sabato 30 ottobre 2021

LA REALTA' CAPOVOLTA. - Orso Grigio

 

E’ questa la sensazione che molti di noi provano nel vedere quello che succede. Di un mondo al contrario, perché se fosse appena normale l’idea di berlusconi al Quirinale non sarebbe venuta nemmeno al Nocciolo in piena trance alcolica, come quando vinse il campionato di bestemmie e lo applaudì anche il prete.
E invece se ne parla.
Non succederà, perché c’è un limite perfino all’assurdo, ma se ne parla.
E il problema, per l’appunto, è proprio questo: che se ne parla.
La memoria, cazzo, la memoria!
Ma cosa avete nel cervello? La ceralacca, il pongo, la biada?
Trent’anni di berlusconismo passati a demolire diritti, etica, morale, a ridicolizzare il paese, a trasmetterne un’immagine totalmente sputtanata, a frantumarne la storia e la cultura, a seminare via via germi di un nuovo fascismo ancora peggiore dell’altro.
Trent’anni che sembrano adesso essere passati invano, giusto per l’anima del cazzo.
Siamo tornati d’un tratto a quella benevolenza con la quale l’illustre opinionista zanicchi invitava tutti a lasciarlo provare perché visto che era già ricco avrebbe fatto solo i nostri interessi.
Una profezia che rende Fassino il nuovo Nostradamus.
Sarà che pare disinnescato perché è vecchio, non abbastanza per essere accolto fra le braccia misericordiose del signorino ma è vecchio, sarà che pare inoffensivo in quel suo intercedere sghembo e in quel ciancicare malamente parole scontate, ma un bruco delinquente non può diventare leggiadra farfalla, e una volta finito il bunga bunga solo per esaurimento scorte non si diventa padri spirituali e fonti di equilibrio.
La vecchiaia non ci cambia. Ognuno rimane quello che è.
E’ lui è sempre lui, cazzo! E’ lo stesso che si è portato in parlamento tutto il suo studio legale perché gli risolvesse le beghe a suon di leggi ad hoc e di prescrizioni, è quello che insieme a tutta la sua claque adorante, meloni compresa, ci ha preso tutti per il culo con Ruby nipote di mubarak, è quello che ha eletto la corruzione, il clientelismo e la diseguaglianza a nuovo ordine sociale. E' quello dei ricchi premi e cotillons alle amanti compiacenti in cerca di carriera, quello che si ammala ogni volta che viene convocato in tribunale, quello al quale paghiamo, oltre agli avvocati, anche le "assistenti sentimentali", compresa l’attuale fidanzata deputato, quasi mai presente in aula per poterlo trastullare a casa sua.
Ma nonostante tutto questo elenco di schifezze, in questa pania buonista e putrida, questo giglio incatramato di beatitudine vola leggiadro fra peana trasversali di statismo e saggezza.
Perché? Siamo marci dentro, stupidi, ingenui, masochisti, fessi, ignoranti, egoisti, complici, o, più realisticamente, tutto questo insieme?
Quando da questa piccola trincea mi incazzai perché i 5S entrarono in questo governo ero certo che loro sarebbero morti e con loro sarebbe evaporata quella stagione di speranza, ma a certi putridi rigurgiti non ci sarei arrivato nemmeno io.
E sì che nel mio pessimismo cosmico so vedere lontano.
La maggioranza uscita l’altro ieri dal voto segreto dimostra che quella che sembrava una previsione che nessuno scrittore avrebbe potuto immaginare nemmeno nelle sue visioni più distopiche è invece possibile. Ma del resto dalla penna di nessuno scrittore sarebbe mai potuto uscire un personaggio devastante come renzi, il peggior politico mai apparso sulla terra dai tempi di Caino e Abele, al quale però elettori in preda a chissà quali sostanze psicotrope hanno permesso di portarsi in Parlamento tutti i suoi uomini, e perfino di prenderne una parte e farsi il proprio partito lasciando gli altri pretoriani dentro il pd per renderlo manovrabile ai suo comandi.
Una specie di infezione che rende quel partito inutilizzabile, un morto che cammina.
E Letta non è certo il condottiero lancia in resta che sarebbe servito per rianimarlo.
Un’ultima cosa, in questo mio scritto forse scontato e anche un po’ confusionario, ma quello che succede è davvero grave e anche la mia lucidità ne risente.
Una cosa che però non dovrete fraintendere e che cercherò di scrivere bene.
Molti dei nostri politici le piazze non le hanno mai viste ne’ conosciute. E nemmeno temute.
Parlo di quelle vere, piene di numeri, passione e di cuori che battono insieme. Parlo della protesta forte, disarmata ma senza cedimenti, fino alla fine e costi quel che costi.
Sono politici fortunati, al sicuro da qualsiasi rischio, abituati ad avere a che fare da troppo tempo con una massa informe e scollegata di individualismi che in quelle piazze magari ci scende anche ma lo fa solo per egoismo e per corporativismo, mai unita per i bisogni veri, quelli delle persone che lavorano per vivere.
Per i loro diritti, per il futuro dei loro figli.
Ecco, sarebbe ora che questa classe politica, la peggiore, con distacco incolmabile, che questo paese abbia mai avuto, venisse svegliata da quel torpore di bambagia e privilegi e facesse la conoscenza di quelle piazze.
Giusto per sentire un po’ di pepe al culo.
E la rifacessimo anche noi, la conoscenza di quelle piazze, giusto per sentirci ancora vivi.

Orso Grigio (Fb)

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