nel cremonese e precisamente nella zona di Cappella Cantone. Per realizzare la discarica di amianto sarebbe stato necessario un atto della Regione Lombardia. Atto che il 20 aprile del 2011 sarebbe poi arrivato: si tratta di una delibera di Giunta proposta dal governatore Roberto Formigoni, la numero 1594, che autorizzava la trasformazione della cava di Cappella Cantone in un sito di stoccaggio dell’amianto. Questo nonostante l’opposizione della Provincia di Cremona e i diversi orientamenti della normativa regionale in materia ambientale. La delibera inoltre, in base ai primi accertamenti, non risulta pubblicata sul bollettino ufficiale della Regione. 
Breno e Brambilla, scrivono i pm, si sarebbero mossi “affinché gli amministratori della Regione Lombardia, con cui erano in contatto, favorissero, con atti contrari ai doveri d’ufficio, gli interessi imprenditoriali di Pierluca Locatelli”. L’attività d’indagine sui due esponenti della Cdo, svolta su delega del procuratore aggiunto Alfredo Robledo e dei sostituti procuratori Paolo Filippini e Antonio D’Alessio, è legata al rilascio dell’autorizzazione regionale per l’apertura della discarica per lo stoccaggio dell’amianto. Gli indagati avrebbero utilizzato gli uffici delle proprie società “per stringere gli accordi criminosi con un imprenditore locale e per formare documentazione idonea a giustificare i pagamenti corruttivi”. Il ruolo della Compagnia delle opere nell’affare era già emerso nelle carte dell’arresto di Nicoli Cristiani
I due avrebbero chiesto come contropartita anche la realizzazione di una scuola di Comunione e liberazione che si trova in provincia di Bergamo. I lavori sarebbero stati realizzati gratis da Locatelli, il quale in un verbale di interrogatorio davanti ai pm, parla della cerimonia inaugurale della scuola, avvenuta alla presenza di autorità civili e religiose.

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