sabato 7 febbraio 2015

“È casa tua, decidi tu”. Da oggi per ristrutturare basta una mail e al Catasto ci pensa il Comune. - Monica Adorno




“È casa tua, decidi tu”. Abbiamo letto sul sito del governo italiano questa proposta che ha davvero il sapore della semplificazione e per questo riportiamo il comunicato integrale pubblicato sul sito governo.it. 
“Grazie alle nuove norme introdotte dallo“Sblocca Italia” (Legge 11 novembre 2014, n. 164) ristrutturare il tuo appartamento, dividere un alloggio grande in due più piccoli o unire alloggi contigui, sia sullo stesso piano che su piani differenti per realizzarne uno più grande, è semplice e veloce: se non modifichi la volumetria complessiva e non intervieni sulla struttura della casa non hai più bisogno del permesso di costruzione, basta una semplice comunicazione di inizio lavori al Comune”.

“Quando saranno finiti i lavori ricordati di inviare la comunicazione di fine lavori al Comune: questa comunicazione ti fa risparmiare la procedura di accatastamento che altrimenti resta a carico del proprietario.
Le detrazioni
“Inoltre, la Legge di Stabilità ha prorogato a tutto il 2015 la possibilità di usufruire della detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute per le ristrutturazioni edilizie e l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, o del 65% per interventi di riqualificazione energetica o di adeguamento antisismico degli edifici”.
I lavori consentiti
Ristrutturando il proprio appartamento è possibile: rinnovare e sostituire alcune parti, come l’apertura di porte interne o lo spostamento di pareti, realizzare e migliorare i servizi igienico-sanitari e tecnologici. Sarà possibile dividere un alloggio grande in due più piccoli, o unirne due contigui (sia sullo stesso piano che su piani differenti) per realizzarne uno più grande, potrai modificare così la superficie della tua abitazione secondo le nuove esigenze familiari.
Tra le opere consentite è anche possibile rinnovare e sostituire parti strutturali degli edifici, come scale pilastri travi muri portanti e altro, ma se sono previstie questi tipi di interventi le procedure saranno differenti.
I lavori non consentiti
Non è possibile modificare la volumetria complessiva degli edifici né modificare la destinazioni d’uso, quindi una casa non può diventare ufficio e viceversa. Gli approfondimenti si trovano sul sito della regione e del comune.
Come fare?
Per dividere o unire gli appartamenti, si possono fare i lavori senza dover ottenere alcun permesso da parte del Comune. Sarà necessario, prima di dare inizio ai lavori, trasmettere al Comune, anche semplicemente per via telematica senza recarsi negli uffici, la Comunicazione di Inizio Lavori, la così detta CIL, accompagnata da una asseverazione di un tecnico abilitato alla professione .
Se tra i vari interventi che dovrai fare nell’appartamento sono previste opere che riguardano le parti strutturali non si potrà utilizzare la CIL e si dovrà utilizzare il modulo di Segnalazione Certificata di Inizio Attività, la così detta SCIA.
I moduli per la CIL e la SCIA si possono reperire presso gli uffici tecnici del comune, alcuni li propongono anche sul sito istituzionale.
Quali documenti allegare
I documenti che dovranno essere trasmessi all’amministrazione comunale sono: – elaborato progettuale, cioè i disegni che fanno vedere le modifica dell’alloggio;
- comunicazione di inizio dei lavori asseverata, cioè sottoscritta da un professionista tecnico abilitato, il quale attesta, sotto la propria responsabilità, che i lavori sono coerenti con le regole e i piani approvati e che sono compatibili con la normativa in materia sismica e con quella sul rendimento energetico nell’edilizia e che i lavori non interessamento delle le parti strutturali dell’edificio.
- dati che identificano l’impresa alla quale si intende affidare la realizzazione dei lavori, che dovranno essere contenuti nella comunicazione di inizio lavori.
Da non dimenticare. Quando i lavori saranno ultimati si potrà inviare al comune anche una comunicazione di fine lavori. Questa comunicazione è valida ai fini dell’accatastamento e obbliga l’amministrazione comunale a inoltrare tempestivamente e direttamente, quanto necessario, ai competenti uffici dell’Agenzia delle entrate per il nuovo accatastamento dell’immobile trasformato. Senza questa comunicazione la procedura resta a carico del proprietario.
I costi
I lavori di frazionamento o accorpamento degli appartamenti i costi sugli oneri da pagare al comuni sono sostanzialmente diminuiti.
Dovranno essere pagati solo nel caso in cui le trasformazioni effettuate determinano un aumento della superficie calpestabile dell’appartamento che genera una erogazioni maggiore di servizi da parte dell’amministrazione comunale, il così detto “carico urbanistico” (necessità di più acqua, più fognatura, più parcheggi……).
I costi da pagare sono quantificati, comunque, solo rispetto alle opere di urbanizzazione, il costo di costruzione non dovrà essere pagato.

venerdì 6 febbraio 2015

Acqua, rifiuti e crac finanziario: è guerra tra Comuni e Regione. - Giulio Ambrosetti

Acqua, rifiuti e crac finanziario: <br>è guerra tra Comuni e Regione

Lunedì prossimo, alla stessa ora, si riuniranno tutti i consigli comunali della Sicilia per avviare un dibattito sui temi che, oggi, la politica non riesce a risolvere e, in alcuni casi, nemmeno ad affrontare: la gestione del servizio idrico, dello smaltimento, dei consorzi, dei servizi sociali e, ovviamente, in primo piano ci sarà anche la questione della sostenibilità economica.

L’appuntamento è per lunedì prossimo, quando tutti i consigli comunali della Sicilia si riuniranno, alla stessa ora, per avviare un dibattito sui temi che, oggi, la politica non riesce a risolvere e, in alcuni casi, nemmeno ad affrontare: acqua, rifiuti, consorzi di Comuni, servizi sociali e, ovviamente, la questione finanziaria.
“Ci stiamo sostituendo a una politica regionale che non dà più risposte - dice Paolo Amenta, vice presidente dell’Anci Sicilia e sindaco di Canicattini Bagni, provincia di Siracusa -. Dalla Regione, fino ad oggi, abbiamo avuto solo problemi. Incredibile quello che è successo con i consorzi di Comuni, lasciati a metà. Per non parlare dell’acqua, dei rifiuti e dell’assistenza ai disabili”. La Regione ha annunciato nuovi tagli ai Comuni. Ma non ha ancora onorato gli impegni finanziari dell’anno passato. Non ha ancora erogato circa 300 milioni di euro del fondo delle autonomie locali. E deve ancora erogare circa 180 milioni di euro per il pagamento del personale precario.
“A questo – sottolinea Pasquale Amato, sindaco di Palma di Montechiaro, provincia di Agrigento – dobbiamo aggiungere i tagli del governo nazionale. Al mio Comune, quest’anno, Roma erogherà 573 mila euro in meno. Per noi è un problema serio. In queste condizioni, o aumentiamo le tasse ai cittadini, o non eroghiamo i servizi. A Palma, aumentando di un punto l’Imu, l’introito è pari a circa 350 mila euro. Tasso i cittadini che sono già stremati e non risolvo nemmeno il problema”.
Spiega Paolo Garofalo, sindaco di Enna: “I Comuni contribuiscono per il 2 per cento circa all’indebitamento italiano. Il restante 98 per cento di debiti è prodotto dallo Stato, dalle Regioni e dal parastato. Ebbene, con la spending review il 70 per cento delle penalizzazioni viene caricato ai Comuni. I quali, oggi, vengono chiamati a coprire debiti che altri hanno provocato. Il risultato è che siamo costretti ad aumentare le tasse e a ridurre i servizi. Ne vanno di mezzo strade, scuole, cultura, sport, anziani e, in generale, servizi sociali”.
Due questioni saranno, in particolare, al centro dei dibattito in tanti consigli comunali dell’Isola: la gestione dell’acqua e quella dei rifiuti. “Sull’acqua – precisa Pasquale Amato – assistiamo a una contraddizione da parte della Regione. Da una parte c’è la legge regionale numero 2 del 2013, che consente ai Comuni di gestire il servizio idrico. Di fatto, una legge che agevola la gestione pubblica. Dall’altra parte c’è il governo regionale, e in particolare il dipartimento per l’Energia, che diffida gli stessi Comuni intimandogli di consegnare le reti idriche ai privati. Su questo punto – aggiunge il sindaco di Palma di Montechiaro – siamo stupiti che l’assessore Vania Contraffatto stia, di fatto, lasciando diffidare i Comuni dai propri uffici per affidare la gestione dell’acqua a chi, fino ad oggi, ha solo peggiorato il servizio idrico facendo lievitare i costi” (abbiamo provato a contattare l’assessore Contraffatto per una replica, ma senza fortuna).
Amato racconta di un paradosso che si sta verificando in questi giorni in provincia di Agrigento.Dove Girgenti acque, la società privata che gestisce il servizio idrico (non in tutta la provincia, ma solo in una parte) vorrebbe acquisire le sorgenti e gli acquedotti del consorzio Tre Sorgenti verso il quale ha un debito di circa 17 milioni di euro. “Invece di pagare il debito di 17 milioni di euro al consorzio – sottolinea Amato – Girgenti acque si vorrebbe prendere le infrastrutture. Con l’avallo di qualche amministratore distratto. Come il sindaco di Canicattì, Vincenzo Corbo. O come il commissario del Comune di Licata, Maria Grazia Bandara, che, senza avere alle spalle un mandato popolare, aveva adottato un atto amministrativo favorevole a Girgenti acque. Che poi, per fortuna, ha ritirato dopo le proteste del consiglio comunale della città”.

Sulla gestione dei rifiuti si sofferma ancora il sindaco di Enna, Garofalo. “Già è un errore imperniare il sistema di raccolta dei rifiuti sulle discariche. Ma ancora più assurdo è tenere chiuse le discariche pubbliche, costringendo i Comuni a trasportare i rifiuti presso discariche private in alcuni casi molto distanti. Con costi aggiuntivi che gravano sugli stessi Comuni. L’esempio di quanto avviene nella nostra provincia è emblematico. C’è la discarica di Cozzo Vuturo per la quale sono già stati spesi circa 20 milioni di euro. Servirebbe un altro milione di euro per metterla in funzione, forse meno con l’eventuale ribasso d’asta. Ma i soldi non si trovano. Così una discarica che potrebbe servire tutta la provincia di Enna, in attesa di potenziare la raccolta differenziata dei rifiuti, rimane chiusa. Costringendo i Comuni a portare i rifiuti a molti chilometri di distanza. Con un incredibile aumento dei costi”.

domenica 1 febbraio 2015

Il maestro elementare.



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Crown Imperial or Kaiser's Crown





Corona Imperiale o Kaiser di Crown è una pianta da fiori nativa dell'Iraq, dell'altopiano dell'Iran in Afghanistan, in Pakistan, e ai piedi dell'Himalaya.

https://www.facebook.com/how.to.be.book.author/photos/a.380774936425.169162.340560436425/10152541917966426/?type=1&theater

Tangara cremisi mascherata - Ramphocelus nigrogularis







Il Tanagara cremisi mascherato ( Ramphocelus nigrogularis ) è una specie di uccello della famiglia Thraupidae . Si trova in Bolivia ,Brasile , Colombia , Ecuador e Perù . il suo naturale habitat è il subtropicale o le paludi tropicali.
Il cremisi tanager mascherato è stato scoperto dal naturalista tedesco Johann Baptist von Spix nel 1825. Il suo nome della specie deriva dal latino Niger "nero", e gularis "della gola". E 'una delle nove specie di tanagers colorate del genere Ramphocelus. La prova del DNA mitocondriale indica suo parente più prossimo il tanager cremisi-backed (R. dimidiatus ), e la sua frammentazione embrionale intorno 800.000 anni fa.[ 2 ]
Misura 18 a 19 cm (7-7,5 in) di lunghezza, il maschio adulto ha un volto, ali, mantello, pancia e coda neri, rosso brillante il resto del suo piumaggio. Il becco ha riflessi d'argento. [ 3 ] La femmina assomiglia al maschio, ma ha un ventre bruno e il piumaggio più opaco, [ 4 ] , mentre il giovane è ancora più opaco. [ 3 ] Si ricorda il tanager cinabro ( Calochaetes coccineus ), ma quest'ultimo vive in quote più elevate. [ 5 ]
Il cremisi tanager mascherato fa una singola nota acuta descritta come tchlink o "tink", e una semplice melodia spesso cantata all'alba. [ 3 ] [ 4 ]
Il cremisi tanager mascherato si trova in tutta l'Amazzonia ed è comune. Preferisce soffermarsi vicino corpi idrici quali laghi, paludi o fiumi, generalmente ad altitudini inferiori a 600 m (2000 ft). [ 4 ] I tanagers cremisi mascherati si muovono in gruppi da 10 a 12 uccelli. [ 3 ]  E 'fruttivoro.citazione necessaria ]

Sergio Mattarella, Napolitano: “Gli passerò dossier su riforme, grazia e Csm”.

Sergio Mattarella, Napolitano: “Gli passerò dossier su riforme, grazia e Csm”

Il presidente emerito al "Messaggero": "Avrò con il mio successore un colloquio riservato per informarlo sulle questioni che più riguardano il compito. Se mi chiederà consigli, glieli darò. L'esperienza internazionale? Uno se la costruisce. E poi ci sono i consiglieri diplomatici".

Si è dato da fare per aiutare Matteo Renzi a convincere Angelino Alfano a sganciarsi – di nuovo – da Silvio Berlusconi, abbandonare l’indicazione della scheda bianca e convergere sul voto a Sergio Mattarella. Un incontro a Montecitorio, una telefonata con il ministro dell’Interno. Si è speso per definire più volte nel corso dei tre giorni di votazione figura di “lealtà istituzionale” e di “garanzia”. Infine ha seguito lo spoglio insieme al presidente del Consiglio, nella sala del governo della Camera. Ora promette consigli al suo successore. 
Giorgio Napolitano, presidente emerito e senatore a vita, ammette che farà uno strappo al protocollo dovuto alla situazione di capo di Stato dimissionario: “Sarò” al Quirinale “per il passaggio delle consegne. Avrò con Mattarella un colloquio riservato, durante il quale dovrò informare il nuovo capo dello Stato dei dossier più stretti che riguardano la presidenza: le riforme, le domande di grazia, il Csm” afferma in un colloquio con il Messaggero.
Alla domanda se intenda dare dei consigli al nuovo presidente, Napolitano fa sapere: “Ho letto che intende chiedermene e io glieli darò. Consigli su richiesta, gratis ovviamente, ma li darò”. Quindi spiega: “La prima nomina, la più importante, è quella del segretario generale, per la quale il presidente può decidere di confermare o di cambiare, ci sono precedenti in uno o nell’altro senso. In entrambi i casi, si deve passare da un decreto di nomina”. Su Mattarella afferma: “Sono molto contento della sua elezione”, sottolineando quindi “l’ampia convergenza registratasi, al di là delle aspettative”, “un salto di qualità della politica”. Riguardo ai giudizi che hanno evidenziato la mancanza di esperienza internazionale del nuovo presidente apparsi in questi giorni, Napolitano osserva: “Su questa materia uno o ha un patrimonio personale o se lo costruisce. E poi ci sono i consiglieri diplomatici”.