lunedì 1 dicembre 2014

Un sogno per volare. - Viviana Vivarelli

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"Il potere lo sa benissimo che può piegare l’energia fisica di ognuno o può comprare la volontà dei venali o manipolare le idee dei deboli o confondere le conoscenze degli ignari, ma non potrà mai piegare la convinzione di un uomo sicuro di muoversi per il bene di tutti. 

L’arma più forte che abbiamo è il nostro ideale. 
Ma questo ideale non sta in uno statuto, in un libro di leggi, in un codice o nel programma di chicchessia. 
Un ideale è un sogno che cammina. 
E’ un sogno collettivo e partecipato, che migliora giorno per giorno, in cui ognuno è fondamentale e fa parte di un universo, che si trasforma e innova e non dipende più da uno e meno da un altro, ma ha bisogno dell’amore di tutti e della volontà di ognuno per crescere ogni giorno in qualità e quantità. 
Ha bisogno della solidarietà e dell’unione degli intenti, del disinteresse personale nelle mete, e di una idea forte di miglioramento sociale che non richiede capi privilegiati o capitali investiti o collusioni letali ma purezza di cuore e volontà che non cede. 
Questo sogno di tutti ci trascende e migliora, è grato a chi si assume più compiti o si espone in prima persona,e ha bisogno di guide e personalità capaci, ma non crea miti o duci, perché sa che è passato il tempo degli eroi singoli ed è arrivato quello dei movimenti consapevoli. 
E lo sanno anche loro, che è facile attaccare una persona ma è impossibile fermare un popolo in cammino. 
Per questo sta nelle cose che la lotta sarà lunga e difficile, e avrà i suoi momenti di caduta, e conoscerà delusione e stanchezza. 
Ma se il nemico sembra troppo potente ricordiamo sempre che non è mai esistita nella storia una potenza apparentemente invincibile che non sia caduta e spesso proprio quando sembrava più forte. 
Nessuno è mai restato al potere quando si allargava il movimento di popolo che gli era contro. 
E ricordiamo che nulla ha mai vinto come un ideale in cammino. 
E, se questo ideale sarà veramente universale, non lo combatteremo solo per noi ma per tutti." 

viviana vivarelli

Hubble scopre un buco nero al centro della galassia più piccola mai conosciuta!

buco nero
Un gruppo di astronomi della University of Utah guidati da Anil Seth hanno identificato nella galassia nana ultracompatta, la più piccola che conosciamo, un buco nero supermassiccio. La scoperta è alquanto sorprendente e suggerisce il fatto che i buchi neri di grandi dimensioni possono essere molto più comuni di quanto ipotizzato. I risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature.
Questa immagine ripresa dal telescopio spaziale Hubble mostra la gigantesca galassia M60 e la galassia nana ultracompatta M60-UCD1 che risulta l’oggetto più piccolo che conosciamo contenente un buco nero supemassiccio. M60 sta attirando un’altra galassia, NGC4647, con la quale colliderà tra qualche tempo. Credit: NASA/Space Telescope Science Institute/European Space Agency

Le osservazioni sono state condotte con il Gemini North 8-meter optical-and-infrared telescope situato a Mauna Kea, nelle Hawaii, mentre il telescopio spaziale Hubble è stato utilizzato per identificare il buco nero di 21 milioni di masse solari nella galassia nana M60-UCD1. La scoperta suggerisce il fatto che devono esistere tante galassie nane ultracompatte contenenti un buco nero supermassiccio nei loro nuclei. Si ritiene che queste piccole galassie siano i residui di galassie più grandi che sono state ‘strappate’, per così dire, a seguito delle interazioni gravitazionali con altre galassie. “Non conosciamo altro modo con cui si può fare un buco nero così grande in un oggetto così piccolo“, spiega Seth. I buchi neri sono stelle o insiemi di stelle collassate la cui gravità è tale che nemmeno la luce riesce a sfuggire alla loro intensa attrazione gravitazionale. Di solito, i buchi neri giganti, che hanno masse dell’ordine di qualche milione di masse solari o più, si trovano nei nuclei delle galassie. Ad esempio, il buco nero della Via Lattea, Sagittarius A*, possiede una massa pari a 4 milioni di Soli e nonostante sia così massiccio la sua massa risulta meno dello 0,01 percento della massa dell’intera galassia, che viene stimata essere dell’ordine di circa 50 miliardi di masse solari. Dunque, per confronto, il buco nero della galassia nana in questione ha una massa cinque volte superiore rispetto a quella del buco nero della nostra galassia che, a sua volta, è equivalente al 15 percento della massa totale della galassia nana, che è di 140 milioni di masse solari. “Ciò è molto sorprendente, se pensiamo che la Via Lattea è 500 volte più grande e 1.000 volte più pesante di M60-UCD1“, dice Seth. “Inoltre, pensiamo che una volta la galassia nana doveva essere enorme, forse contenente 10 miliardi di stelle, e che passando in prossimità delle regioni centrali di una galassia ancora più grande, M60 distante circa 60 milioni di anni-luce nella costellazione della Vergine, perse tutte le stelle e la materia scura delle regioni periferiche che diventarono parte di M60. Forse, questo processo è avvenuto qualcosa come 10 miliardi di anni fa, certamente non lo sappiamo con certezza“. E’ probabile che la galassia nana possa subire un processo di “merging galattico” con M60, che contiene un buco nero supermassiccio di 4,5 miliardi di masse solari, mille volte superiore a quello della Via Lattea in termini di massa, e quando ciò accadrà anche il buco nero di M60-UCD1 si fonderà con quello di M60. In più, bisogna dire che M60 sta attirando un’altra galassia a spirale, NGC 4647 che è circa 25 volte meno massiccia. Una ipotesi alternativa suggerisce che M60-UCD1 non abbia in realtà un buco nero di grossa taglia e che invece il suo nucleo sia popolato da un insieme di stelle massicce e deboli. Ma le osservazioni realizzate con il telescopio Gemini North e le analisi effettuate utilizzando l’archivio delle immagini del telescopio spaziale Hubble hanno rivelato che la massa è concentrata nel nucleo della galassia nana, suggerendo la presenza di un oggetto supermassiccio. Insomma, pare proprio che M60-UCD1 sia ciò che rimane del nucleo di quella che una volta doveva essere una galassia più grande e che è probabile che altre galassie nane supercompatte possano in definitiva ospitare buchi neri di grandi dimensioni.

CONSIGLIO DI STATO RESPINGE DECRETO DELLA MINISTRA DELLA SALUTE LORENZIN: ''INCOMPRENSIBILE'' (BOCCIATO PER L'ITALIANO).



Siamo stati abituati ai calcoli sbagliati del governo (Fornero, esodati) ad orrori normativi (ultima la legge elettorale valida solo per la Camera, criticata da ben due ex presidenti della Consulta) o da bozze di decreto scritte così di fretta che agli annunci in conferenza stampa del governo non corrispondeva la firma del Quirinale, perché i testi dovevano ancora essere completati e arrivavano sulla scrivania del Colle con due-tre settimane di ritardo. 

Ma probabilmente non era mai accaduto che il Consiglio di Stato riprendesse un Ministero e lo bocciasse in italiano.  
Protagonista di questa vicenda, tutta da ridere se non ci fosse da piangere, è il Ministero della Sanità guidato da Beatrice Lorenzin, che ha redatto una bozza di decreto sugli standard dell'assistenza ospedaliera. 
Come da prassi il testo viene inviato al Consiglio di Stato, giudice speciale amministrativo, per un parere.
Peccato che il testo, in molti passaggi, venga addirittura giudicato "incomprensibile". 
"Va rilevato come l'intero provvedimento (ivi compreso l'allegato) si caratterizzi per una scrittura assai lontana dai buoni canoni di un periodare piano, comprensibile a prima lettura ed elegante e per un uso assai frequente di acronimi e di espressioni in lingua straniera, il cui ricorrere - secondo le regole della redazione dei testi legislativi - andrebbe vietato. Si raccomanda pertanto all'Amministrazione una rilettura e riscrittura dell'intero testo alla luce dei suddetti criteri" scrive il Consiglio.
Non è finita
Per l'approvazione del decreto è necessaria infatti l'intesa tra Stato e Regioni. Intesa che non sarebbe ancora stata raggiunta stando al Consiglio, poiché le proposte di modifica presentate dagli enti locali al testo governativo "non è chiaro" se siano state recepite. 
Infine viene messa in dubbio anche la "clausola di invarianza finanziaria", in pratica il 'costo zero' del provvedimento: "L'adeguamento delle regioni ai suggerimenti contenuti nell'allegato ed il connesso cambiamento/adeguamento di alcune strutture necessario al perseguimento dei fini fissati nell'allegato stesso potrebbe comportare un immediato onere a carico della finanza pubblica, prima di provocare i risparmi attesi".

Fonte notizia it.ibstimes.com - che ringraziamo.

http://rimaneresempreinformati.blogspot.it/2014/11/consiglio-di-stato-respinge-decreto.html

domenica 30 novembre 2014

Giornalisti, lo scandalo dei corsi di formazione obbligatori. - Davide D'Antoni

Giornali

Troppe cose non vanno nella professione più bella del mondo: osservare la realtà e raccontarla con la penna e con le immagini. Tutte le più importanti aziende editoriali italiane sono in crisi economica e di identità e negli abissi portano con loro il giornalismo.
Dal punto di vista contrattuale oggi la professione è divisa in tre tipologie di giornalisti:
A)
 Tutelati, quelli con il contratto Fnsi
B) Semi-Tutelati, quelli con il contratto Aeranti Corallo e Frt (con stipendio più basso, senza Casagit e con mansioni proprie di un tecnico)
C) Sfruttati, i free lance pagati 3/4 euro a pezzo.
Tutti devono frequentare i corsi di formazione resi obbligatori dalla legge che riforma gli Ordini professionali (DPR 137/2012). Trasformare la formazione in un obbligo di legge è un principio sacrosanto perché permette di restare al passo con le innovazioni tecnologiche e di legge (nonché di ripassare un po’ di etica imbastardita dai tanti ‘compromessi’ necessari sul luogo di lavoro). Tuttavia la riforma fa acqua da tutte le parti e salda interessi corporativi e di amicizia: i pochissimi corsi gratuiti infatti sono (giustamente) tutti esauriti e non resta, per poter assolvere l’obbligo di legge, che iscriversi a quelli a pagamento, pena la cancellazione dall’albo professionale. E’ gratuita solo la formazione deontologica, che prevede 1/4 dei crediti totali richiesti nel triennio. Fatta la legge, ecco l’affare: i 3/4 dei crediti infatti sono quasi tutti a pagamento. Mi chiedo come mai il legislatore non abbia pensato di svincolare l’aggiornamento professionale dall’Ordine, cosicché ciascuna azienda avesse potuto organizzare corsi in autonomia e secondo le proprie esigenze produttive, lasciando così all’Ordine quelli per i free lance e i disoccupati. E invece sfogliando, per esempio, l’elenco dei corsi previsti dall’Ordine dei Giornalisti della Lombardia scopriamo che vengono affidati a enti privati, come l’Università Cattolica o il Consorzio Iulm-Mediaset (il cui costo del seminario organizzato lo scorso mese di maggio è di 671 euro a partecipante!) che con la formazione dunque si arricchiscono.
E poi c’è la beffa: affidare un seminario dal titolo “Giornalismo che cambia” a Raffaele Fiengo, storico ex cdr del Corriere della Seraoggi in pensione. A lui sono stati assegnati moltissimi corsi (tutti a pagamento) dal suo ex collega Gabriele Dossena, neo presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia e redattore proprio delCorriere della Sera. A lui chiediamo: con quale criterio vengono scelti i docenti che tengono i corsi? E’ stato fatto un bando di gara? Quanti curriculum di candidati sono stati presi in considerazione? A quanto ammonta il loro compenso? Perché tutti i corsi non sono gratuiti considerato che i giornalisti già pagano la quota annuale all’Ordine? Un Ordine che, in teoria, oggi sarebbe ancor più necessario nella difesa della professione ma che, in pratica,nessuno sa a cosa serva.

sabato 29 novembre 2014

Multitasking.



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La cipolla contro il cancro allo stomaco. - Alessandro Nunziati

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Mangiare troppe cipolle può forse essere dannoso per la propria vita sociale, ma potenzialmente è un ottimo rimedio contro il cancro. Da studi scientifici arriva la conferma delle potenzialità delle semplici cipolle.
I ricercatori dell’Istituto Mario Negri e dell’Università di Milano hanno confrontato le abitudini alimentari di 230 persone cui era stato diagnosticato un tumore dello stomaco con quelle di 547 persone senza questa patologia, osservando che chi consumava almeno due porzioni di cipolle alla settimana, da circa 50 grammi l’una, aveva un rischio di ammalarsi di tumore dello stomaco del 40% inferiore rispetto a chi non ne consumava.
E anche un elevato consumo di aglio, almeno una volta al giorno è risultato associato con una riduzione del rischio (di oltre il 30%). , e più in generale di composti solforati, contribuisca a prevenire il tumore dello stomaco. Gli altri alimenti che contengono composti solforati sono la cipolla e il porro: l’ipotesi è che queste piante sollecitino un meccanismo di rallentamento nella crescita dell’Helicobacter Pylori, il batterio che causa ulcera e gastrite. Sempre nell’ambito del cancro, altri studi indicano nell’aglio un fattore protettivo rispetto all’insorgenza del tumore al colon.
In Italia ne abbiamo di diverse varietà adatte ad ogni tipo di preparazione culinaria: bianche, rosse o dorate, dolci o più pungenti. Degli effetti dei contenuti solforati abbiamo già detto sopra. Altro composto di rilievo è la quercetina, un importante flavonoide della grande famiglia dei polifenoli. Diversi studi hanno mostrato che la quercetina è in grado di influenzare positivamente le quantità di trigliceridi e colesterolo nel sangue, fattori cruciali nel rischio di insorgenza delle malattie cardiovascolari.

venerdì 28 novembre 2014

Vaccino influenza, Aifa: 7 morti sospette. Aperta inchiesta.

Vaccinazione


Stop per due lotti del Fluad Novartis.


L'azienda Usl di Parma ha segnalato al ministero dalla Salute un nuovo caso sospetto di morte dopo l'assunzione del vaccino antinfluenzale. 
Un 80enne di Parma, affetto da una grave patologia cronica, è deceduto nell'arco delle 48 ore dopo la somministrazione del farmaco e per questo motivo è stata attivata la segnalazione all'Aifa. L'anziano deceduto a Parma, il cui caso è stato segnalato al ministero dalla Salute, non era stato vaccinato con un campione del farmaco inserito nei lotti bloccati dall'Aifa nei giorni scorsi. Lo spiegano fonti mediche dell'Azienda Usl di Parma.
L'Asl di Como ha disposto verifiche sulla morte di un anziano, avvenuta la scorsa settimana, per accertare se sia correlata all'impiego del vaccino Fluad. L'uomo aveva una situazione clinica ''di co-morbidità complessa''. Il vaccino, insieme ad altre due tipologie ( Vaxigrip e Intanza) è tra quelli forniti dalla Asl per la campagna di antinfluenzale.
La Procura di Siena ha aperto un'inchiesta sulla vicenda del vaccino antinfluenzale Fluad prodotto dalla Novartis, due lotti dei quali sono stati bloccati ieri dall'Aifa. Non ci sarebbero iscritti nel registro degli indagati.
Sono cinque le segnalazioni ufficialmente giunte all'Aifa per decessi di anziani dopo l'assunzione del vaccino antinfluenzale Fluad. Lo conferma la stessa Agenzia precisando che al momento non e' pero' possibile stabilire una relazione diretta tra vaccinazione e decessi. Le morti sospette riguardano sei anziani: due a Siracusa, una a Termoli ed altri due a Prato e Lecce. L'Aifa sottolinea come sia stata rilevata ''una concomitanza temporale'' tra la somministrazione del vaccino Fluad ed i decessi. Tuttavia bisognera' attendere l'esito delle analisi sui due lotti del vaccino incriminati - attualmente in corso all'istituto superiore di sanita' - per stabilire l'effettiva esistenza di una relazione causa effetto tra vaccini e decessi. I primi risultati delle analisi entro una settimana.

Non ci sarebbe invece nessuna correlazione fra la morte di un uomo novantenne di Prato e il vaccino. La procura di Prato ha pero' aperto un'inchiesta. Al momento si tratta di un fascicolo di atti relativi senza titolo di reato e indagati in attesa di capire se ci siano correlazioni tra la vaccinazione e la morte. La procura starebbe valutando la riesumazione della salma, già tumulata.
Sono 60 mila i toscani vaccinati con dosi di vaccino, che era destinato solo agli anziani, appartenenti ai lotti a rischio ma "al momento abbiamo una sola segnalazione, quella del decesso di Prato". Lo spiega l'assessore toscano alla salute, Luigi Marroni. Nessuna dose e' stata utilizzata per i bambini.
Intanto i Carabinieri del Nas stanno eseguendo in Sicilia e Molise il sequestro di materiale e documenti.
I due lotti sono: 142701 e 143301 del vaccino FLUAD della Novartis Vaccines and Diagnostics.

I medici di famiglia, divieto uso e' precauzionale
 ''Il divieto di utilizzo dei due lotti di vaccino antinfluenzale è stato disposto a scopo precauzionale, ma i vaccini sono sicuri e solo l'anno scorso le persone morte in Italia per complicanze legate all'influenza sono state più di 8mila''. Lo afferma Giacomo Milillo, segretario nazionale della Fimmg (Federazione italiana medici medicina generale) in una nota diffusa oggi a 35mila medici di famiglia attraverso 'Fimmg Notizie'. ''Il divieto di utilizzo di due lotti di vaccino antinfluenzale Fluad da parte dell'Aifa è stato disposto a scopo precauzionale - rileva -. Già in passato ci sono stati lotti interi bloccati per mesi per un evento avverso, e poi liberati perché non c'era correlazione. Bisognerà aspettare l'esito delle verifiche per stabilire se c'è un nesso di causalità con le morti''. Sicuramente è un episodio ''che diffonderà paura tra la cittadinanza e metterà a rischio la campagna vaccinale in corso - prosegue Milillo - ma questa cosa non possiamo permetterla, perché i vaccini sono sicuri e salvano vite, svolgendo un'attività di prevenzione soprattutto per i pazienti affetti da patologie croniche. Ricordiamoci che solo lo scorso anno per complicanze legate alla patologia influenzale sono morte in Italia più di 8mila persone, in Europa oltre 40mila''.

L'Istituto Superiore di Sanità ''supporta la decisione dell'Aifa di ritirare in via cautelativa i lotti dei vaccini a cui sembra siano associate gravi reazioni avverse, a riprova dell'attenzione del Sistema Sanitario Nazionale alla sicurezza ed alla salute dei cittadini''. L'Istituto, a cui sono stati affidati i controlli di tali lotti, ''produrrà i risultati delle analisi nel più breve tempo possibile''. Tuttavia ''l'Istituto Superiore di Sanità raccomanda fortemente di continuare nella campagna vaccinale anti-influenzale, che ogni anno contribuisce a far superare la stagione invernale a milioni di persone, soprattutto anziani e soggetti nelle fasce di popolazione più fragili per le quali, senza vaccinazione, le complicazioni dell'infezione influenzale potrebbero essere gravi e, in molti casi, fatali''.