Hotel, viaggi e persino i biglietti per la finale di Champions League del maggio 2017 a Cardiff tra Juventus e Real Madrid. A beneficiarne era Gianfranco Miccichè, presidente dell’Assemblea regionale siciliana, pupillo di Silvio Berlusconi e uomo di punta di Forza Italia nell’isola, sotto accusa per finanziamento illecito al partito nell’ordinanza emessa ieri dalla Procura di Agrigento che ha portato a otto arresti. A pagare era la Girgenti Acque, concessionaria del servizio idrico di Agrigento, presieduta da Marco Campione. Per gli inquirenti, l’imprenditore si sarebbe mosso con “grande abilità e spregiudicatezza”, tessendo rapporti con “politici anche di livello nazionale” e sarebbe il promotore dell’associazione per delinquere tra 84 persone che avrebbero commesso reati contro la Pubblica amministrazione.
Tra questi, artifici contabili per occultare irregolarità economiche, assenza di depurazione delle acque, truffe nelle tariffe. Ma anche assunzioni segnalate da “politici e funzionari pubblici”, tra cui Angelo Alfano (non indagato), padre dell’ex ministro Angelino Alfano, che avrebbe chiesto a Campione di assumere persone a lui vicine. Girgenti Acque finanziò con 5 mila euro la campagna di Miccichè per le Regionali 2017, che ne raccolse altri 20 mila da Campione Industries (riconducibile a Campione) e 25 mila da Hydrotecne, società collegata alla Girgenti.
L’ultima somma però non risulta iscritta a bilancio, da qui l’accusa di finanziamento illecito. Nell’indagine è finito pure il deputato di Italia Viva, Francesco Scoma, all’epoca in Forza Italia e mandatario della campagna elettorale di Miccichè (nella foto LaPresse): per gli inquirenti avrebbe attestato un contributo di 5 mila euro, ma in realtà erano 8 mila. Miccichè, scrivono i magistrati, avrebbe “tentato di ricambiare” i favori della Girgenti Acque facendo “di tutto per candidare Campione alla Camera” nel 2018. Ma durante la stesura delle liste emersero le indagini su Campione. “Un po’ di difficoltà ci sono, ma non per il Collegio, che è libero, e non so chi metterci se non metto te”, diceva Miccichè al telefono a Campione, al quale spiegava che “gli alleati” non erano disposti a “fare tutta la campagna elettorale sugli impresentabili”. La candidatura di Campione poi saltò. Tra gli indagati anche Giovanni Pitruzzella, ex presidente dell’Antitrust e oggi avvocato generale della Corte di giustizia Ue.
ILFQ.
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