mercoledì 24 marzo 2021

“Bertolaso scelse Aria senza consultarci, non siamo attrezzati.” - Andrea Sparaciari

 

Lo sfogo. Da dentro il cda.

Cancellata Aria e con l’arrivo di Poste, la Lombardia è pronta a infrangere ogni record vaccinale. È il racconto che da ieri si ripete nella Regione sommersa dagli errori dei suoi vertici. Una favola alimentata da Guido Bertolaso che ieri è tornato col solito cliché di annunci e responsabilità scaricate su altri. Il fuoco di fila è partito con l’intervista al Corriere: “Mi ero accorto che qualcosa in Aria non funzionava il giorno che abbandonarono 300 anziani convocati per errore. Era un sistema che funzionava male e andava cambiato”. E ancora: “Qui non sono nessuno: non posso firmare un pezzo di carta, non posso stanziare un euro. Dovrei stare all’ultimo piano di Palazzo Lombardia a dire cosa mi sembra giusto o sbagliato. Invece sono qui a incastrare numeri”. Ed è continuato in tv (Mattino Cinque): “Quando questa parte informatica lavorerà perfettamente, qui vaccineremo più velocemente che nel resto d’Europa”.

Ieri si è rifatto vivo persino l’ex assessore Giulio Gallera: “Io non ho nulla da rimproverarmi. Alla fine l’unico problema oggettivo che ho avuto io è stato quello dei vaccini antinfluenzali, come sempre decisi dalla società Aria che aveva sbagliato completamente il percorso di acquisizione”. Niente errori, colpa di Aria e della Lega: “C’è questa società, Aria, fortemente voluta dall’assessore Caparini e dalla Lega che si è dimostrata una realtà non efficiente e al di sotto delle aspettative. Il management non è all’altezza. Io me ne sono accorto subito, Aria ha sbagliato tutto fin dal primo momento”, ha aggiunto compiaciuto. Quindi, eliminata Aria, eliminati i problemi. Ma c’è chi racconta un’altra verità. È Mario Mazzoleni, professore di Economia Aziendale alla Bocconi di Brescia e membro dimissionario del cda di Aria: “Si è scelto di nascondere gli errori sotto il tappeto, trovando un capro espiatorio. Aria è il paravento dietro il quale si rifugia chi ha preso le decisioni politiche”. Quella che racconta Mazzoleni è una storia che parla di inefficienze: “Aria ha problemi di organizzazione, perché è nata male, è stata realizzata con superficialità”. E svela come il Pirellone stesse trattando con Poste già da gennaio per usare la sua piattaforma, “ritenendo inadeguata quella di Aria”.

Una trattativa interrottasi il 7 febbraio, quando Poste aveva comunicato l’impossibilità di governare il modello di campagna vaccinale ideato dal Pirellone, ingestibile perché differente da quello delle altre Regioni. “Qualcuno a gennaio ha pensato a un sistema molto accentrato e di realizzarlo attraverso Poste. Facendo due errori: 

1) accentrare tutto in una Regione dove c’è un caos organizzativo di deleghe tra Ats, Asst; 

2) legare tale accentramento a un portale che è venuto meno. 

Così si è perso un mese intero”. Per capirci, se la Lombardia avesse fatto gestire gli appuntamenti alle singole Asst con l’appoggio di Poste, sarebbe forse andato tutto liscio. Invece ha deciso di controllare ogni passaggio. Opzione alla quale Poste ha detto “no grazie”. Ma la cosa grave è che l’8 febbraio, svanite Poste, “Bertolaso indica in Aria la soluzione, in un portale che non era nato per gestire questa complessità! Vorrei che qualcuno lo chiedesse a Bertolaso se ha valutato solo per un minuto che il portale era nato con altri scopi. Ha deciso da solo, senza aspettare i tempi tecnici per adeguare la piattaforma. Dopo 10 giorni è partito con gli over 80. Un portale dove c’è tanta parte manuale per l’inserimento dati è sottoposto a ovvii rischi di errore. Vedi cap errati, agende vuote ecc…”, dice Mazzoleni. Perché il cda ha taciuto? “Sentivamo il fiato sul collo di Bertolaso e Caparini. Una pressione diventata molto più pesante dopo la vicenda dei camici (quelli venduti al Pirellone dalla società della famiglia Fontana, ndr)! Il nostro errore è stato di non aver parlato prima”.

E oggi aprirà l’hub vaccinale nel Palasport di Codogno, la cittadina del Lodigiano dove è stato identificato il primo caso di coronavirus, ma a un centinaio di over 80 è arrivato un messaggio che li invitava ad andare ieri a vaccinarsi: hanno trovato chiuso. C’è stato un errore dell’Asst di Codogno che aveva indicato ad Aria l’apertura da ieri e invece che da oggi.

IlFQ

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