Secondo la religione cristiana, dopo la morte l'anima si separa dal corpo e vive un periodo di attesa in una dimensione spirituale. Successivamente, si verifica la risurrezione, dove l'anima si ricongiungerà al corpo in un corpo spirituale, e seguirà la vita eterna con Dio, in paradiso per i giusti, o in inferno per i peccatori.
La « risurrezione della carne » significa che, dopo la morte, non ci sarà soltanto la vita dell'anima immortale, ma che anche i nostri « corpi mortali » (Rm 8,11) riprenderanno vita. 991 Credere nella risurrezione dei morti è stato un elemento essenziale della fede cristiana fin dalle sue origini.
Io sono una patita della scienza pura, quindi, mi domando: se l'anima risiede nel cervello, in quanto effetto del pensiero, come fa a sopravvivere dopo la morte se non è più sostentata ed alimentata dall'energia vitale?
E quante anime circolano in cielo da quando è nato l'uomo sulla terra?
E, soprattutto, per quale motivo continua a vivere senza un corpo,... perchè?
Ciò che professa la religione sa di illusorio, propagandistico, e basta porsi una sola domanda per ottenere una risposta che abbia una logica: "cui prodest"?
A chi giova far credere che esista un paradiso che nessuno ha mai visto?
La logica, il ragionamento, spingono a farci capire che è il potere lo scopo da raggiungere: il potere della manipolazione del pensiero e, con esso, l'intenzione di ricavarne un profitto economico, edulcorato dalla volontà di fare del bene a chi ha bisogno.
In realtà, chi gode dei benefici economici ottenuti non sono i bisognosi, ma chi vive nel lusso, nello Stato tra i più piccoli, ma più ricco del mondo e i bambini del terzo mondo, (Paesi in cui mancano le risorse più basilari: cibo, acqua potabile, cure mediche, istruzione e lavoro) continuano a morire di fame e malattie...
L'anima non è immortale, semmai è immorale farlo credere per scopi reconditi.
Dio esiste, Dio è l'energia che regola la vita dell'Universo, senza di essa non potremmo esistere.
Foto Pixabay
cetta


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