I requisiti.
Le principali modifiche introdotte a Palazzo Madama riguardano il reddito di cittadinanza, uno strumento pensato sia per combattere la povertà che per facilitare l'ingresso nel mondo del lavoro. Nel corso dell'esame sono state approvate, su proposta della Lega, l'esplicitazione che i requisiti di residenza e soggiorno per il diritto al beneficio devono concorrere cumulativamente, la norma anti-furbetti in caso di divorzio o separazione, l'obbligo di certificazione dallo Stato estero in caso di stranieri. Aumentato anche il numero di ore che i beneficiari del reddito devono destinare a servizi di utilità sociale il cui tetto passa da 8 a 16 ore settimanali.
In casi di stop all'erogazione.
Su proposta M5S è stato introdotto lo stop per 12 mesi al Rdc per il singolo componente il nucleo familiare in caso di dimissioni volontarie e non più per l'intero nucleo così come un limite alla distanza in cui deve essere accettata un'offerta congrua di lavoro nel caso di famiglie con minori o disabili. Sempre in relazione all'offerta congrua viene specificato che, per quanto riguarda il requisito retributivo, dovrà essere di almeno 858 euro (il 10% del massimo di 780 euro previsto per il RdC).
La privacy.
E' stata inoltre rivista e rafforzata la tutela della privacy su alcuni aspetti come il monitoraggio delle spese effettuate con la carta Rdc. Lo Stato non vedrà le singole spese effettuate grazie al reddito di cittadinanza. L'Aula del Senato ha approvato infatti un emendamento del governo al decretone che recepisce le obiezioni del Garante. La modifica prevede quindi che lo Stato possa monitorare “i soli importi complessivamente spesi e prelevati” dalla Carta Rdc.
Niente limite ai rinnovi.
La Lega, dopo l'accordo con l'alleato M5S, ha ritirato, tra le altre, la proposta di consentire un solo rinnovo al reddito e anche quella che chiedeva di non sommare il bonus per le assunzioni al Sud con gli incentivi a chi assume beneficiari del sussidio. Il governo ha anche annunciato di lavorare per ampliare alle trasformazioni a tempo indeterminato e ai lavori a tempo parziale le mensilità destinate alle imprese.
Le sanzioni.
Sul versante delle sanzioni sono stati approvati, tra gli altri, l'emendamento che estende alle condanne definitive per reati di mafia e di terrorismo la revoca del RdC; quello che estende ai casi di collaborazione coordinata e continuativa irregolare la decadenza dal RdC; la maxi-sanzione (una maggiorazione del 20%) nel caso di impiego irregolare di beneficiari del RdC. Inoltre si consente all'ispettorato del lavoro l'accesso alle banche dati dell'Inps.
Gli incentivi per i datori di lavoro.
Sul fronte degli incentivi previsti per i datori di lavoro che assumono sono state approvate, tra gli altri, la norma che mette un tetto di 36 mesi all'obbligo per il datore di lavoro di non licenziare il dipendente pena la restituzione dell'incentivo e l'obbligo di essere in regola con le quote per i disabili a meno di assunzione di una persona che rientri nella categoria. Approvata anche una proposta a firma Leu che specifica che il bonus per i datori di lavoro in caso di assunzioni a tempo pieno e indeterminato vale anche per quelle “mediante contratto di apprendistato”.
L'accesso anticipato al Tfs.
Tra le novità, in materia previdenziale è stato previsto l'allungamento delle rate, da un massimo di 60 a un massimo 120 rate mensili, per la cosiddetta pace contributiva e la possibilità di accesso anticipato al Tfs con finanziamento bancario anche a dipendenti pubblici già in pensione nonché l'incremento a 45mila euro, da 30mila, dell'anticipo.
Nessun commento:
Posta un commento