Soldi, soldi, soldi. È questa la ventata d’aria fresca che soffia nel buco nero ex comunista.
È questa la linea degli einstein pidioti guidati dal genio zingaroide.
Intascarsi soldi.
Nostri ovviamente.
Come sempre.
E cioè alzare gli stipendi ai parlamentari giusto di un paio di millini di euro al mese e finanziamento pubblico ai partiti à gogo in modo da ripagare i debiti della carcassa del partito.
Che gli ex comunisti avessero perso il senso della vergogna si sapeva da mo’, ma qui stiamo andando oltre ogni immaginazione. Siamo alle caste che incarognite per la propria marginalità arrivano al punto di fronteggiare il popolo. Gli ex comunisti si sono intascati per decenni valanghe di soldi pubblici senza fiatare. Dicevano di occuparsi dei lavoratori e degli ultimi e nel frattempo accumulavano abnormi fortune personali. Sia per stipendi e privilegi da nababbi, sia per le loro infinite carriere che terminavano soltanto quando il Padreterno riteneva che potesse bastare. Vestiti di sartoria, attici in centro e ville al mare, barche e Rolex luccicanti da scorrazzare in giro per il mondo. Ricchi, flaccidi e soprattutto dannatamente presuntuosi al punto da fregarsene perfino quando – soprattutto per colpa loro – gli italiani sono finiti in disgrazia. Scoppiata la crisi, dilagate le povertà, gli ex comunisti non hanno rinunciato neanche ad un euro di tasca propria ed anzi, le loro prebende aumentavano sempre di più. Ingordigia ma soprattutto glaciale insensibilità. Sia umana che politica. E se non bastassero le spallucce, mentre loro sguazzavano nell’oro, si sono perfino accaniti contro i poveri cristi per risollevare le sorti dell’economia. Massacrando i loro diritti e spolpandoli fino all’osso. È dovuta scoppiare una rivoluzione per farli smettere di succhiare soldi pubblici e perseguitare i più deboli.
È dovuto spuntare il Movimento 5 Stelle che da quando è nato non taglia certo a caso gli stipendi dei suoi parlamentari e che tra i suoi primi provvedimenti al governo non ha certo tagliato a caso vitalizi e prensioni d’oro. Sobrietà, giustizia, decoro, responsabilità. Valori che gli ex comunisti hanno calpestato per decenni e che oggi – nonostante siano un vago buco nero – si ostinano a calpestare. Votando addirittura contro il Reddito di Cittadinanza e facendo giochetti sporchi sul salario minimo. Alla faccia della fu sinistra. Ma questo c’era da aspettarselo, robaccia tipica della vecchia partitocrazia. Gli ex comunisti odiano un Movimento che gli ha sbattuto in faccia le loro ipocrisie. Quello che lascia invece allibiti è vedere gli einstein pidioti guidati dal genio zingaroide spingersi addirittura a proporre di alzare gli stipendi ai parlamentari e reintrodurre il finanziamento pubblico ai partiti. Oggi. In piena rivolta populista, mentre la crisi imperversa e lo stato fatica a curarne le ferite. Davvero oltre ogni immaginazione. Come se le caste ex comuniste, rimaste senza poltrone e senza senso, avvelenate dalla perdita di potere e di status, si scagliassero contro il popolo e sfidassero la sua volontà. E oggi come allora. Sotto sotto. Solo perché assatanati di soldi.
https://infosannio.wordpress.com/2019/04/11/gli-einstein-pidioti-assatanati-di-soldi/?fbclid=IwAR2XsFHvd3AoqVCC40bY4ELmumKSeZrPzl25F7KWDpXjh14gPi0sDrdFqok
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