venerdì 21 dicembre 2012

MONTI BIS, TER E QUATER. - Eugenio Orso



Melfi, o cara! Il patto di sangue fra Marchionne e Monti è stato stretto, presenti e plaudenti Bonanni, Angeletti e molte altre comparse. Monti è entrato di prepotenza in campagna elettorale nonostante avesse giurato, in passato, di non voler prestarsi alla politica. Ma ci può essere un governo più politico del suo, per quanto vincolato nelle linee programmatiche dalle lettere bce e dai “consigli” fmi? Talmente politico-strategico, per le trasformazioni in peggio operate in Italia in un solo anno, che Monti non poteva non “sporcarsi le mani” scendendo nell’arena elettorale.

Le “riforme” fatte si devono mantenere a ogni costo, e solo Monti può garantire le élite finanziarie che ne beneficiano. Il modello di relazioni industriali Marchionne, che prevede la riduzione dei lavoratori italiani a bestiame nei recinti della fabbrica e piena libertà di chiudere stabilimenti e di investire altrove nel mondo, si sposa con la cosiddetta agenda politica professoral-montiana approvata e benedetta dai poteri forti. Persino la chiesa vuole Monti e ne approva le “riforme strutturali”, dimentica che il messaggio di Cristo va nella direzione esattamente opposta a quella sulla quale ci spinge il professore. Ai cancelli dello stabilimento lucano teatro della kermesse, respinti oltre la linea rossa, i lavoratori esclusi dal rito ed espulsi da questa splendida democrazia, purtroppo organizzati, trattenuti e manovrati dalla tremebonda fiom-cgil di “giù la testa!”, che continua a organizzare a scioperini democratici.

Se l’Italia tredici mesi fa aveva febbre alta e non poteva essere curata con una semplice aspirina, come ha sostenuto Monti a Melfi per giustificare le sue sanguinose controriforme davanti ai buoni di cuore, oggi rischia di finire sotto la tenda di rianimazione. Sul versante fiat, basta la produzione di un paio di nuovi modelli di suv e qualche investimento tardivo, forse un miliardo di euro, per risollevare le sorti dell’industria automobilistica in Italia? Certamente no, e questo lo sanno tutti coloro che erano presenti a Melfi, nella placida Lucania, ma lo scopo di Marchionne non è quello di mantenere ed espandere la produzione di auto in Italia, come lo scopo del suo alleato Monti non è di risollevare le produzioni nazionali, i redditi e l’occupazione. Monti avrà al suo seguito un esercito di burocrati politici, di alti prelati, di patrimonializzati, di grandi manager o supposti tali, e tutto il circo mediatico globalista in occidente a favore. L’operazione “cuori forti”, lanciata dai due compari a Melfi, annuncia che soltanto i più forti sopravvivranno alla cura ultraliberista e agl’altri faranno scoppiare il cuore. 

Non contento di aver ridotto i consumi di petrolio nel paese ai livelli degli anni sessanta, Monti, idealmente federato con Marchionne, vorrebbe far scoppiare il cuore a tutti i deboli e indifesi, per liberarsene. Attenzione pensionati al minimo, disoccupati, cassaintegrati a zero ore, precari, piccoli imprenditori con l’acqua alla gola e equitalia alle calcagna, operai sottopagati, lavoratori pubblici nel mirino e ceti medi declassati! Siete voi i cuori deboli che non avranno cittadinanza nel sistema che Monti e Marchionne stanno plasmando per conto delle élite finanziarie globali. Eppure la chiesa è schierata con Monti, come se fosse una qualsiasi comunione e liberazione che applaude Marchionne al meeting di Rimini. I malevoli pensano che il consenso papalino è una contropartita per il trattamento di favore ricevuto fiscalmente, in particolare con l’imu. Gli ancor più malevoli, come lo scrivente, pensano che la chiesa di Roma appoggia pedissequa il massacro neoliberista in corso in Italia, dopo aver subito, in passato, pesanti avvertimenti “di stampo mafioso”, attraverso la stampa e le televisioni di mezzo mondo che hanno approfittato dello scandalo dei preti pedofili. Il motivo dell’attacco era la “dottrina sociale della chiesa” non conforme ai precetti e ai dogmi neoliberisti. Quindi, attenzione a come ti muovi, papa, non criticare con la tua dottrina sociale ispirata dai precetti cristiani i dogmi mercatisti, la santa finanza di rapina e le leggi del mercato sovrano, o noi distruggiamo in un sol colpo, con una campagna giudiziario-mediatica in occidente, la tua credibilità e quella di sancte romane ecclesie. Ed ecco che la chiesa appoggia Monti più per necessità, paura, viltà e opportunismo che per convinzione. Del resto, Monti si vende come il campione non dell’ultraliberismo selvaggio e della finanza spietata, quale in effetti è, ma del fantomatico “capitalismo sociale di mercato” alla tedesca, che dovrebbe garantire un futuro e miracoloso sviluppo nella competitività. Peccato che il sostegno alla produzione e ai redditi e la stessa crescita si rimandano continuamente, a data da destinarsi, mentre ciò che resta è un distruttivo rigorismo. Per Monti il rigore è già la crescita, e quindi si deve continuare su questa strada, con un Monti bis, ter e quater, battendo tutti i record in termini di aumento del debito pubblico (+ imposte e tasse e – pil), di calo dei consumi petroliferi, di crollo dei consumi in generale, di disoccupazione e sottoccupazione. 

La cosa più sconvolgente che certi giornali asserviti al regime scrivono questa mattina è che gli operai, a Melfi, hanno applaudito Monti (e di riflesso anche il caro Marchionne). Si arriva al punto di spacciare quattro venduti che hanno tradito i loro compagni, il loro stesso paese e i loro figli – che con Monti e Marchionne non avranno futuro – come gli operai, intendendo tutti, ma proprio tutti gli operai. E così, gli operai applaudono pubblicamente i loro torturatori-carcerieri. Altro che Sindrome di Stoccolma, qui siamo oltre! Una stampa vigliacca, serva e senza alcun pudore – che se ne frega della corretta informazione – può scrivere questo e altro. L’importante è che un popolo prostrato, rimbecillito e impaurito ci caschi un’altra volta. L’importante è che il denaro pubblico continui a fluire tenendo in vita testate e redazioni. L’importante è che lo Spettacolo sostituisca la realtà e abbia successo. Persino il Debord della Società dello Spettacolo e dei Commentari, se non fosse scomparso nel 1994, ne sarebbe impressionato. 

Monti non riuscirà a ottenere la maggioranza relativa dei consensi alle prossime elezioni, sia si presenti a capo di un solo listone sia si presenti come icona di una federazione di liste elettorali. Se non vi riuscirà, sicuramente “farà la pace” con Bersani, il vincitore predestinato, e mal che vada, complice lo spread in impennata, gli interessi sui btp alle stelle e gli attacchi speculativi, potrà diventare superministro economico nel futuro governo e vicepresidente del consiglio. Si tratterebbe comunque di un Monti bis, con Bersani uomo di paglia alla presidenza del consiglio e un programma in assoluta continuità con il precedente direttorio euromontiano. Quindi non ci sarà scampo e non ci sarà alcun cambiamento, a meno di eventi eccezionali come il ritorno di Silvio. In ogni caso, qualunque sarà la posizione di Monti nei prossimi governi (e anche se un giorno salirà al Colle), la sequenza sarà Monti bis, ter e quater. Il Monti quinquies ve lo risparmio, tanto a quel punto, nel lungo periodo, saremo già tutti morti … 


http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11244

Aphrodite's Child - End Of The World

Quando Berlusconi: "Dimissioni? Piuttosto la guerra civile". - Ugo Magri.


Silvio Berlusconi e il presidente sud coreano Lee Myung-bak con la moglie

Berlusconi si sfoga nella notte di Seul con i vertici del partito riuniti dopo l'incontro Fini- Bossi. (12.11.2010)

«Non mi dimetterò mai», quasi grida al telefono Berlusconi dal ventunesimo piano dell’Hotel Hyatt, e dall’altro capo del filo lo ascoltano tramite interfono tutti i gerarchi del suo partito, riuniti a 8962 chilometri di distanza. Il tono di voce è concitato, «Fini vuole eliminarmi, mi vuole morto fisicamente per la storia di Montecarlo, è convinto che gliel’abbia montata io. Ma se questi faranno il governo tecnico noi gli scateneremo contro la guerra civile, avranno una reazione come nemmeno s’immaginano...». 

Per tre volte il presidente del Consiglio si collega con il vertice Pdl, l’ultima quando in Corea è già l’una di notte, e sarebbe il momento di calare il sipario su una giornata bestiale: atterraggio a Seul dopo la notte passata in volo, il Cavaliere con la faccia gonfia di sonno e due fessure al posto degli occhi, colloquio in albergo con il premier vietnamita Nguyen Tan Dung, unico «bilaterale» di Berlusconi laddove in queste prime battute del G20 è stato tutto un fiorire di meeting, protagonisti Obama, il britannico Cameron, la tedesca Merkel. L’Italia a zero. 
O meglio: non si sa. Magari di incontri ad alto livello ce ne saranno stati, per esempio durante la cena tra i capi di Stato e di governo che, tutti insieme, cercano una via d’uscita alla grande stagnazione. 

Però il nostro premier s’è ben guardato dal renderne edotti i propri concittadini. Subito dopo il dolce, ciao ciao con la mano ai cronisti e via di corsa in albergo per farsi ragguagliare sull’unico incontro di cui davvero gli importasse qualcosa, quello a Roma tra Fini e Bossi. Che fosse la sua grande preoccupazione, lo s’era capito dal tentativo di farne partecipe perfino il rappresentante di Hanoi. La scenetta è un autentico cammeo. Berlusconi che si avvicina confidenziale a Nguyen Tan Dung e, tardando l’interprete, gli annuncia nel suo inglese non proprio oxfordiano: «I have some difficulties in this moment», ho qualche problemuccio a casa, perdonami caro amico del Vietnam se la testa è altrove... 

Dunque Berlusconi torna dalla cena ufficiale, si chiude in camera col fido Bonaiuti e fa chiamare di corsa Cicchitto, nel cui studio alla Camera è adunato l’intero gotha del Pdl, da Bondi a Quagliariello, da Fitto a la Russa, da Romani alla Gelmini. Vuole sapere, Berlusconi, com’è andata veramente tra Umberto e «quello là» (Gianfranco). Vengono messe a confronto le versioni di Bossi, di Maroni e di Calderoli, risulta chiaro che non collimano affatto. 
Qualcuno sente puzza di bruciato e lo dice. Silvio ribadisce alto e forte, «di Bossi io mi fido al 99 per cento», tuttavia aleggia la sensazione che siano in atto strani giochi per rimpiazzare il premier con chiunque purché non sia lui. E che la Lega sotto sotto stia valutando tutte le strade nel proprio interesse... Un incauto (o un’incauta?) propone al Capo di dimettersi come chiede Fini, salvo riavere subito l’incarico dal capo dello Stato. 

Coro di «noooo, troppo pericoloso, sarebbe come mettere la testa tra le fauci del leone», e poi da qualche giorno il Presidente spara a raffica sul governo, come fidarsi di Napolitano? Mentre si parlano da un capo all’altro del pianeta, arriva in diretta la notizia che nemmeno la versione di Bossi è oro colato, anzi lo stesso Fini la smentisce. Si decide perciò di troncare gli indugi: basta così, «o Berlusconi oppure elezioni» riassume il ministro Matteoli in rima baciata. Viene stilato un documento, il premier se lo fa leggere, gli piace, lo approva. Il suo prossimo passo consisterà nel rimpasto, via il ministro Ronchi (finiano) e dibattito in Senato per rinnovare la fiducia: quanto alla Camera poi si vedrà, perché lì governo rischierebbe la bocciatura. 

E non sta scritto da nessuna parte che in assenza di dimissioni del premier debbano pronunciarsi entrambi i rami del Parlamento, uno potrebbe anche bastare... Tocco surreale: mentre Berlusconi per tre ore al telefono coi suoi tenta di esorcizzare i governi tecnici, i due personaggi più titolati a guidarli si trovano pure loro a Seul. Uno, Tremonti, se l’è portato da Roma in aereo, per risparmio si capisce, e ha partecipato alle riunioni dei ministri economici. 
L’altro, il governatore Draghi, ha gustato addirittura la cena dei Grandi nella sua veste di presidente del Financial Stability Board. Obama e gli altri non immaginano, ma seduti di fronte avevano il presente e, forse, il futuro della politica italiana.


http://www1.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/201011articoli/60371girata.asp

giovedì 20 dicembre 2012

Il Killer dell’asilo autistico era in "cura" con psicofarmaci - Marcello Pamio



Neppure cinque mesi sono passati da quel triste luglio 2012, quando è avvenuta la strage al cinema Aurora in Colorado, in cui hanno perso la vita 12 persone. Ed eccoci all’ennesima strage di innocenti, forse una delle più gravi mai accadute negli Stati Uniti d’America, visto che ha interessato moltissimi bambini piccoli.
America, la grande terra libera, dove circolano appunto liberamente milioni di armi.
Un rapporto di qualche anno fa del Congressional Research Service, non lascia spazio a dubbi: nel 2007 c’erano 294 milioni di armi sono negli Stati Uniti! (1)
Questo massacro coincide stranamente con la vigilia dell'anniversario del secondo emendamento della Costituzione che garantisce il diritto a tutti di possedere armi. Un emendamento del 15 dicembre 1791.
Diritto di possedere armiCome molti altri emendamenti, anche questo affonda le sue radici nelle occupazioni da parte dell'Impero britannico e spagnolo.(2) Il possesso di un'arma da parte delle milizie cittadine, durante gli anni delle grandi colonizzazioni europee, era l'unico strumento che gli americani avevano per difendere territori, case e famiglie. La norma costituzionale da sempre è stata oggetto di un'accesa discussione tra chi sostiene che faccia riferimento solo ad esercito e forze dell'ordine, e chi invece ritiene coinvolga anche i privati. Le corti hanno interpretato il suo significato in diversi casi giudiziari sin dal 1900, decretando, più di una volta che l'emendamento andava applicato solo in favore dei primi, cioè all’esercito.
In America oggi, chiunque può richiedere ed ottenere la licenza al possesso di armi (salvo alcune prescrizioni), anche se ogni Stato ha sue precise regole in merito.
Il terribile massacro nella scuola del Connecticut ripropone ancora una volta all'attenzione dell'opinione pubblica - spiega Maurizio Simoncelli, vice presidente di Archivio Disarmo - la questione del controllo della vendita delle armi sia negli Stati Uniti, sia nel mondo.
Le forti resistenze della "lobby delle armi" e gli interessi economici connessi hanno sempre impedito negli USA una legislazione più stringente ed attenta.(3)
Ma il punto non è solo questo.
La strage annunciataL’accaduto lascia alcuni interrogativi, perché il quadro è ancora fresco e un po’ confuso.
In un primo momento il nome del killer che circolava era Ryan Lanza, 24 anni. Ora sappiamo che il colpevole invece è stato il fratello ventenne, Adam Lanza, che lo hanno trovato morto (suicidio o omicidio?) all’interno della scuola e aveva un suo documento d’identità in tasca.
Adam Lanza, armato fino ai denti, vestito tutto di nero, con tanto di giubbotto antiproiettile e 4 pistole ha sparato all'impazzata, almeno un centinaio di colpi fuori e dentro la scuola materna Sandy Hook di Newton.
Secondo le autorità, 27 persone, di cui 20 bambini tra i 5 e i 10 anni, sono stati uccisi. Risulta assassinata pure la madre di Adam.
Un funzionario della polizia ha dichiarato che il killer era armato anche con un fucile, ma questo non è ancora stato chiarito.
Infine ci sono testimoni oculari che hanno visto la polizia ammanettare un uomo, vestito in mimetica e condotto via. La giornalista Andrea McCarren sostiene che un secondo uomo si nascondeva fra gli alberi attorno alla scuola, e sarebbe stato catturato e portato via in manette mentre urlava di non avere nulla a che fare con la strage.
Non sappiamo al momento se il killer ha agito da solo o se era in compagnia…
Il killer era autisticoNella maggior parte, per non dire la totalità, delle stragi compiute nel mondo, i giovani killer erano stati tutti psichiatrizzati in precedenza, erano cioè in “cura” con le potentissime droghe psicoattive, note come psicofarmaci, oppure le avevano dismesse in maniera scorretta.
Gli esempi di cronaca nera sono infiniti.
Secondo il MedWatch della F.D.A. (Food and Drug Administration, l’ente federale che controlla alimenti, farmaci e droghe), tra il 2004 e il 2011, ci sono stati solo negli Stati Uniti oltre 11.000 segnalazioni di effetti collaterali correlati a violenza indotta dai farmaci psichiatrici.
Di questi: 300 casi di omicidio, quasi 3000 di mania e oltre 7.000 di aggressione!
Per stessa ammissione della F.D.A., solo una percentuale irrisoria (che va dall’1 al 10%) degli effetti collaterali vengono segnalati ufficialmente, e questo fa crescere di almeno 10 volte il numero effettivo di effetti collaterali avversi indotti dalle droghe psichiatriche.
Anche in quest'ultima ed ennesima strage, appare sulla scena il medesimo e onnipresente filo conduttore che lega armi e psicofarmaci.
Adam Lanza soffriva infatti di disturbi della personalità dello spettro autistico (4, 5), o come ha scritto il New York Magazine: "Sindrome di Asperger", un grave disturbo dello sviluppo caratterizzato dalla presenza di difficoltà importanti nell'interazione sociale. (6)
Sempre nell'articolo del New York Magazine si riporta che Adam Lanza era trattato con il Fanapt della Novartis (principio attivo Iloperidone), un controverso e molto pericoloso antipsicotico.
Tra i numerosissimi effetti collaterali dell'Iloperidone, secondo Drug Information on-line (7) vi sono: agitazione, aggressività, ostilità, paranoia, stato confusionale, mania, sbalzi d'umore, attacchi di panico, disturbi ossessivo-compulsivi, delirio, disturbo del controllo degli impulsi, ecc.
Possiamo veramente pensare che un ragazzo di soli 20 anni, anche se autistico, prende 4 pistole e un fucile, uccide la madre e poi si dirige a scuola assassinando a sangue freddo – stando a testimoni oculari – decine di bambini con delle vere e proprie esecuzioni? Era cosciente e consapevole di quello che stava facendo, quando ha commesso queste nefandezze indicibili, oppure si trovava in una situazione di coscienza alterata, in preda ad allucinazioni e spinto a comportamenti aggressivi e violenti dalle droghe che dovevano "curarlo"?
Conclusione
Si tratta, come giustamente criticano alcune associazioni che lottano contro l’assurdo numero di armi libere, di un problema di armi, o c’è dell’altro?

Chi scrive è assolutamente contrario al secondo emendamento, ma limitando la liberalizzazione delle armi si risolveranno questi crimini di massa? La risposta è purtroppo no!
Non si risolve il problema degli incendi dei boschi - come aveva intelligentemente proposto la mente illuminata di George Bush junior - tagliando tutti gli alberi.
Da una parte bisogna, non solo limitare, ma bloccare la produzione di armi, ma dall’altra, limitare anche gli spacciatori di droghe legali: psichiatri, neuropsichiatri e medici dal grilletto facile, che prescrivono droghe per normalissimi aspetti fisiologici e/o comportamentali della vita, come l’ansia sociale (timidezza), il disturbo disforico premestruale (gli svarioni ormonali prima e durante il ciclo mestruale), il bipolarismo pediatrico, le gambe irrequiete, leggere depressioni, attacchi di panico, bambini un po' agitati e moltissimi altri disturbi inventati di sana pianta dall’APA, l’Associazione degli Psichiatri Americani, una delle caste più potenti e influenti del mondo. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Limitando e riducendo l’utilizzo assurdo e sconsiderato di questi pericolosissimi farmaci (se non in rarissimi casi, per brevissimo tempo e sotto la supervisione di un medico), si potrà avere un miglior controllo sugli eventi aggressivi e di violenza sociale, come le stragi di massa.
Ma forse questo per qualcuno non va bene…
Questa non è la ricetta per tutti i mali della nostra società, ma sicuramente potrebbe essere un buon inizio.
Qualche caso di violenza indotta da psicofarmaci. La lista dei casi di stragi è lunghissima e ogni giorno se ne verifica una in qualche parte del globo.
Perché tale elenco? Per farci comprendere quanto è pericoloso per l’uomo e la società in generale, l’utilizzo sconsiderato e assurdo di droghe psicoattive nei bambini e ragazzi.
Invece di curare, andando a monte del problema, andando a cercare la vera causa del mal-essere, si cancellano i sintomi letteralmente drogando le persone.
Possiamo questa chiamarla cura?
- 8 marzo 2012, John Shick, ha sparato e ucciso 1 persona ferendone 6 all'interno dell'Istituto di psichiatra. Prendeva ben 9 antidepressivi.
- 12 ottobre 2012, Scott DeKraai, è entrato nel salone di bellezza ha ucciso la sua ex-moglie, assieme ad altre 7 persone. Era in “cura” con gli antidepressivi Trazodone e Topamax.
- 3 maggio 2009, Troy Bellar ha sparato e ucciso la moglie e 2 figli, prima di suicidarsi. Era in “cura” con Tegretol, un farmaco per il "disturbo bipolare"
- 26 aprile 2009, Fred Davis ha sparato e ucciso un poliziotto, ed era in “cura” con l’antipsicotico Geodon.
- 17 aprile 2009, Christopher Wood ha sparato e ucciso la moglie, 3 figli piccoli e se stesso. Stava prendendo Cymbalta, l’antidepressivo Paxil e gli ansiolitici Buspar e Xanax.
- 11 gennaio 2009, Jason Montes ha sparato e ucciso la moglie e stava prendendo l'antidepressivo Prozac.
- 14 agosto 2008, Timothy Johnson ha sparato e ucciso Bill Gwatney, la polizia ha trovato in casa l'antidepressivo Effexor.
- 14 febbraio 2008, Steven Kazmierczak ha sparato e ucciso 5 persone prima di uccidersi. Era stato in cura con Prozac, Xanax e Ambien.
- 5 dicembre 2007, Robert Hawkins ha ucciso 8 persone. Stava prendendo antidepressivi e i risultati dell’autopsia hanno confermato che era sotto l’influenza dell’ansiolitico Valium.
- 7 novembre 2007, Pekka-Eric Auvinen stava prendendo antidepressivi prima di uccidere 8 persone in Finlandia meridionale.
- 10 ottobre 2007, Asa Coon ha sparato in una scuola con una pistola ferendo 4 persone prima di togliersi la vita. I documenti del tribunale mostrano che usava l’antidepressivo Trazadone. - 21 marzo 2005, Jeff Weise era sotto l’influenza dell’antidepressivo Prozac quando ha ucciso 9 persone prima di suicidarsi.
- Febbraio 2004, Jon Romano ha aperto il fuoco con una pistola in una scuola. Stava prendendo “medicinali per la depressione”.
- 22 marzo 2001, Jason Hoffman era in cura con 2 antidepressivi, Effexor e Celexa, quando ha aperto il fuoco nella sua scuola superiore della California ferendo 5 ragazzi.
- 7 marzo 2000, Elizabeth Bush era sotto l’effetto del Prozac quando a sparato ai suoi compagni.
- 20 maggio 1999, T.J. Solomon era stato trattato con una combinazione di antidepressivi quando ha aperto il fuoco e ferito 6 dei suoi compagni di classe.
- 20 aprile 1999, Eric Harris era in cura con l’antidepressivo Luvox quando lui e Dylan Klebold hanno ucciso 12 compagni di classe prima di suicidarsi in uno dei più sanguinosi massacri scolastici (Columbine).
- 16 aprile 1999, Shawn Cooper ha sparato a scuola 2 caricatori e stava prendendo un mix di antidepressivi.
- 21 maggio 1998, Kip Kinkel ha assassinato i genitori poi è andato a scuola ed ha aperto il fuoco sugli studenti della caffetteria, ammazzandone 2. Kinkel stava prendendo Prozac.
- 8 luglio 2003, Doug Williams uccise 5 persone prima di uccidersi. Usava 2 antidepressivi, Zoloft e Celexa.
- 26 dicembre 2000, Michael McDermott ha ucciso 7 persone e stava prendendo 3 antidepressivi.

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Note
[1] “Strage di Denver: in Colorado armi libere, non servono licenze né registrazioni”, Il Fatto Quotidiano, 20 luglio 2012, www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/20/strage-di-denver-colorado-paradiso-delle-armi-libere-senza-licenze-ne-registrazioni/300009/
[2] “Strage USA, massacro alla vigilia dell’anniversario delle armi libere. La denuncia di Archivio Disarmo”, http://notizie.tiscali.it/articoli/esteri/12/12/15/anniversario_armi_libere.html
[3] Idem
[4] “Usa, strage a scuola: 27 morti, 20 bambini. Obama piange in tv”,  www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/strage_usa_scuola_bambini_morti_vittime_connecticut_obama/notizie/238271.shtml
[5] "High school loner to cold-blooded executioner: How 'genius' honor student Adam Lanza became masked killer", Daily Mail" www.dailymail.co.uk/news/article-2248197/Adam-Lanza-How-honor-student-goth-killer-massacring-20-children-Sandy-Hook-Elementary.html


Quadrato semiotico della fine del mondo.

quadrato semiotico della fine del mondo

http://squadrati.wordpress.com/2012/12/17/quadrato-semiotico-della-fine-del-mondo/

Democrazia cristiana - Oro - Armando Di Napoli



DEMOCRAZIA CRISTIANA

la balena bianca affogata
nella cloaca della corruzione
e tangenti insabbiate
negli inferi di mari sporcati
dal delinquere di esseri 
con l'animo chiazzato di nefandezze
improvvisamente l'incarnazione
dalle bocche lubriche di inceneritori cancerogeni
dagli impasti micidiali di medicinali
dagli effetti collaterali dello smembramento
di viscere insanguinate di cavie dell'esperimento
la BALENA BIANCA famelica
incarnata nell'ORCA ASSASSINA
tenta con nuovi esperimenti disumani
lo sterminio e la mortificazione
della razza umana insieme
all'associazione a delinquere usuraia bancaria
le famiglie distrutte dal debito
con il futuro ipotecato dagli interessi
la dignità' bucata dal sopravvivere quotidiano
azzannato e corroso da stenti
l'hanno obbligato a pagare l'IMU
vendendosi l'oro di famiglia
mentre il PPE=PARTITO PAPPALE EUROPEO
ha deciso che lo stato piu' ricco del mondo
quello che ha conservato piu' oro di tutte le nazioni
quello che per strozzinaggio ha diritto
del 8 per mille non deve pagare l'IMU
deve aver finanziamenti occulti per le scuole cattoliche
prendendo per il culo SAN FRANCESCO che
s'e' spogliato di tutti i suoi averi per donarli ai poveri
e' GESU' CRISTO morto in croce per l'umanita'
per gli ultimi e per la giustizia...
i MAYA se hanno un po' di fegato per amore
di giustizia divina distruggi tutti i guardaroba fastosi
le scarpiere sontuose e le gioiellerie vanto
del PAPPA ed i suoi affini VESCOVI e CARDINALI...AMEN



Oro

I banchi dei pegni
gestiti da criminali
con licenza di delinquere
affondano l’ultimo colpo
mettendo sotto il naso
della miseria affamata
l’odore sublime di un pollo arrosto
aumentando le tariffe
del pagamento dell’oro
mettendo in atto l’ultima truffa
ai danni delle famiglie impoverite
genuflesse dinanzi al portone della sopravvivenza
scippandosi l’ultimo ricord
ouna coppia di fedi
che hanno unito un matrimonio
una collanina regalo di un battesimo
o un dente d’oro acquistato
con i risparmi di anni di lavoro
l’oro simbolo di purezza valore e lealtà
ormai e’ gia’ nelle mani
dei banchieri del demonio
che si divertono a creare sofferenze
e mostrare la loro vanita’di dittatori assoluti
padroni di milioni di bocche
che non riescono a nutrire
corpi svenduti al mercato della miseria…

georgetown 20 novembre 2009


Il Vaticano "ufficialmente" va all'attacco del concetto di femminicidio: è colpa delle donne che provocano. - Sergio Di Cori Modigliani


Se io fossi un diabolico e perverso terrorista anti cattolico e il mio compito istituzionale consistesse nel creare delle bombe mediatiche contro il vaticano gettando lo scompiglio tra le fila dei cattolici italiani, ebbene, avrei dato ordine di redigere un articolo come quello apparso oggi sul sito pontifex.roma.it, sito ufficiale vaticanense, a firma del suo direttore Bruno Volpe, individuo che in Italia è considerato un giornalista degno di grande stima, uno di quelli che “in gergo” viene identificato con il termine “in quota dirigenza rai”.
Lo allego in copia e incolla qui di seguito per intero, in modo tale da consentire ai lettori (e soprattutto alle lettrici) di farsene una idea propria, senza aggiungere alcun commento. Questo articolo ha dato la stura a una di serie di interventi radiofonici a tappeto sulle emittenti del network radio Maria e per dei motivi che io ignoro è stato ripreso da altri networks radiofonici a sostegno della argomentazione portata avanti dall’autore di questo brano, diciamo così, giornalistico.
Proprio in questi giorni, diversi amici miei, cattolici pensanti e soggetti politici attivi, avevano condiviso con me la loro idea della situazione attuale, sostenendo che il vaticano era in prima linea nel sostenere la causa sociale di un fronte europeo contrario alle politiche schiaviste della BCE in Europa chiedendomi di diffondere – per onestà di cronaca - quella che (secondo loro)  era la nuova avanguardia cattolica italiana, protesa nell’offrire allo spaesato cittadino italiano credente un punto di riferimento di chiara opposizione alle nefaste politiche economiche il cui fine, ormai chiaro a tutti, consiste nel creare una condizione di definitivo abbattimento dei diritti civili e di schiavizzazione del mondo del lavoro.
Nonostante le mie perplessità mi ero messo a disposizione andandomi a leggere la produzione corrente in ambito cattolico e mi sono trovato dinanzi a una letteratura corrente che ruota intorno a un attacco frontale contro ogni forma di apertura libertaria della società, addirittura usando argomentazioni e linguaggi degni di un livello davvero degradato sia di argomentazione che di contenuti. Ero rimasto, quindi, perplesso.
Poi, oggi, arriva questa chicca: un attacco frontale contro il “concetto di femminicidio” che viene presentato come cartina da tornasole, perché la violenza sulle donne viene presentata come una risposta al fatto che “le donne se la vanno a cercare”.
Il tutto, per veicolare la difesa e la salvaguardia di una lotta politica (e soprattutto elettorale che è l’aspetto più importante in questa fase) che si annuncia imperniata intorno a una demonizzazione della donna (in quanto femmina tentatrice) con il fine dichiarato di abolire la legge sull’aborto e cominciare a portare avanti una lotta per la moralizzazione della società, un recupero dell’etica, una doverosa pulizia spirituale e psicologica dentro ciascuno di noi, con la agghiacciante condizione di partenza di andare all’attacco della sessualità libera e di ritornare ai fasti della inquisizione lanciata 500 anni fa, la stagione che poi sfociò nella cosiddetta caccia alle streghe.
E’ un attacco frontale alla “donna sessuata” che appartiene al livello più degradato, degradante e regressivo di una società evoluta.
Soprattutto repressivo.
L’articolo in questione lascia davvero sconcertati per la volgarità intellettuale.
Insieme ad altre persone (pensavamo si trattasse di un falso ben orchestrato) abbiamo chiesto ragguagli controllando le fonti che si sono rivelate invece autentiche.
E’ un assaggio della campagna elettorale che ci attende.
Personalmente lo considero un atto di inconsulta gravità e invito i miei concittadini ad andare a verificare di persona sul sito pontificale.
Mentre la massa viene spinta ad occuparsi di Berlusconi, di Monti, delle candidature, di ciò che accade o non accade nel M5S, nella società civile dei cosiddetti “moderati” (ovverossia coloro che intendono sostenere Mario Monti) e dei “liberali di centro destra contrari a Mario Monti” si sta sviluppando una campagna furibonda contro le donne, contro il femminismo, contro la libertà sessuale femminile, addirittura presentata come responsabile del declino del paese.
Mi auguro che le donne libere e pensanti (cattoliche e non) comprendano la gravità dell’attacco contro la loro libertà conquistata e in qualche modo si esprimano al riguardo.
Mentre tutti si occupavano soltanto di economia, di spread, di aliquote e di teorie economiche, chi regge e sorregge le colonne portanti che costruiscono l’immaginario collettivo della nazione, hanno cominciato a organizzare una subdola campagna avvilente.
Presentare il “femminicidio” come “un obbrobrio giuridico” lo considero davvero immorale.
L’articolo in questione è stato ampiamente diffuso anche e soprattutto nel cattolico Sudamerica dove viene presentato e offerto in pasto alle oligarchie conservatrici sostenute dal Fondo Monetario Internazionale per poterlo usare contro la presidente argentina Cristina Kirchner, rea di aver fatto varare una legge un anno fa che identifica il “femminicidio” come crimine specifico contro “l’idea stessa della vita”.

Ecco qui di seguito l’articolo per intero.
FONTE: sito PONTIFEX . ROMA. IT

LE DONNE E IL FEMMINICIDIO, FACCIANO SANA AUTOCRITICA. QUANTE VOLTE PROVOCANO?

“Proseguiamo nella nostra analisi su quel fenomeno che i soliti tromboni di giornali e Tv chiamano "femminicidio". Aspettiamo risposte su come definire gli aborti: stragi? Notoriamente, l'aborto lo decide la donna in combutta col marito e sono molti di più dei cosiddetti femminicidi. Una stampa fanatica e deviata, attribuisce all'uomo che non accetterebbe la separazione, questa spinta alla violenza. In alcuni casi, questa diagnosi può anche essere vera. Tuttavia, non è serio che qualche psichiatra esprima giudizi, a priori e dalla Tv, senza aver esaminato personalmente i soggetti interessati. Non sarebbe il caso di analizzare episodio per episodio, senza generalizzare e seriamente, anche per evitare l'odio nei confronti dei mariti e degli uomini? Domandiamoci. Possibile che in un sol colpo gli uomini siano impazziti e che il cervello sia partito? Non lo crediamo. Il nodo sta nel fatto che le donne sempre più spesso provocano, cadono nell'arroganza,... si credono autosufficienti e finiscono con esasperare le tensioni esistenti.
Bambini abbandonati a loro stessi, case sporche, piatti in tavola freddi e da fast food, vestiti sudici e da portare in lavanderia, eccetera... Dunque se una famiglia finisce a ramengo e si arriva al delitto (FORMA DI VIOLENZA DA CONDANNARE E PUNIRE CON FERMEZZA), spesso le responsabilità sono condivise.
Quante volte vediamo ragazze e anche signore mature circolare per la strada in vestiti provocanti e succinti?
Quanti tradimenti si consumano sui luoghi di lavoro, nelle palestre, nei cinema, eccetera?
Potrebbero farne a meno. Costoro provocano gli istinti peggiori e se poi si arriva anche alla violenza o all'abuso sessuale (lo ribadiamo: roba da mascalzoni), facciano un sano esame di coscienza: "forse questo ce lo siamo cercate anche noi"?
Basterebbe, per esempio, proibire o limitare ai negozi di lingerie femminile di esporre la loro mercanzia per la via pubblica per attutire certi impulsi; proibire l'immonda pornografia; proibire gli spot televisivi erotici, anche in primo pomeriggio. Ma questa società malata di pornografia ed esibizionismo, davanti al commercio, proprio non ne vuol sapere: così le donne diventano libertine e gli uomini, già esauriti, talvolta esagerano.
Bruno Volpe

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