domenica 15 dicembre 2019

Popolare Bari, Conte: «Verso una Banca del Sud pubblica». Nuova inchiesta.

Una filiale della Banca Popolare di Bari (ANSA)
Una filiale della Banca Popolare di Bari (ANSA)

La Procura di Bari apre un nuovo fascicolo sulla base delle segnalazioni di Consob. Conte: «Cdm a breve. Avremo una sorta di Banca del Sud degli investimenti»

La Procura di Bari ha aperto un nuovo fascicolo d'indagine (modello 45 senza indagati né ipotesi di reato) sulla Banca Popolare di Bari dopo la lettera inviata nei giorni scorsi dalla Consob che ha segnalato il mancato invio delle informazioni richieste alla banca sulla situazione dei conti. La notizia arriva da fonti vicine agli ambienti giudiziari. L'indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Roberto Rossi, dovrà valutare se quanto segnalato dal presidente Consob Paolo Savona configuri ipotesi di reato. Nel frattempo Luigi Di Maio, in un’intervista al Corriere della Sera, chiede che Banca Popolare di Bari «sia nazionalizzata»
Governo diviso.
Nella mattinata di sabato 14 dicembre sul caso, motivo di forti tensioni nella maggioranza, è intervenuto anche il premier Giuseppe Conte: «Siamo un po' vivaci - ha detto - ma siamo responsabili. Capisco che ci sia molta sensibilità, al limite dell'ipersensibilità sul tema banche, che è un nervo scoperto per molte forze politiche, è un tema divisivo». Su PopBari «ci sarà una convocazione» del Cdm «a breve», ha spiegato il presidente del Consiglio. Venerdì sera «abbiamo fissato gli obiettivi che vogliamo conseguire in tempi rapidi, secondo un disegno di politica coerente che avevamo in parte già impostato, non è che improvvisiamo».
Il premier.
Nello specifico sulla Popolare di Bari, ha detto Conte, «interverremo attraverso uno strumento nella pancia di Invitalia, Mediocredito Centrale. Cerchiamo di fare di necessità virtù. Assicureremo a Mediocredito centrale le necessarie risorse per poi, con un fondo interbancario, intervenire per rilanciare la Pop Bari. Avremo una sorta di Banca del Sud degli investimenti a partecipazione pubblica».
Il leader M5S.
Sulla vicenda è intervenuto anche il capo politico del M5S Luigi Di Maio. Che in un’intervista al Corriere della Sera pubblicata domenica 15 ribadisce la necessità di salvare i risparmi di settantamila famiglie della banca e di far partire una commissione di inchiesta sulle banche: «Possiamo fare tutte e due le cose: avviare in Consiglio dei ministri il procedimento che metta agli atti i nomi di chi ha ricevuto soldi allo scoperto, facendo chiarezza sui legami politici locali, e contestualmente mettere al riparo i risparmi. E bisogna far partire la commissione d'inchiesta sulle banche». «Se lo Stato - aggiunge - deve mettere soldi per salvare i conti correnti, dobbiamo fare in modo che quella banca
sia nazionalizzata. Il nostro progetto è la banca pubblica degli investimenti». Concetti già evidenziati in un post sulla sua pagina Facebook: «Per noi ci sono 2 cose da fare prima di arrivare ad un decreto: vogliamo sapere da chi doveva sorvegliare cosa è emerso in questi anni. Quante sono state le ispezioni di Bankitalia negli ultimi tre anni? Cosa è emerso? Vogliamo sapere chi ha prestato soldi e a chi. La commissione di inchiesta sulle banche è ferma da un anno - scrive il Ministro degli Esteri -. Ancora bisogna eleggere il Presidente. È arrivato il momento di farlo. Quella commissione sono sicuro aprirà un vaso di Pandora. E non vediamo l'ora».
Opzione nazionalizzazione.
«Se dobbiamo mettere soldi pubblici in una banca per evitare che saltino i conti correnti dei pugliesi - ha aggiunto Di Maio - quella banca deve diventare di proprietà dello Stato per creare la banca pubblica per gli investimenti, che è un nostro obiettivo del programma del Movimento 5 Stelle e che tra l'altro è dentro il programma di Governo. Non faremo come qualcuno in passato con le banche Venete, che furono ripulite con i soldi degli italiani e poi furono regalate (al prezzo di un euro) ad altre banche».

Nessun commento:

Posta un commento