Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
lunedì 19 maggio 2014
IZMIR -- TURKEY, EXPO 2020 Candidate City İnciraltı Site Movie 3D)
Gli altri si evolvono, noi implodiamo.
Expo, paralisi e tangenti a Milano. Smirne “la sconfitta” realizza il dossier e rinasce. - Thomas Mackinson
E' la città cui l'Italia ha soffiato l'occasione dell'Esposizione Universale. Ma la perla dell'Egeo, anche senza la pioggia di milioni, in sette anni ha realizzato le opere del dossier di candidatura: aeroporti, porti, autostrade, università. Tanto che il suo rating è superiore a quello di Milano. E perfino in mezzo alla tragedia di Soma, c'è chi dice: "L'Italia non meritava questa figuraccia planetaria".
C’è l’aeroporto nuovo di zecca da sette milioni di passeggeri. Il porto allargato, la nuova autostrada per Ankara, 96 km di metropolitana e ben nove università. Tutto, rigorosamente, no Expo. A duemila chilometri da Milano in questi giorni c’è poco da ridere dopo la strage di Soma, con gli operai intrappolati nella miniera a mezz’ora d’auto da Smirne. Ma ai turchi non è sfuggito quanto accaduto in Italia, l’inchiesta su tangenti e appalti che ha azzerato i vertici Expo e rischia ora di far naufragare l’evento che sette anni fa han perso, per una manciata di voti, a favore di Milano. La notizia li ha riportati al 31 marzo del 2008, quando la città sull’Egeo fu sconfitta dalla superiore attività di lobbying dell’Italia, che non risparmiava nulla per ottenere il voto degli ambasciatori dell’Unesco: ambulanze, trattori e orologi compresi.
Quanto sta accadendo ora, a sette anni di distanza, per molti è una sorta di rivincita. Non tanto sul piano morale, che pure la Turchia ha le sue beghe di corruttela e tanta strada da fare sulla tutela dei diritti. E tuttavia un dato è ineludibile: mentre la Milano che ha vinto è rimasta al palo, tra ritardi e tangenti, Smirne “la sconfitta” è andata avanti, realizzando da sola gran parte degli investimenti che si era prefissata nel 2008, senza i fondi che sarebbero arrivati dal governo centrale di Ankara. E ha avviato una stagione di nuova e sorprendente prosperità. Lo spread tra Smirne e Milano, del resto, era emerso subito. Dopo l’aggiudicazione, di fronte all’impasse milanese segnata da conflitti politici sull’asse Roma-Milano, più volte si è ipotizzato di “cedere” l’evento alla seconda classificata. Il sindaco Azız Kocaoglu, oggi alla miniera per coordinare i soccorsi, già nel 2008 profetizzava: “Perché mai gli Stati dovrebbero scegliere Smirne? Perché è una città che vuole e può crescere, rispetto a chi il proprio cammino verso lo sviluppo lo ha già percorso da un pezzo e faticherà ad andare oltre”. Ecco la nuova Izmir, allora, un punto geografico non banale nella cartografia dei ragionamenti sulla necessità dell’Expo.
Investimenti e credibilità. Così rinasce una “metropoli AA+”Un colpo d’occhio su cosa sia diventata nel frattempo Smirne lo si può avere con due click. Basta confrontare il video della candidatura ufficiale per il 2015 con quello per il 2020. Perché Smirne ci ha riprovato e perso ancora, a favore di Abu Dhabi. Ma qui se ne fanno una ragione. Perché in sette anni la terza metropoli turca ha fatto passi da gigante, Expo o non Expo, a smentire la teoria per cui solo i grandi eventi internazionali possono trasformare le moderne metropoli. Il presidente della Camera di Commercio Italo-Turca è Rebii Akdurak. Al tempo era in prima linea per conquistare i delegati del BIE. “Quella retata per le tangenti, mi spiace per l’Italia che non si merita tanto scandalo”, dice. Due mesi fa è stato sui cantieri milanesi ed è rimasto di sasso: “Mi aspettavo grandi cose, a un anno dall’evento ho visto solo cumuli di terra, camion, strade per aria. Si fatica perfino a raggiungere il sito dell’esposizione”.
Mentre Smirne ne ha fatta di strada. Non a caso il rating Fitch inchioda Milano a un modesto BBB+ mentre quello della città turca corre con un AA+, dovuto alla “capacità della municipalità di auto finanziare gli investimenti e diminuire i debiti”. E il perché è presto detto. “A parte la zona a dieci km dal centro, individuata per gli eventi internazionali che non vinciamo mai, la città in sette anni è rinata sotto tutti i punti di vista. Abbiamo allargato il porto: nel 2008 aveva zero passeggeri, oggi ne accoglie 600-700mila l’anno. Attraccano qui, per dire, anche Costa Crociere e Smc dopo aver fatto il giro delle isole greche che stanno a 8 miglia da qui”. Grazie al finanziamento per 110,8 milioni di euro di grandi banche internazionali (la francese French Development Bank, la Banca Europea per la ricostruzione e lo sviluppo (EBRD) e ING Bank sotto la guida del World Bank Finance Board IFC) si sta stanno realizzando tre ferryboat, 15 navi, nuovi porti e aree di manutenzione marittima con cui rafforzare i trasporti nel Golfo.
Nel frattempo, è stata completata la metropolitana che ormai copre una distanza di 96 km, due in più di quella milanese la cui estensione è stata via via decurtata negli anni, sempre a causa della mancanza di fondi. A regime, quella turca raggiungerà i 302 km con nuove linee sotterranee, metropolitana di superficie, tram e monorotaia. “Tra i progetti più importanti la linea che collegherà la zona di NarlıdereIstihkam con Urla, percorrendo 30 km. Verrà esteso il percorso della metro con una nuova linea di 9,5 km che collegherà la zona di Üçyol con il campus universitario a Buca”, spiega Simone Favaro, che tre anni fa ha fondato un sito per gli italiani a Izimir (Il Nuovo Levantino). Il piano di mobilità urbana ha poi visto l’impiego di 33 milionidi euro per l’acquisto di 300 nuovi autobus. Si sta anche completando l’autostrada Izmir-Cesme, che tra un anno permetterà di raggiungere la capitale Ankara in tre ore anziché in sei. Ma l’elenco non è finito, per la gioia dei milanesi che ancora non sanno come raggiungere l’area espositiva di Rho-Pero con mezzi pubblici e strade di raccordo (Tem, Pedemontana, Brebemi) che non arriveranno in tempo, così come le nuove metropolitane promesse. Lo stesso aeroporto di Malpensa è “congelato” nella trattativa Alitalia-Ethiad, con la “Terza Pista” che non decolla mai.
La beffa degli aeroporti. Malpensa ferma da anni, Izmir decollaQuello di Izmir, l’aeroporto Adnan Menderes, nel frattempo è diventato uno scalo d’importanza mondiale: con 7 milioni di passeggeri l’anno ha decuplicato i clienti rispetto ai 700mila del 2008. Il progetto di ampliamento e ristrutturazione era un pilastro del dossier di candidatura per il 2015. E nonostante l’evento sia saltato, in soli 21 mesi è stato terminato con un investimento di 250 milioni di euro. Il nuovo terminal può contare su una superficie coperta di 200 mila metri quadri e su due parcheggi, uno coperto da 2.350 veicoli e uno scoperto che può ospitare fino a tremila veicoli. A questi si aggiungono: 64 postazioni per il check-in, 40 ascensori, 30 scale mobili e 666 metri di tapis roulant. Roba grossa, insomma. Anche la nuova Fiera era un progetto targato Expo. Sembrava anzi scimmiottare le scelte del capoluogo lombardo che, nella prima decade del nuovo millennio, ha spostato il polo fieristico dall’area di San Siro a Rho. “Ma la stanno facendo davvero”, racconta Favaro. Costerà 220 milioni di dollari e avrà una collocazione più strategica rispetto all’attuale Külturpark Fuarı, situata nel centro città. Infatti, sebbene spostata dal centro, disterà solo 7 km dall’aeroporto, 10 dal centro città e a 3 dalla metropolitana di superficie che la collega al centro e ai quartieri collocati a nord di Izmir. Non come a Rho, che per essere raggiunta da Milano richiede un viaggio.
Università, turismo e giovani. A Milano si fugge, qui si viene a vivere
Ora c’è pure l’università. Anzi sono nove in tutto. Nel 2008 è stata anche creata quella di raccordo, la Izmir Universities Platform, per posizionare la metropoli come “città delle università”, attraverso collaborazioni con altri atenei (tra gli aderenti l’Università Ege, l’Università Dokuz Eylul, L’Istituto di Tecnologia di Izmir, Izmir University of Economics, Yasar University, Gediz University, Izmir Katip Celebi University e Sifa University. Nei laboratori di Izmir si fa sopratutto ricerca avanzata: si sta progettando la prima auto a energia solare mentre sono già una realtà i guanti digitali in grado di interpretare il linguaggio dei segni e di trasformarlo in voce. A Milano siamo ancora fermi al primato della Bocconi, alla gloria novecentesca del grande Politecnico. Per chiudere, mentre l’eredità di Milano che ha vinto è tutta da scrivere, quella di Smirne che ha perso è li da vedere, nei saldi positivi e negativi delle due metropoli. Uno per tutti. Mentre il capoluogo lombardo, sempre meno vivibile, continua a “spalmare” i suoi residenti nell’area vasta della “città metropolitana” e delle periferie dormitorio della sua provincia, la nuova Smirne si sta popolando, soprattutto di giovani attratti da lavoro, commercio e turismo. I residenti erano 3,7 milioni nel 2008, a dossier Expo ancora caldo. Da allora sono aumentati del 17,7% e ora superano i 4 milioni.
Ora c’è pure l’università. Anzi sono nove in tutto. Nel 2008 è stata anche creata quella di raccordo, la Izmir Universities Platform, per posizionare la metropoli come “città delle università”, attraverso collaborazioni con altri atenei (tra gli aderenti l’Università Ege, l’Università Dokuz Eylul, L’Istituto di Tecnologia di Izmir, Izmir University of Economics, Yasar University, Gediz University, Izmir Katip Celebi University e Sifa University. Nei laboratori di Izmir si fa sopratutto ricerca avanzata: si sta progettando la prima auto a energia solare mentre sono già una realtà i guanti digitali in grado di interpretare il linguaggio dei segni e di trasformarlo in voce. A Milano siamo ancora fermi al primato della Bocconi, alla gloria novecentesca del grande Politecnico. Per chiudere, mentre l’eredità di Milano che ha vinto è tutta da scrivere, quella di Smirne che ha perso è li da vedere, nei saldi positivi e negativi delle due metropoli. Uno per tutti. Mentre il capoluogo lombardo, sempre meno vivibile, continua a “spalmare” i suoi residenti nell’area vasta della “città metropolitana” e delle periferie dormitorio della sua provincia, la nuova Smirne si sta popolando, soprattutto di giovani attratti da lavoro, commercio e turismo. I residenti erano 3,7 milioni nel 2008, a dossier Expo ancora caldo. Da allora sono aumentati del 17,7% e ora superano i 4 milioni.
La gente a Smirne ci va a vivere, anche senza Expo.
Dalla Milano delle banche e delle bustarelle, invece, continua a scappare.
Anche con Expo.
domenica 18 maggio 2014
Pensioni d'oro.
Proposta del MoVimento 5 Stelle: tagliare le pensioni d’oro e aumentare le minime. Tutto il Parlamento ha votato NO!
Condividete! Gli italiani devono sapere!
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10151971825491545&set=a.371637426544.160262.56369076544&type=1&theater
Bacche di goji.
Più comunemente dette bacche di goji, ve ne sono di due specie: il Lycium barbarum (寧夏枸杞 Níngxià gǒuqǐ) e il Lycium chinense (枸杞 枸杞 gǒuqǐ), entrambe della famiglia delle Solanaceae (che include tra le altre la patata, il pomodoro, la melanzana, il tabacco, il peperoncino e la Belladonna).
Etimologia..
Lycium, il nome del genere, deriva dalla Licia (Λυκία), una regione dell'Anatolia meridionale.[5] Il frutto è conosciuto nella medicina tradizionale cinese come Frutto di Licia ovvero in latino: Fructus Lycii
La parola Goji, invece è un'approssimazione della pronuncia cinese gǒuqǐ (枸杞), nome cinese per bacca,. Potrebbe derivare dalla stessa radice che ha la parola persiana gojeh (گوجه) che significa anch'essa bacca.
Origine.
Il nome goji è stato creato nel 1973 dall'etnobotanico nord-americano Bradley Dobos. Queste bacche rosse crescono spontaneamente nelle valli himalayane, della Mongolia, del Tibet e nelle province della Cina dello Xinjiang e del Ningxia. Vengono coltivate da migliaia di anni e sono considerate un elemento essenziale nella medicina tradizionale cinese. Comunque la più alta densità produttiva si riversa nelle terre dello Ningxia per un semplice motivo. Oltre che a zone collinose, montagne e deserti, il Ningxia è formato dal 27% di superfici e bacini alluvionali attraversati dallo Huang He. Con il passare del tempo le loro sedimentazioni danno origine a un terreno straordinariamente fertile e la zona viene spesso indicata come la “dispensa delle erbe della Cina”. Le piante di Goji possono facilmente utilizzare i minerali grazie alla struttura a grana fine dei sedimenti mentre altri componenti del “silt” mantengono il terreno soffice e ben areato.
Frutto.
Il frutto è una bacca rossa leggermente allungata e contenente diversi semini appiattiti.
Principi attivi.
Alcune delle sostanze principali contenute nelle bacche di Goji[1]:
100 grammi di prodotto contengono[1]:
- Grassi totali 5,7 g
- Grassi saturi 1,1 g
- Proteine 10,6 g
- Carboidrati 21 g
- Zuccheri 17,3 g
- Sodio 24 mg
- Calcio 112,5 mg
- Ferro 8,4 mg
- Fibre crude 7,70 g
- Vitamina C 306 mg
- Carotene 7,38 mg
- Amminoacidi 8,48 mg
- Vitamina B1 0,15 mg
- Polisaccaridi 46,5 mg
Proprietà
Uno studio cinese condotto sui topi ha riscontrato che le bacche di goji potenziano la capacità antiossidante dell'organismo come dimostrato dall'innalzamento degli enzimisuperossido dismutasi (SOD), catalasi (CAT) e glutatione perossidasi (GSH-Px). L'attività antiossidante è risultata essere comparabile a quella della vitamina C. [2]
Non sono tuttora stati pubblicati studi scientifici che ne dimostrino l'efficacia sugli esseri umani.
Tuttavia uno studio condotto ad Hong Kong (“Fasting plasma zeaxanthin response to Fructus barbarum L. (wolfberry; Kei Tze) in a food-based human supplementation trial”) e pubblicato sul British Journal of Nutrition evidenziò come la zeaxantina contenuta nelle bacche di Goji fosse ben assorbibile dall’organismo umano, suggerendone quindi l’utilizzo per contrastare la degenerazione maculare senile.
Da notare è che se ne suggerisce l’utilizzo, non che ne siano dimostrati gli effetti positivi.
Contengono vitamine del gruppo C ed E che proteggono dai radicali liberi e dallo stress ossidativo, mentre il rame, il ferro, il fosforo, il manganese, lo zinco e il cromo aiutano a regolare ed a attivare il metabolismo energetico, offrendo quindi anche un valido aiuto nelle diete. Le bacche di Goji contribuiscono a disintossicare il fegato, a rinforzare il sistema immunitario, al mantenimento dell'idratazione e dell'elasticità della pelle. Il potassio ed il magnesio presenti migliorano la resistenza fisica e muscolare.
Uso.
Si può consumare fresca, appena raccolta. Oggi le bacche di goji sono presenti anche nel mercato occidentale, soprattutto in Gran Bretagna, Australia e Stati Uniti, essiccate o in concentrato miscelato con altri prodotti quali succhi di frutta, yogurt, tè, merendine, barrette, marmellate. Il loro sapore è paragonabile a quello del mirtillo, uva passa, lampone efragola . La quantità giornaliera di bacche di Goji essiccate si aggira tra i 15 e i 30 grammi giornalieri per gli adulti, circa 3 grammi di Goji ogni 10 chili di peso. Se invece lo assumiamo in forma di succo, allora se ne consiglia circa un misurino da 20 ml. Per le donne incinte e per i bambini invece la quantità consigliata è di circa 10 grammi giornalieri tenendo inconsiderazione che, durante la gravidanza, è fondamentale un apporto supplementare di Vitamina C. [3]
Curiosità.
Da più di 2000 anni le bacche di Goji sono considerate un rimedio naturale per il mantenimento dell'organismo in buono stato di salute, e vengono chiamate "frutto della longevità".[senza fonte]
Semi di Chia: superfood antiossidante ricco di importanti nutrienti.
La forza degli Aztechi sulle nostre tavole: con i semi di Chia antiossidanti, omega 3, omega 6, vitamine se non è questo un supercibo.
Parliamo di un altro superfood, i semi di Chia, un alimento dalle proprietà nutrizionali particolarmente interessanti e uniche. Apprezzati da secoli in Centro America per le loro proprietà, questi piccoli semi di una pianta tropicale originaria del Messico, la Salvia Hispanica, concentrano straordinarie caratteristiche nutrizionali. Si dice che i guerrieri aztechi traessero dai semi di Chia la forza per vincere le battaglie, o che li usassero come rimedio contro le infiammazioni e le infezioni, e guarda caso “Chia” in azteco significa “forza. Si tratta di una pianta annuale appartenente alla famiglia delle Labiate (la stessa di Salvia Officinalis, di Timo, Rosmarino, Basilico, Menta, Origano e molte altre piante note anche nell'area mediterranea).
Le proprietà dei Semi di Chia: vitamine, fibre, proteine, acidi grassi essenziali e minerali
Ma da dove derivano tutte queste proprietà benefiche? Per cominciare sono molto ricchi di vitamine A, B e vitamina C, inclusa le vitamina B6 e alcune tabelle riportano anche la B12, che rendono questi preziosi semi interessanti a chi segue un'alimentazione vegana o vegetariana. Grazie a questa particolare proprietà sostengono e rinforzano il sistema nervoso. Contengono proteine (circa 18g su 100), fibre (circa 40g su 100, di cui 5 solubili), in minima parte carboidrati (3g).
Grazie alle vitamine del gruppo B, la B6 e la B12, il sistema nervoso sarà ben nutrito, aumenterà la capacità di concentrazione e sarà favorita la diminuzione dell’ansia. I semini contengono inoltre una importante quantità di acidi grassi acidi essenziali (indispensabili per assimilare le vitamine liposolubili come la , A, D, E, F e K) principalmente l'Omega 3 (detto anche ALA, alpha-Linolenic acid, 22g) e l'Omega 6 (6,4 g). Il contenuto di acidi grassi essenziali è superiore al 20% in peso e il contenuto di omega 3 è 8 volte superiore a quello del salmone. E' davvero sorprendente: i semi di Chia da questo punto di vista possono essere considerati un sostituto del pesce. Come è noto i grassi acidi essenziali sono importanti per la salute del cuore, del cervello e dei muscoli, eliminano le infiammazioni e mantengono sane le articolazioni. Gli acidi grassi essenziali (Omega 3 e Omega 6) sono considerati universalmente da medici, nutrizionisti ed esperti di alimentazione naturale importanti nutrienti da assumere regolarmente per tenere sotto controllo i livelli ematici di colesterolo, trigliceridi e conseguentemente ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.
Minerali in quantità (e qualità)
Tra i minerali contenuti in questi semi troviamo (indichiamo le quantità per 100g di prodotto, i valori sono indicativi e possono variare leggermente in base alle diverse coltivazioni): calcio (693 mg.), ferro (16 mg.), fosforo (1047 mg.), magnesio (421 mg.), potassio (680 mg.), zinco (4,8 mg.), rame e sodio. Una nota importante riguarda la biodisponibilità del calcio contenuto nei semi di Chia è maggiore di quello del latte di mucca, che ormai risaputo non è l'alimento più indicato per le carenze di calcio. Il ferro inoltre è tre volte superiore rispetto a quello contenuto negli spinaci mentre il magnesio è più di 10 volte superiore rispetto a quello contenuto nei broccoli, sempre a pari peso. Il loro contenuto di sali minerali, unito a quello di aminoacidi e di vitamine contribuisce a fornire all’organismo un ottimo livello di energia.
Ricchi di antiossidanti
I semi di Chia sono molto piccoli, il loro colore non è uniforme e tocca varie tonalità di grigio, con una maggioranza di sementi scure rispetto alle chiare, alcune delle quali chiarissime, quasi bianche. Sono croccanti il loro sapore è neutro, e comunque gradevole. Una eccezionale caratteristica di questi semi è il fatto che si conservano anche per anni senza deteriorarsi nè nel sapore, nè nell’odore, nè nel valore nutritivo. Il tutto grazie a un alto contenuto di antiossidanti, ben superiore a quello degli altri semi, e 4 volte superiore a quello dei mirtilli, che fa si che non sia necessaria neanche la conservazione in frigorifero. Gli antiossidanti sono sostanze che combattono i radicali liberi e prevengono il danneggiamento delle cellule. I semi di Chia hanno proprietà per alcuni aspetti analoghe a quelle dei semi di lino, ma l'alto contenuto di antiossidanti li rende nettamente più, oltre che ancora più interessanti.
Ideali per celiaci e diabetici
I semi di Chia non contengono glutine, ecco perchè risultano interessanti per i celiaci, inoltre sono a basso indice glicemico: rilasciando il glucosio lentamente, mantengono stabile il livello di zucchero nel sangue: ecco perchè possono essere consigliati ai diabetici ed a coloro che soffrono di ipoglicemia.
La gelatina: utile dall'intestino alle ricette
I semi di Chia possiedono la capacità di assorbire un quantitativo di acqua 9 volte superiore al loro peso: tale caratteristica li rende adatti a pulire l’intestino e anche per controllare la fame. Il seme infatti assorbendo l'acqua crea un gel che raccoglie le tossine e le scorie dal nostro intestino e le incorpora nelle feci, portando benefici a chi ha problemi di stitichezza e di colon irritabile. Grazie a questa capacità di rendere gelatinosi i liquidi in cui vengono immersi, i preziosi semi si prestano per tantissimi usi in cucina. Possono integrare ed arricchire molte ricette, arricchire davvero dal punto di vista nutrizionale, non nel senso indicato da certe pubblicità...
Come usare i semi di Chia ?
Colazione
- aggiungere un paio di cucchiaini ai cereali
- macinare i semi e aggiungerli al latte caldo per un porridge
- un bicchiere di latte di riso, 2 cucchiaini di semi, mezza banana, mezza mela. Frullare e bere.
Pranzo o cena
- Aggiungerli crudi all'insalata, insieme a sale oppure a gomasio, e all'olio di oliva extravergine.
- Tostare e macinare 50 grammi di semi di Chia, aggiungere sale a piacere (es 20 grammi) e utilizzare la granella cosi ottenuta per insaporire insalate, zuppe e minestre.
Dessert
- Tenere in ammollo in succo di frutta per quindici minuti: i semi svilupperanno un gel che addenserà la preparazione trasformandola quasi in budino.
- Aggiungere un cucchiaio di semi ad un bicchiere di latte vegetale bio di mandorla o di riso, lasciare riposare per almeno un'ora, unire un cucchiaio di uvetta sultanina, mettere in frigo. Gusterete cosi una dolce crema senza zuccheri aggiunti completamente naturale e bio.
Bevanda antifame
- Lasciare in ammollo un cucchiaio di semi in 300 cc di acqua. Aggiungere del succo di lime o di limone. Il gel cosi ottenuto rallenta la digestione e l'assorbimento dei carboidrati, rende sazi più a lungo impedisce il cosidetto "picco glicemico".
A chi li consigliamo
- A chi soffre di pressione alta: sono in grado di contribuire alla regolazione della pressione sanguigna.
- A chi desidera perdere peso sono in grado di fornire nutrienti essenziali ed energia.
- A chi ha la necessita di tenere sotto controllo i livelli del colesterolo nel sangue.
- Agli intolleranti al glutine o celiaci.
- A diabetici, nei casi di ipoglicemia, di sovrappeso (non contengono zuccheri semplici, ne colesterolo).
- A tutti, in particolare a chi segue una dieta vegetariana e vegana
Le proprietà dei semi di Chia
- Energizzante
- Riequilibrante dell'intestino
- Antiossidante
- Antifame
Dove acquistare i semi di Chia
Nei negozi di prodotti biologici o su siti specializzati in prodotti naturali e biologici. Dato il costo abbastanza elevato, per non incappare in prodotti a basso costo di bassa qualità nutrizionale e di dubbia provenienza, raccomandiamo di acquistare prodotti con certificazione biologica di enti certificatori italiani, evitando accuratamente l'acquisto di prodotti cinesi. Il prezzo si aggira sui 12 euro per la confezione da 250 grammi.
Estratto dall'articolo di Claudio Monteverdi per L'altra Medicina Magazine (www.laltramedicina.it)
Pianta di chia
venerdì 16 maggio 2014
Infiltrazioni clan in Toscana,18 arresti.
Inchiesta DDA di Napoli su Casalesi,coinvolti anche 2 poliziotti.
Le Squadre Mobili di Caserta e Firenze, coordinate dallo Sco, stanno arrestando 18 persone, alcune ritenute legate al clan dei Casalesi, coinvolte in un'inchiesta della Dda di Napoli su infiltrazioni della camorra in Toscana. Implicati anche 2 poliziotti in servizio presso la Presidenza del Consiglio e alla Camera dei Deputati: Franco Caputo, napoletano di 56 anni, e Cosimo Campagna, 57 anni, originario di San Pancrazio Salentino (Brindisi).
Le indagini sulla violazione del segreto istruttorio e sulle attività dei due agenti di Polizia, ai domiciliari, secondo indiscrezioni potrebbero incrociarsi con la vicenda degli appalti dell'Expo che vede coinvolto l'ex ministro Scajola. I due agenti sono accusati di avere rivelato informazioni coperte da segreto istruttorio: al poliziotto in servizio presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri (ufficio tecnico logistico gestionali) viene contestato di avere fornito a persone indagate, ritenute affiliate al clan dei Casalesi, informazioni su attività di intercettazione nei loro confronti. Secondo gli inquirenti avrebbe anche reso informazioni segrete a politici, imprenditori e alte cariche di apparati pubblici. Dati che carpiva anche da altri uffici e da colleghi per poi comunicarle all'esterno.
Al poliziotto in servizio presso la Camera dei Deputati (Ispettorato Generale di PS) viene contestato di essersi introdotto illecitamente nella banca dati per verificare i precedenti penali di una persona e acquisire informazioni su eventuali procedimenti penali e indagini nei suoi confronti. Tra i destinatari dei provvedimenti emessi dal gip di Napoli (14 in carcere e 4 ai domiciliari), figurano persone ritenute dagli inquirenti affiliate alle famiglie Schiavone, Iovine e Russo del clan dei casalesi.
La polizia sta anche effettuando delle perquisizioni. In casa di Franco Caputo, uno dei due agenti, sono stati trovati numerosi tesserini con il logo Federcalcio. A lui, secondo gli investigatori, avrebbe fatto riferimento anche un funzionario della Lega Nazionale Dilettanti della Figc Calcio per chiedere informazioni su un calciatore extracomunitario. Caputo, secondo gli investigatori, avrebbe anche fornito informazioni riservate riguardo il giro di false fideiussioni da 230 milioni di euro su cui ha indagato la Procura di Pescara. Altre notizie coperte da segreto, il poliziotto le avrebbe fornite a Francesco D'Andrea, fratello di un affiliato alla 'ndrangheta già condannato per associazione mafiosa e traffico di cocaina. Grazie alle sue soffiate, infine, un carrozziere casertano vicino al clan dei Casalesi sarebbe riuscito a "bonificare" alcune vetture usate dagli affiliati dalle "cimici" sistemate dalle forze dell'ordine nell'ambito di indagini sulle attività illecite della camorra casertana.
I reati contestati, a vario titolo, sono associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, detenzione di armi, estorsione, traffico e spaccio di stupefacenti. I due agenti della Polizia di Stato sono accusati di favoreggiamento e rivelazione di segreto alcune ritenute legate al clan dei Casalesi.
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