lunedì 11 novembre 2013

Seconda parte. il Club della Cupola Europea del Business. - Sergio Di Cori Modigliani


Il Club è nato nel 1982 e fortemente voluto, allora, da Ronald Reagan che ne affidò l'iniziale cura a Licio Gelli;  costituisce lo zoccolo duro delle persone che prendono ogni decisione in Europa. Complessivamente è stato calcolato che hanno a disposizione un budget intorno a 1,28 miliardi di euro, utili per pagare (e soprattutto coloro) che si dimostra necessario per far varare leggi, dispositivi, spostare capitali, lanciare leader politici, ecc.


Il club si chiama ERT EUROPE.

Tranquilli! ecco il link: http://ert.eu/

E' ufficiale. Non sono più clandestini. Lo erano fino a pochi mesi fa.

Ormai, convinti di aver vinto, si sono aperti il loro bravo sito dove si presentano per ciò che essi sono, suddivisi per segmenti, settori di competenze, segmenti di mercato.

I fondatori, circa 30 anni fa, sono le persone che vedete nella fotografia in bacheca. Loro sono davvero orgogliosi (e lo comprendo) delle loro origini. Le persone che vedete nella immagine sono: 

Karl Beurle (Thyssen), Carlo De Benedetti (Olivetti), Curt Nicolin (ASEA), Harry Gray (United Technologies), John Harvey - Jones (ICI), Wolfgang Seelig (Siemens), Umberto Agnelli (Fiat), Peter Baxendell (Shell), Olivier Lecerf (Lafarge Coppée), José Bidegain (Cie de St Gobain), Wisse Dekker (Philips)Antoine Riboud (BSN), Bernard Hanon (Renault), François-Xavier Ortoli (EC), Pehr G. Gyllenhammar (Volvo), Etienne Davignon (EC), Louis von Planta (Ciba-Geigy), Helmut Maucher (Nestlé). 


Questo era il nucleo storico. Alcune di queste persone non esistono più, decedute, come Umberto Agnelli, Harry Gray e altri ancora. Alcune aziende sono state incorporate da altre e quindi i rappresentanti sono cambiati. Ma il progetto, la strategia e la finalità del 1982 rimane la stessa: gestire l'Europa Occidentale come piace a loro.

Controllano il 75% della produzione mediatica europea. Mediaset la controllano attraverso gli incroci azionari trasversali e Berlusconi non lo hanno mai voluto dentro perchè lo considerano inattendibile e inaffidabile, troppo individualista per i loro gusti, gli danno ordini dall'esterno. Controllano le borse, i mercati, gli investimenti industriali. Stabiliscono le assunzioni nelle corporation, nelle aziende statali strategiche, le commesse militari, chi deve andare su, chi deve andare giù, chi deve andare a dirigere i canali televisivi, i giornali, le banche.

Le persone di questa lista, tutte insieme, hanno 1.500 uffici (perfettamente legali) a Bruxelles nei quali si dedicano e si occupano di lobby gestendo i rapporti con le apposite e specifiche commissioni europee. 

Parlare quindi di Berlusconi o di Letta è inutile; sono persone che non contano nulla. 

Questi sono quelli che decidono.

La loro attività è stata spulciata, monitorizzata e analizzata nell'ultimo anno da un migliaio circa di folli internauti (tra cui il sottoscritto) disseminati in Europa e California e dalla prossima settimana, partendo dalla Francia, inizia il processo di presentazione pubblica della cupola. Un gruppo di giornalisti investigativi anglo-americani, in accordo con un gruppo di intellettuali francesi e austriaci, hanno prodotto un documentario nel quale raccontano le gesta dei 15.650 impiegati a pieno regime che lavorano a Bruxelles per questa organizzazione al fine di fare business. Puro business. Loro sono i monarchi, noi siamo i loro sudditi. Per queste persone noi non esistiamo come esseri umani, siamo -come ha ben sintetizzato il grande sociologo Zygmunt Bauman- un danno collaterale.

Il loro obiettivo strategico, in questa fase attuale, consiste nel distruggere ogni tentativo di costruire modelli di cittadinanza attiva e di opposizione ai partiti che loro controllano e finanziano in Europa. Dalla prossima settimana, inizia la diffusione in diverse città di Europa del documentario intitolato "The Brussels Bussiness" e diretto da Friedrich Moser e Mathieu Lieuthert che verrà proiettato in diverse città europee e poi diffuso anche in rete. Successivamente, comunicherò dove e quando è possibile vederlo a Roma, Milano, Palermo, Bologna. 

E' intorno a questo club che si gioca la partita d'Europa; è fondamentale, quindi, conoscerne la genesi, la modalità di comportamento, la strategia di impiego. In tal modo sarà utile poter cominciare a parlare delle questioni vere sapendo chi sono gli interlocutori veri, di cui in televisione e sul cartaceo non sentirete mai neppure una parola al riguardo. 

Sono suddivisi in settori: 

Competition Policy

Chairman: Jacob Wallenberg Convenor: Wolfgang Kopf Contact: Roeland Van der Stappen
Competitiveness
Chairman: Peter Löscher Convenor: Contact: Roeland Van der Stappen
Energy & Climate Change
Chairman: Bruno Lafont Convenor: Vincent Mages Contact: Kimberley Lansford
Raw Materials
Chairman: Convenor: Gunnar S. Jungk Contact: Roeland Van der Stappen
Societal Changes
Chairman: Carlo Bozotti Convenor: Tjerk Hooghiemstra Contact: Kimberley Lansford
Trade and Market Access
Chairman: Nils S. Andersen Convenor: Anders Würtzen Contact: Roeland Van der Stappen

CFO Task Force
Chairman: Peter R. Voser Convenor: Simon Henry Contact: Roeland Van der Stappen
(n.d.r: per CFO si intende tutta la normativa europea che riguarda finanza pubblica, suo impiego, sua tassazione, sua normativa)

Il nostro bravo Bozotti che dirige e coordina tutti gli aspetti legati alle politiche sociali in Europa è uno dei più importanti imprenditori italiani, leader nella produzione dei semi-conduttori, che ha il compito di assumere il controllo di tutta la produzione elettronica imbavagliando la rete. L'importanza del suo nome e della sua posizione è venuta fuori grazie al pragmatismo anglo-sassone. Un blogger, infatti, che si occupa di finanza, è rimasto colpito dal fatto che per ben tre volte il nostro concittadino entrasse dentro importanti aziende, le facesse fallire, e quando erano decotte poi venisse saldato con parcelle principesche. In una pubblicazione on line di cui avete qui il link http://www.electronicsweekly.com/mannerisms/shenanigans/bozottis-bonus-2012-05/ si chiedeva come mai ciò avvenisse, e poi si è dato da fare e ha costruito per noi la biografia di questo imprenditore, gentilmente condivisa con il popolo della rete http://www.leadersmag.com/issues/2012.1_Jan/ROB/LEADERS-Carlo-Bozotti-STMicroelectronics.html


Qui di seguito c'è la biografia (in inglese, ma si capisce lo stesso) del nostro sconosciuto imprenditore: 

Carlo Bozotti has held his current position since March 2005. He is the sole member of the Management Board and chairs the company’s Corporate Executive Committee and Corporate Strategic Committee. Bozotti also serves as Vice-Chairman of the Board of Directors at ST-Ericsson SA. He joined SGS-ATES (later renamed SGS Microelettronica), a predecessor company to STMicroelectronics, in 1977. Ten years later, SGS Microelettronica of Italy merged with Thomson Semiconducteurs of France and is today STMicroelectronics, which is among the leading semiconductor companies worldwide, Bozotti became General Manager of the Telecom Product Division and, subsequently, he was promoted to Director of Corporate Strategic Marketing and Key Accounts, and later, to Corporate Vice President, Marketing and Sales, Americas. In 1994, Bozotti was appointed Corporate Vice President for Europe and the Headquarters Regions. From 1998 to 2005, he served as Corporate Vice President and General Manager of the Memory Products Group. In 2011, Bozotti began a second (nonconsecutive) term as the President of the European Semiconductor Industry Association (ESIA). He graduated with a degree in Electronic Engineering from the University of Pavia, Italy.


Queste sono le persone che "stanno facendo oggi l'Europa e hanno fatto l'Europa così come oggi essa è". 

E' compito di ogni europeo pensante, di ogni professionista della comunicazione, di ogni intellettuale, di ogni libero cittadino, diffondere i nomi e ogni mansione e caratteristica pertinente di questi personaggi. Sapere chi sono e che cosa fanno e come lo fanno è fondamentale per aumentare le possibilità statistiche di poter vincere la battaglia europea per fermare questo massacro e avviare un processo di rifondazione dell'Europa dei Diritti Civili, della Cultura, della Civiltà. 

Se non sappiamo neppure chi sono come possiamo minimamente pensare di essere in grado di poterli contrastare?


Ecco tutti i nomi della cupola che governa l'Europa. Ci sono cinque italiani. - Sergio Di Cori Modigliani



Parliamo di cose serie e cominciamo a fare i nomi. Veri.

Quali sono le personalità più influenti nel mondo politico-economico, in Italia?

Berlusconi? Letta? Alfano? Cicchitto? D'Alema? Casini? Monti?......
Nessuno di questi.
Sono tutti intercambiabili.
Sono tutte persone di seconda fila il cui compito consiste nell'imbonire gli italiani, ciascuno secondo le proprie competenze, per far loro credere di vivere sotto una democrazia e quindi eseguire gli ordini dei loro veri padroni.
Chi decide in Europa?
Merkel? Van Rompuy? Olli Rehn? Barroso? Draghi?
Nessuno di questi.
Sono tutti intercambiabili.
Sono tutte persone di seconda fila il cui compito consiste ecc., ecc.

Se io vi dicessi che, oggi come oggi, la persona più importante, più influente, e decisiva, nel campo delle tematiche sociali in Italia -tanto per fare un esempio- è un certo Carlo Bozotti, il 99,99% dei lettori si metterebbe a dire sostenendo "ma chi lo conosce a questo?".
Infatti.
Qui sta il punto.

Chi decide in Europa è un pugno di uomini, ben allenati, amici tra di loro di lunga data.
Sono una cinquantina.
Costoro, sono la vera cupola che sovrintende ai destini degli europei. 
Loro decidono chi governa e chi non lo fa. Loro stabiliscono se l'Italia avrà le larghe intese, se la Germania avrà la grossekoalition e se è il caso che il Belgio abbia o non abbia un governo. 
Loro decidono quali Leggi far passare in Italia e nel resto d'Europa.
Loro decidono quanti disoccupati ci devono essere o non essere e se le imprese italiane devono o non devono essere pagate.
Sono tutti membri del più potente club del pianeta Terra.
In confronto, il Bilderberg è folclore per nuovi ricchi a caccia di status sociale da esibire.
Ecco, qui di seguito, tutti i nomi suddivisi per nazionalità e ordine alfabetico. 

Chairman

Leif Johansson
Ericsson
Sweden

Vice-Chairmen

Benoît Potier
Air Liquide
France
Peter Löscher
Siemens
Germany


Members

Gerhard Roiss
OMV
Austria
Jean-Pierre Clamadieu
Solvay
Belgium
Thomas Leysen
Umicore
Belgium
Nils S. Andersen
A.P. Moller - Maersk
Denmark
Antti Herlin
Kone
Finland
Pierre-André de Chalendar
Saint-Gobain
France
Christophe de Margerie
TOTAL
France
Bruno Lafont
Lafarge
France
Gérard Mestrallet
GDF SUEZ
France
Jim Snabe
SAP
Germany
Tom Enders
EADS
Germany
Marijn Dekkers
Bayer
Germany
Heinrich Hiesinger
ThyssenKrupp AG
Germany
Kasper Rorsted
Henkel
Germany
René Obermann
Deutsche Telekom
Germany
Norbert Reithofer
BMW Group
Germany
Johannes Teyssen
E.ON
Germany
Kurt Bock
BASF
Germany
Dimitri Papalexopoulos
Titan Cement
Greece
Zsolt Hernádi
MOL
Hungary
Gary McGann
Smurfit Kappa Group
Ireland
Franco Bernabè
Telecom Italia
Italy
John Elkann
Fiat
Italy
Carlo Bozotti
STMicroelectronics
Italy
Rodolfo De Benedetti
CIR
Italy
Paolo Scaroni
Eni
Italy
Svein Richard Brandtzaeg
Norsk Hydro
Norway
Jacek Krawiec
PKN Orlen
Poland
Paulo Azevedo
SONAE
Portugal
Ignacio S. Galán
Iberdrola
Spain
Antonio Brufau
Repsol
Spain
Pablo Isla
Inditex
Spain
César Alierta Izuel
Telefónica
Spain
Olof Persson
Volvo
Sweden
Jacob Wallenberg
Investor AB
Sweden
Severin Schwan
F. Hoffmann-La Roche
Switzerland
Paul Bulcke
Nestlé
Switzerland
Ton Büchner
AkzoNobel
The Netherlands
Jean-François van Boxmeer
Heineken
The Netherlands
Frans van Houten
Royal Philips Electronics
The Netherlands
Peter R. Voser
Royal Dutch Shell
The Netherlands
Güler Sabanci
Sabanci Holding
Turkey
Jan du Plessis
Rio Tinto
United Kingdom
Vittorio Colao
Vodafone Group
United Kingdom
Ian Davis
Rolls-Royce
United Kingdom
Carl-Henric Svanberg
BP
United Kingdom

Spezzatino di maiale al sugo.



Ingredienti per 4 persone:
500 gr. di polpa di maiale magro;
1 cipolla bianca media;
1 carota;
1 gambo di sedano;
1/2 bicchiere di vino rosso;
1/2 litro di salsa;
sale, olio, pepe.

Tritare finemente carota, cipolla e sedano e farli soffriggere in olio d'oliva:


quando il tutto è appassito, aggiungere la polpa di maiale a pezzettini aggiungendo sale e pepe a piacimento


Quando incomincia a sfrigolare


aggiungere il vino e fare cuocere per una quarto d'ora. 



Aggiungere, infine, la salsa, preferibilmente fresca, e fare cuocere a fuoco lento per un'altra mezz'ora.

Il risultato finale sarà questo:



Buon appetito!

Filippine distrutte dal tifone Haiyan: oltre diecimila morti. Scattano i saccheggi.


Supertifone, Filippine devastate da Haiyan. La polizia: “Almeno 10mila morti”

Roma - (Adnkronos/Ign) - Il bilancio delle autorità locali: la maggior parte delle vittime nella provincia di Leyte. Ma ci sono migliaia di dispersi. L’allarme si sposta in Vietnam e in Cina. Venti sostenuti di oltre 235 chilometri l'ora e raffiche fino a 275 (VIDEO 1 -2). Il reporter eroe (VIDEO).Papa: "Profondo dolore"Il tifone che deve il suo nome alla procellaria
Roma , 10 nov. (Adnkronos/ Ign) - Filippine devastate dal passaggio di Haiyan, uno dei tifoni più violenti degli ultimi decenni. Praticamente rasa al suolo la provincia di Leyte, dove secondo le autorità locali siconterebbero 10 mila vittime.
Il bilancio ufficiale diffuso da Manila parla al momento di 552 morti, un numero destinato sicuramente ad aumentare. Altre centinaia di vittime sono state identificate nella vicina Samar e sono migliaia i dispersi. Diversi inoltre i centri abitati e le città costiere che non sono ancora stati raggiunti dai soccorritori.
'Haiyan' ha messo fuori uso la rete elettrica, interrotto le comunicazioni, danneggiato gli aeroporti, bloccato le strade, rendendo più complicato il lavoro delle squadre di soccorso. "Non disperate, gli aiuti stanno arrivando", ha promesso oggi il presidente Benigno Aquino durante una visita a Tacloban. Aquino, che non ha confermato la cifra dei 10mila morti diffusa dalle autorità locali, ha poi parlato di "cifre allarmanti, ma la nostra priorità sono i superstiti".
Tutta la provincia di Leyte è nel caos con centinaia di persone disperate che si sono date ai saccheggi per procurarsi cibo, medicinali ed altri generi di prima necessita. E' stato assaltato e saccheggiato anche un convoglio di camion carichi di aiuti che si trovava a 20 chilometri da Tacloban, ha reso noto il capo della Croce Rossa, Richard Gordon.
Secondo il National Disaster Risk Reduction and Management Council (Ndrrmc), le famiglie colpite sono 944.586, pari a 4,28 milioni di persone. Mentre l'Unicef rileva che più del 40% dei quattro milioni di persone coinvolte sono bambini e ragazzi sotto i 18 anni di età. In particolare sono circa 1,7 milioni i piccoli sopravvissuti nelle zone colpite dall'emergenza "Le priorità dell'Unicef sono focalizzate su interventi salva-vita - spiega il Rappresentante Unicef nelle Filippine Tomoo Hozumi - la fornitura di farmaci essenziali e forniture alimentari, acqua potabile, kit igienici per bambini e famiglie. Questo non è il primo disastro naturale a colpire di recente le Filippine, considerato il terremoto a Bohol di tre settimane fa; quindi sappiamo quanto sia importante raggiungere i bambini in fretta".
La tempesta, che nel passaggio attraverso il Mar cinese meridionale si è indebolita, ora si sta dirigendo verso il Vietnam dove 500mila persone sono state evacuate. Circa la metà di loro sono potute rientrare nelle loro abitazioni nella provincia di Quang Nam. Secondo la Croce Rossa, il tifone è diretto verso la provincia di Thanh Hoa, 170 chilometri circa a sud di Hanoi.
Per quanto riguarda l'eventuale presenza di italiani, l'ambasciatore italiano a Manila, Massimo Roscigno, assicura all'Adnkronos che "fortunatamente non abbiamo cattive notizie riguardanti i nostri connazionali,non risulta confermato nessun italiano tra le vittime né coinvolto pesantemente da questo dramma". "Qualche italiano di passaggio è rimasto bloccato perché i collegamenti aerei sono interrotti in alcuni aeroporti. Sappiamo di un solo connazionale residente nella zona colpita, a Tacloban city - spiega poi l'ambasciatore - ancora non siamo riusciti a contattarlo anche perché la zona è completamente isolata ma le autorità locali ci hanno detto che al momento nessuno straniero risulta tra le vittime. C'è poi qualche connazionale nell'isola di Boracay e siccome l'aeroporto che serve Boracay è chiuso non sono in grado di rientrare. Comunque non sappiamo esattamente quanti sono ma sappiamo che stanno bene".

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Filippine-distrutte-dal-tifone-Haiyan-oltre-diecimila-morti-Scattano-i-saccheggi_32844744244.html

domenica 10 novembre 2013

Zenzero potente antidolorifico senza gli effetti collaterali dell’ibuprofene e dell’aspirina.

Molteplici sono le proprietà terapeutiche dello zenzero, ne abbiamo parlato largamente, ottimo rimedio contro le nausee, antivirale, digestivo, antiossidanteuna radice ricca di virtù. Oltre a ciò può essere antidolorifico , ottenendo effetti addirittura migliori rispetto all’aspirina , l’ibuprofene e il naprossene .
I ricercatori della University della Georgia hanno svolto uno studio a riguardo che ha coinvolto un gruppo di 74 studenti divisi in tre gruppi. Il risultato di questo studio ha evidenziato il potere antidolorifico dello zenzero in misura superiore ad un antidolorifico chimico. L’autore dello studio Chris Black , PhD, professore di kinesiologia alla Georgia College e all’ Università di Stato , spiega che gli studi confermano che lo zenzero è un agente anti – infiammatorio , il quale blocca lo stesso enzima che farmaci come l’aspirina , ibuprofene e naprossene bloccano, ma senza dannosi effetti collaterali che potrebbero avere i farmaci allopatici.
I ricercatori hanno diviso un gruppo di 74 studenti in tre gruppi , e ha dato loro a uno zenzero crudo , a un altro zenzero riscaldato ,  e a un altro placebo . I due gruppi che avevano utilizzato zenzero, dopo un esercizio fisico hanno dimostrato un 25% in meno di dolore muscolare rispetto al gruppo che aveva assunto il placebo.
Ecco un’ ennesima conferma dei poteri di questa radice, che può anche essere coltivata facilmente in casa.
Leggi anche:

Vitamina C, aumentarne l’assunzione in inverno per prevenire malanni

Arance

Durante l’inverno si è portati a mangiare cibi più proteici o grassi, sacrificando frutta e verdura, un vero e proprio errore da evitare se si vuole contrastare i malanni di stagione e prevenire l’influenza. 
Lo ricorda l’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano, che con l’inverno alle porte consiglia di assumere questo micronutriente che stimola il sistema immunitario aiutando l’organismo a combattere i microrganismi che provocano le malattie invernali.
Una ricerca dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano ha infatti rilevato che nel periodo invernale il campione di persone analizzato ha consumato meno frutta e verdura rispetto alle altre stagioni dell’anno. Si registra dunque un maggiore consumo di agrumi ed uno minore di verdure che contengono vitamina C, come pomodori, verdura a foglia larga, cavoli, broccoli ed anche legumi in generale.
L’indagine ha valutato l’assunzione di vitamina C (Acido L-ascorbico) attraverso gli alimenti consumati da un campione di circa 7.600 individui sopra i 18 anni, di cui 4681 femmine (61,2%) e 2964 maschi (38,8%), i dati dei consumi invernali sono stati poi confrontati con le abitudini alimentari nelle diverse stagioni e allo stile di vita.
Dalla ricerca è emerso che negli alimenti assunti in inverno, la quantità di vitamina C introdotta giornalmente è mediamente 143 mg per le donne e 146 mg negli uomini, un valore adeguato al fabbisogno giornaliero di una persona sana secondo i LARN (Livelli Assunzione di Riferimento Nutrienti) della SINU (Società Italiana Nutrizione Umana).
E’ interessante anche notare che i fumatori (15,7% del campione) introducono mediamente meno vitamina C rispetto a chi non fuma (75,6%) ed ex fumatori (8,7% del campione).

Cina, scoperti resti di nuova specie umana? - Paolo Ferrante

Una ricostruzione artistica di un fossile di una specie finora sconosciuta dell'età della pietra, che presenta un singolare incrocio di tratti arcaici e modern. Crediti: Art copyright by Peter Schouten
Una ricostruzione artistica di un fossile di una specie finora sconosciuta dell'età della pietra, che presenta un singolare incrocio di tratti arcaici e modern. Crediti: Art copyright by Peter Schouten

Resti fossili ritrovati in due grotte nel sud-ovest della Cina hanno rivelato un’inedito popolo dell’età della pietra e gettano un nuovo sguardo sull’evoluzione umana recente ,con implicazioni sorprendenti su quello che si pensava essere il popolamento iniziale dell’Asia.
I fossili appartengono ad una popolazione con un mix molto particolare di caratteristiche anatomiche, sia arcaiche che moderne, e sono i più giovani del loro genere mai ritrovati nell’Asia orientale.
Datati ad appena 14.500 – 11.500 anni fa, questi esseri umani avrebbero condiviso quei territori con gli uomini moderni in un momento in cui iniziavano ad apparire i primi segni dell’agricoltura in Cina, secondo un team internazionale di scienziati guidati dal professore associato Darren Curnoe, della University of New South Wales, e il professor Xueping Ji dell’Istituto Yunnan.
I dettagli della scoperta sono stati pubblicati sulla rivista PLoS One. Il team è stato cauto riguardo alla classificazione dei fossili, a causa del loro singolare mosaico di caratteristiche.
“Questi nuovi fossili potrebbero essere di una specie precedentemente sconosciuta, che è sopravvissuta fino alla fine dell’ultima era glaciale circa 11.000 anni fa”, dice il professor Curnoe.
“In alternativa, potrebbero rappresentare una migrazione precedente e sconosciuta finora di esseri umani moderni dall’Africa, una popolazione che non può aver contribuito geneticamente alle persone che vivono oggi nella regione”.
I resti di almeno tre individui sono stati trovati dagli archeologi cinesi a Maludong (detta anche Grotta dei Cervi Rossi), vicino alla città di Mengzi nella provincia dello Yunnan nel 1989. Tali resti sono rimasti sconosciuti fino a quando non è iniziata questa ricerca nel 2008, che ha coinvolto scienziati di sei istituzioni cinesi e cinque australiane.
Un geologo cinese ha trovato un quarto scheletro parziale nel 1979 in una grotta vicino al villaggio di Longlin, nella vicina regione autonoma Guangxi Zhuang. Anche in questo caso, lo scheletro  è rimasto rinchiuso in un blocco di roccia fino al 2009, quando il team internazionale ha finalmente estrato e ricostruito i fossili.
I crani e i denti provenienti da Maludong e Longlin sono molto simili gli uni agli altri e mostrano una miscela insolita di caratteristiche anatomiche arcaiche e moderne, così come alcuni tratti inediti.
Mentre l’Asia oggi contiene più della metà della popolazione mondiale, gli scienziati sanno ancora poco su come l’uomo moderno si sia evoluto dopo che i nostri antenati si stabilirono in Eurasia circa 70.000 anni fa, osserva il professor Curnoe.
Il motivo per cui gli scienziati ha chiamato questi uomini la “Gente del Cervo Rosso” è perché sono stati ritrovati resti cotti di cerco, di una specie ormai estinta, proprio nella grotta in cui sono stati ritrovati i resti umani, nella grotta di Maludong.
La scoperta giunge davvero nuova, visto che fino ad ora nessun fossile più giovane di 100.000 anni è stato trovato in Asia orientale che non fosse della nostra specie (Homo sapiens). Questo sta a indicare che (o almeno finora si assumeva) la regione era priva di nostri cugini evolutisi prima dell’arrivo dei primi esseri umani moderni. La nuova scoperta suggerisce che non è questo il caso.
Nell’ultimo decennio, l’Asia ha riportato alla luce l’enigmatica civiltà dell’Homo floresiensis, in Indonesia, subito soprannominata degli Hobbit a causa della loro statura piccola. Inoltre, negli esseri umani moderni di ceppo asiatico è stata intravista la presenza genetica (e quindi l’avvenuto incrocio) con la popolazione dei Denisovani, che vivevano in Siberia e che si pensavano un’altra specie umana.
“La scoperta della Gente del Cervo Rosso apre il prossimo capitolo nella storia evolutiva umana – il capitolo Asia – ed è una storia che sta appena iniziando a essere raccontata,” dice il professor Curnoe.