domenica 3 marzo 2019

Giustizia interpretativa.


Se vi capita, incidentalmente, di uccidere qualcuno - meglio se di sesso femminile - dite di essere stati preda di una "tempesta emotiva", vi dimezzerà la pena alla quale avrebbero dovuto condannarvi. 

Lo so, mi direte che, per logica, la "tempesta emotiva" dovrebbe rappresentare un aggravante della pena, ma vi faccio notare che è sempre un rapporto matematico: un - invece di un +; 


piuttosto, è d'uopo l'applauso all'avvocato che ha difeso il "per metà-assassino" e che è riuscito ad intontire, con le sue supercazzole, i magistrati giudicanti.


Da encomio entrambi: avvocato e magistrati giudicanti.
La giustizia, intanto, è andata, per l'ennesima volta, a farsi benedire!


bycetta

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