giovedì 21 gennaio 2016

L'#UnitàStrafallita

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immagine: fotomontaggio del ministro Boschi che mostra l'unico modo possibile per leggere l'Unità
L'Unità è tornata in edicola dopo aver campato dal 1990 con 152.000.000 di euro di finanziamenti di Stato e dopo che i suoi debiti sono stati pagati con i nostri soldi: 107 milioni di euro pubblici. Anche la nuova gestione si sta rivelando fallimentare, nessuno compra la propaganda Pd, neppure gli stessi piddini: meno di 9.000 copie al giorno secondo le indiscrezioni. Una macchinetta del fango agli ordini del Bomba non può durare. I nuovi proprietari vogliono già venderla: troppi debiti. Pagheranno di nuovo i cittadini per la propaganda di regime?
"Non c'è pace per la nuova Unità rilanciata dal segretario del Pd e premier. Il quotidiano fondato da Antonio Gramsci è tornato nelle edicole a giugno, diretto da Erasmo D'Angelis (ex Sottosegretario di Stato del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sotto Enrico Letta, ndr)
Ma nelle ultime settimane il problema dei debiti della vecchia gestione ha messo in agitazione i nuovi proprietari: la nuova società Unità Srl, controllata all'80% da Pessina Costruzioni e al 19,05% dalla Fondazione Eyu del Partito democratico, non vorrebbe sobbarcarseli. O almeno non per intero.
Nelle ultime settimane Francesco Bonifazi, tesoriere del Pd, si sarebbe attivato per individuare un nuovo socio che sostenga l'operazione anche se, secondo il quotidiano Milano finanza, i rapporti tra lo stesso Bonifazi e i Pessina non sarebbero dei migliori. 
Il 18 dicembre scorso è stato chiuso il concordato preventivo messo a punto a settembre dai liquidatori della Nie, la vecchia società editrice, guidata dall’amministratore delegato Fabrizio Meli. I debiti erano pari a 32 milioni di euro, si è trovata la quadra per coprire una percentuale del 21% dell'ammontare complessivo, un buon risultato per un concordato. [...]
La situazione ora è bloccata e trovare un nuovo socio che si sobbarchi i debiti del passato e i costi per lo sviluppo futuro de l'Unità potrebbe risultare difficile. Anche perché dati ufficiali sulle vendite del quotidiano non ce ne sono, visto che la testata non è iscritta all'Ads.
Indiscrezioni raccontano che la diffusione sarebbe ben al di sotto delle 10 mila copie al giorno, un numero molto lontano dalle 20 mila che dovrebbero portare al break even nel giro di quattro anni.
Non solo. La raccolta pubblicitaria non decolla. E i costi di gestione, circa 30 giornalisti, compresi quelli della sede, sono onerosi." 

Stephen Hawking: "L'umanità rischia un letale autogol". L'allarme lanciato dallo scienziato.

HAWKING

La guerra nucleare, il riscaldamento globale. 
Stephen Hawking non ha dubbi: l’umanità è a rischio per colpa di una serie di pericoli che abbiamo creato noi stessi.
I progressi nella scienza e nella tecnologia, dice il professore, non sono sempre traguardi da festeggiare quando non si è in grado di gestirli e di capire quale limite non deve essere oltrepassato, perché è certo che sarà l'umanità stessa a creare nuovi presupposti affinché "le cose vadano male”.
“Anche se la probabilità di un disastro per il pianeta Terra in un dato anno può essere molto basso, diventa quasi una certezza nei prossimi mille o diecimila anni", ha detto Hawking alla Bbc, "A quel punto dovremmo aver colonizzato altri posti nello spazio, cosicché un disastro sulla Terra non significherebbe la fine della razza umana. Tuttavia prima dei prossimi cento anni non riusciremo mai a insediarci in luoghi sufficienti, quindi dobbiamo stare molto attenti in questo periodo”.
Da uno scienziato del calibro di Hawking non ci si aspetterebbe un freno sui progressi tecnologici, eppure già in precedenti occasioni aveva messo in allerta sui rischi dell’intelligenza artificiale, in grado di provocare l’estinzione della razza umana.
Le sue allerte il professore le rivolge soprattutto ai nuovi scienziati, ai quali al tempo stesso consiglia di mantenersi entusiasti per le meraviglie dell’Universo: “Non abbiamo intenzione di smettere di fare progressi. Dobbiamo riconoscere i pericoli e controllarli. Io sono un ottimista, credo che siamo in grado di farlo”.

Nuovi indizi sul nono pianeta, ai confini del Sistema Solare.

Rappresentazione artistica dell'ipotetico Pianeta Nove ai confini del Sistema Soalre (fonte: Caltech/R. Hurt)


La sua esistenza è indicata da calcoli, ma non è stato visto.


Ai confini del Sistema solare, avvolto nell'oscurità e troppo lontano per riflettere la luce del sole, si nasconderebbe il 'Pianeta Nove': lo indicano i calcoli pubblicati sull'Astronomical Journal da due 'cacciatori di pianeti', Michael Brown e Konstantin Batygin, entrambi dell'Istituto Californiano di Tecnologia (Caltech). Al momento ci sono soltanto i calcoli a indicare la presenza di un pianeta delle dimensioni di Nettuno, giudicati comunque solidi dalla comunità scientifica, ma il pianeta non è stato visto.


"Questi nuovi calcoli sono più solidi rispetto a quelli fatti in passato", ha detto all'ANSA Alessandro Morbidelli, dell'Osservatorio della Costa Azzurra, a Nizza. Per l'astrofisico Gianluca Masi, del Virtual Telescope, è "un risultato interessante e suggestivo, ma la risposta definitiva potrà darla soltanto la scoperta".

I calcoli di Brown e Batygin riguardano le orbite, stranamente allineate, di sei piccoli corpi celesti che si trovano oltre l'orbita di Nettuno, nella fascia di Kuiper. E' la stessa area in cui si trova Plutone, nono pianeta del Sistema Solare fino all'agosto 2006 e declassato a pianeta nano. Una bocciatura del quale era stato responsabile lo stesso Brown, dopo aver scoperto un altro pianeta nano dalla massa superiore a quella di Plutone, Eris.


I calcoli hanno escluso che il raggruppamento delle orbite potesse essere casuale: la probabilità che fosse così era di appena lo 0,007%, o 1 su 15.000. La simulazione suggerisce invece la presenza di un grande corpo celeste, delle dimensioni di Nettuno e con una massa pari a dieci volte quella della Terra, distante dal Sole fra 200 e mille Unità Astronomiche (vale a dire fra 200 e mille volte la distanza che separa Terra e Sole, pari a circa 150 milioni di chilometri). Se il Pianeta Nove esistesse davvero, quindi, sarebbe un mondo ghiacciato e lontanissimo, che si sposta lentamente lungo un'orbita ellittica che lo tiene per la maggior parte del tempo molto distante dalla sua stella. A spingerlo tanto lontano sarebbero stati gli altri pianeti durante la loro formazione, avvenuta circa 4,5 miliardi di anni fa.

Gli stessi autori dei nuovi calcoli sono consapevoli che la loro non è ancora una scoperta: "Finchè non ci sarà un'individuazione diretta - ha detto Brown alla rivista Science - la nostra resta un'ipotesi, anche se un'ipotesi potenzialmente buona". .

http://www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/spazioastro/2016/01/20/nuovi-indizi-sul-nono-pianeta-ai-confini-del-sistema-solare_abe85f8b-4ad2-4913-aaed-b416c3dba283.html

Enpa, 1.200 uccelli esotici morti per campionato mondiale.

 © ANSA
Foto Ansa

Durante il trasporto dall'Italia al Portogallo.


Circa 1.200 uccelli esotici sono morti durante il trasferimento dall'Italia al Portogallo, dove erano attesi per partecipare al campionato mondiale di ornitologia. Lo riferisce l'Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa) riportando una notizia della Federazione ornicoltori italiani e annunciando che potrebbe presentare una denuncia relativa all'accaduto. L'ufficio legale dell'associazione sta infatti esaminando la vicenda e "qualora dovessero emergere fatti di rilevanza penale, l'associazione è pronta a prendere tutti gli opportuni provvedimenti di natura legale".

"Quel che appare fuori di dubbio è la responsabilità morale degli organizzatori - commenta la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi -. Se nessuno avesse avuto la 'geniale' idea di impacchettare e spedire migliaia di poveri uccellini a duemila chilometri di distanza dal nostro Paese, adesso non ci troveremmo a piangere questo evento triste e sconfortante. Gli uccelli esotici, come tante altre creature, sono oggi purtroppo allevati e cresciuti per essere commercializzati, detenuti in gabbie o per partecipare a rassegne quali i campionati mondiali".

Il problema, prosegue Rocchi, "riguarda non tanto e non solo il rispetto di norme e procedure relative al trasporto di animali. La vera questione, infatti, è quella legata all'utilizzo di animali in sagre, palii, manifestazioni, eventi e iniziative di vario genere, che nulla hanno a che vedere con le loro caratteristiche etologiche e che, anzi, sono per loro causa di sofferenza fisica e psicologia".

"Troppi animali sono morti o hanno patito le pene dell'inferno per soddisfare un vezzo della nostra vanità o per meri interessi economici - conclude la presidente di Enpa -.

Tutto ciò non ha nulla a che vedere con l'amore, come sostengono gli allevatori: è ora di voltare pagina, in Italia come nel resto d'Europa".

Papaia formosa.




Non li avevo mai visti così grandi. 

Ricca in vitamine e minerali. La papaya formosa a differenza della papaya carica ha dimensioni maggiori, è meno dolce e sapore meno accentuato, ottima per dolci e conserve. 
Abbondante fonte di Papaina. 
Almeno cinquanta i vantaggi alla salute. Nobile Antiossidante. 

Photo: Francesco de Agazio ₢ - Brazil


https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10207076069572062&set=a.4002998205271.2153900.1590574877&type=3&theater

Leggi anche: 

https://www.cibocrudo.com/articolo-cibo-crudo/199/papaya-formosa.html

mercoledì 20 gennaio 2016

La cybersecurity a Carrai? Fi: "Stop o andiamo al Quirinale". Boschi: "Solo un consulente". - Alberto Custodero



ROMA - "La legge di stabilità prevede un fondo di 150 milioni per rafforzare la prevenzione nel campo della sicurezza informatica e cybernetica, collegata ai fenomeni di terrorismo internazionale. Non si prevede alcuna modifica del quadro normativo di riferimento per i servizi di sicurezza. Il Copasir sarà reso edotto sulla destinazione di queste risorse". Lo ha detto il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, nel corso del question time alla Camera, rispondendo a un'interrogazione di Sinistra Italiana sulla possibile nomina di Marco Carrai a responsabile di una struttura per la cybersicurezza.

"Rassicuro sul fatto che non è prevista alcuna forma di partecipazione di strutture private - ha proseguito la Boschi -.L'unica autorità politica preposta alla gestione dei servizi di sicurezza è e sarà il senatore Marco Minniti. Il governo ha facoltà di avvalersi di consulenze di carattere tecnico. Se decidesse di avvalersi di altre figure di consulenza tecnica gli interroganti hanno tutti gli strumenti per chiedere ulteriori informazioni e il governo risponderà celermente".

Brunetta: "Se nominato Carrai, andremo al Colle". "È una vicenda troppo grave. Il Presidente della Repubblica dovrà essere consultato perchè ne va delle sicurezza del Paese". Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo Fi alla Camera, dopo la riunione del Copasir.

Delusione tra le file di Sel. "La ministra in modo abbastanza plateale non ha risposto a nessuna delle domande che abbiamo rivolto - ha dichiarato Ciccio Ferrara, deputato di Sel e componente Copasir -. E quindi ci rimane il dubbio che quelle domande avessero una fondatezza".

Chi è Carrai. Carrai è stato anche capo della segreteria di Renzi ai tempi della presidenza della Provincia di Firenze. Il suo nome compare alla Camera di commercio in undici società. Tra queste, c'è la Cys4 spa fondata il 3 dicembre del 2014, che, avendo per oggetto la "consulenza nel settore delle tecnologie dell'informatica", potrebbe costituire un conflitto di interessi con la nomina a Palazzo Chigi. La spa, che fa parte del "Gruppo Tanzi", ha tre soci, Aicom Spa, "Bellodi Leonardo" e Cambridge management consulting Labs srl. Quest'ultima, fondata nel 2012 (capitale sociale 70 mila euro) ha un fatturato di 5,7 milioni, un utile 2014 1,5. E tra i soci figurano, accanto allo stesso Carrai (con i 14%), Giampaolo Moscati, Renato Sica e l'israeliana Jonathan Pacifici & partners ltd (il fondatore fu ferito quando aveva 4 anni nell'attentato alla sinagoga di Roma), specializzata in finanziamenti di iniziative web.

Il retroscena. La polemica nasce dal possibile approdo a Palazzo Chigi dell'imprenditore fiorentino legato da fraterna amicizia al Presidente del Consiglio (suo testimone di nozze). In gioco c'è, di qui all'estate, la costituzione di una nuova centralità alla nostra sicurezza cibernetica (business del millennio dalla cornice legislativa ancora appena abbozzata), agganciandola più di quanto non sia stata sin qui alla Presidenza del Consiglio.
Fonti dell'intelligence smentiscono la costituzione di una agenzia ad hoc per la cybersecurity che, tra l'altro, sarebbe vietata dalla legge. La stessa ministra Boschi ha smentito la partecipazione di strutture private. Quindi la Cys4 spa non sarà coinvolta.

Tutto nasce da una lacuna, diciamo così, nell'architettura dei servizi segreti italiani a proposito della cybersecurity, c'è un vuoto normativo da colmare, ci sono sovrapposizioni, grovigli burocratici, aree che se lasciate a se stesse non consentono una corretta gestione, si sente la necessità di chiarire le competenze del consigliere militare della presidenza del Consiglio. Per far fronte a queste esigenze, Renzi - che per legge è il capo dei servizi segreti - ha pensato di far entrare, nella cerchia del governo, un consulente di sua fiducia. Carrai, appunto.

Gli "avvisi ai naviganti". La polemica su Carrai registra anche l'intervento nei giorni scorsi dalle colonne del Tempo del faccendiere Luigi Bisignani, ex esponente della prima Repubblica, indicato come trait d'union tra massoneria finanza e ambienti degli apparati giudiziari e della sicurezza. Il suo messaggio rivolto a Renzi, in estrema sintesi, è stato: "Non fare arrabbiare i servizi segreti e il mondo della sicurezza, su questo terreno si sono già scottati prima di te politici del calibro di Craxi e Berlusconi". L'intervento di Bisignani - coinvolto nella vicenda P4, si definisce "un osservatore" - è letto da alcuni come "l'avviso ai naviganti" (dal titolo dell'articolo). Ovvero come segno di una tensione al calor bianco all'interno dell'intelligence, nel momento in cui si stanno per decidere le più importanti nomine dei vertici, che si trovano in scadenza. In ballo ci sono la poltrona del capo dell'Aisi, del capo del Dis, del capo della Polizia, del capo della guardia di finanza. Bisignani, dunque (per conto magari di chi pensa di non essere confermato o nominato), avvisa il premier: "Non giocare" con le nomine degli apparati.


http://www.repubblica.it/politica/2016/01/20/news/marco_carrai_amico_matteo_renzi_cys4_spa_cyber_security_servizi_segreti_governo_copasir_polemiche-131667278/

20 GENNAIO 2016 …SPETTACOLARE ALLINEAMENTO DI 5 PIANETI…MERCURIO…VENERE… MARTE… GIOVE e SATURNO

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ROMA – I 5 pianeti più brillanti sono pronti a dare spettacolo.


Da mercoledì 20 gennaio Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno daranno vita ad un allineamento planetario che non accadeva da 10 anni.
E non servirà un telescopio: il raro evento celeste sarà visibile anche a occhio nudo.

COME INDIVIDUARLI.
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L’allineamento planetario inizierà il 20 gennaio fino al 20 febbraio.
Il momento migliore è poco prima dell’alba, quando Mercurio sarà ancora visibile.
I 5  pianeti formeranno una diagonale nel cielo.
Partendo dall’orizzonte, il primo pianeta che incontreremo con lo sguardo basso è Mercurio, e tracciando una linea obliqua in alto a destra vedremo in ordine Venere, poi Saturno, Marte e infine Giove. Saranno visibili le stelle Antares e Spica nella stessa porzione di cielo.
Urano e Nettuno sono gli unici due pianeti che non saranno in mostra.
In tutto il mondo, Giove sarà il primo pianeta ad apparire in serata ad est.
Poi toccherà a Marte, Saturno, Venere e Mercurio che si elevano durante la notte e la mattina presto.
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Non avrete bisogno di un telescopio perchè tutti i pianeti saranno visibili ad occhio nudo, ma è consigliato utilizzare un binocolo per vedere più chiaramente.
Come per ogni osservazione celeste, bisogna evitare luoghi troppo illuminati.
Venere sarà l’oggetto più luminoso nel cielo dopo la Luna.Sebbene questo raro allineamento celeste sia essenzialmente un “capriccio” dell’universo, è qualcosa che vale la pena vedere.
Il prossimo allineamento si verificherà solo nel 2018.
Per i cacciatori di pianeti meno pratici la Luna potrà essere utilizzata come marker per inseguire l’allineamento sapendo che: Il 28 gennaio sarà vicino a Giove, mentre il 1° febbraio, all’ultimo quarto, sarà al fianco di Marte. Il 4 febbraio sarà più prossima a Saturno, per poi affiancarsi a Venere il 6. Una sottilissima falce di Luna sarà appena sotto Mercurio nella giornata del 7 Febbraio.