Transennate le piazze. “Forza Italia, il rinnovamento del partito. Gli azzurri studiano la mobilitazione di Ferragosto” (il Giornale, 6.8). In una cabina dei Bagni Silvio.
Transennate le edicole. “A.A.A. Cercasi destra non truce. Appello. L’anomalia italiana è la destra che non c’è. Firme e idee per ripartire” (rag. Claudio Cerasa, Il Foglio, 7.8). Mo’ me lo segno.
Transennate le catene di montaggio. “Rimettiamo al centro i lavoratori. Basta diseguaglianze” (Luigi Zanda, senatore Pd, Repubblica, 7.8). Proletari di tutta Capalbio, unitevi.
La Repubblica del Capitano. “Voto subito (ma c’è chi dice no). Salvini vuole accelerare: ‘Fermerò inciucio contro di me’. Dalla Lega mozione di sfiducia al premier. Nasce tra grillini, Forza Italia e dem di Renzi il ‘partito’ anti-elezioni. Zingaretti però non ci sta” (Repubblica, 10.8). “Salvini: ‘Un patto tra Pd e 5S è da disperati, Mattarella li fermi’” (intervista esclusiva a Repubblica, 11.8). Aridatece La Padania.
Esprimi un desiderio. “Polvere di stelle. Grillini cadenti per San Lorenzo” (il Giornale, 9.8). “San Lorenzo, ti preghiamo. Fai cadere almeno cinquestelle” (Renato Farina, alias agente Betulla, Libero, 9.8). “La prima cosa bella di sabato 10 agosto 2019 è sedersi a guardare il cielo, vedere cadere una, due, tre, quattro, cinque stelle e aver realizzato già un desiderio” (Gabriele Romagnoli, Repubblica, 10.8). Sì, il desiderio di Salvini.
Il poliglotta. “Potrebbe essere lei il commissario Ue italiano, come se la cava con l’inglese?”. “The ball is on the table” (Repubblica intervista Gian Marco Centinaio, Lega, ministro dell’Agricoltura, 6.8). Promosso con bacio accademico. E minzione.
Giornalismo investigativo/1. “Ginevra Elkann: ‘La mia sfida con una storia sospesa tra felicità e malinconia’” (Repubblica.it, 7.8). “‘Magari’ di Ginevra Elkann: a Locarno i sentimenti sono affari di famiglia” (Repubblica, 8.8). “Ginevra Elkann, la dolce imperfezione dei padri”, “Ginevra Elkann: ‘Felicità e malinconia rinchiuse in un Magari per scoprire la famiglia lì dove c’è l’amore’” (La Stampa, 8.8). E La Stampa e la Repubblica me la massacrano così, con grave sprezzo del pericolo, malgrado sia la sorella dell’editore. Chapeau.
Giornalismo investigativo/2. “Cairo: così la svolta per Rcs, in 3 anni la cura ha funzionato” (Corriere della sera, 5.8). E al Corriere della sera me lo maltrattano così, con grave sprezzo del pericolo, malgrado sia l’editore. Chapeau.
Giornalismo investigativo/3. “Ministro Salvini, quanti rubli ha in tasca?”. “Mio figlio voleva il gelato e poi è andato in sala giochi, me ne sono rimasti pochi…” (Gennaro Sangiuliano, direttore del Tg2, intervista Matteo Salvini, segretario della Lega e vicepremier sul caso Rubli a Cervia, 5.8). E poi dicono che Salvini non ama i giornalisti aggressivi.
Fate la carità. “C’è una colletta per pagare il cibo a Formigoni. Sul lastrico per sentenza. L’ex governatore ai domiciliari non ha mesi per sopravvivere. Un amico raccoglie fondi. Si può contribuire” (Farina in arte Betulla, Libero, 8.8). Pare che abbiano avvistato il Celeste nudo mentre andava a caccia di selvaggina al Parco Sempione e poi attizzava il fuoco con la pietra focaia e strofinando i legnetti.
Straziante appello. “Lo conosco bene, il Cav. Portargli via il partito è un progetto demenziale, visto che non esiste, c’è sempre stato solo Lui” (Giuliano Ferrara, Il Foglio, 5.8). Soprattutto quando c’era Giuliano Ferrara.
Colpa di Virginia. “Insicura, sporca, senza regole. ‘Quanto sei bella Roma ma…’. Aumenta ancora il numero di visitatori” (Repubblica-cronaca di Roma, 6.8). Perchè non leggono Repubblica.
Troppi fratelli. “C’è la fila di azzurri alla porta di Fratelli d’Italia” (Giorgia Meloni, Libero, 7.8). Occhio, Giorgia, è la stessa fila che c’è alla porta delle patrie galere.
Il titolo della settimana/1. “Sulla Tav patto inedito Lega-dem: ‘La mozione dei 5S non passerà’” (La Stampa, 6.8). Inedito?
Il titolo della settimana/2. “La guerra alle ong è legge. Zingaretti: ‘M5S schiavi di Salvini’” (il manifesto, 6.8). Temeva la concorrenza.
Il titolo della settimana/3. “Ottanta italiani su cento sono stanchi dei giudici. Sondaggio condanna la magistratura” (Libero, 5.8). Anziché smentirla, Davigo dovrebbe rivendicare la battuta che sempre gli attribuiscono: “In Italia non esistono imputati innocenti, ma solo colpevoli non ancora scoperti”.